La mente, il sogno, l’inconscio, la realtà e la sua percezione e conseguente rappresentazione sono alcuni dei concetti focali del surrealismo. Una profonda ricerca ontologica dalla quale sono partiti Simone Cilli e Chiara Raimondi per realizzare una storia di breve foliazione ma piena di una notevole quantità di idee.
In sole tredici pagine si sviluppa un racconto circolare e denso di intrecci e intersezioni tra i piani narrativi e visivi, testimonianza di una grande consapevolezza del mezzo espressivo da parte dei due autori, capaci di “piegare” le tavole alle loro necessità. Un “cubo di Rubik narrativo”, a detta dello stesso sceneggiatore, che unisce citazioni artistiche (Francisco Goya, Giorgio De Chirico e i periodi rosa e blu di Pablo Picasso, tra gli altri) a omaggi letterari, come il cenno al saggio Les Mots et Les Images di René Magritte in terza di copertina («un oggetto non possiede il suo nome al punto che non si possa trovargliene un altro che gli si adatti meglio»). Vengono inoltre riprese le teorie sull’occulto di H.P. Lovecraft, autore a sua volta ossessionato dalla ricerca della Verità nascosta sotto ulteriori (e oscuri) strati di realtà.
Un mosaico coerentemente brillante, che spinge il lettore a rileggere più volte la storia per coglierne le diverse sfumature e per soffermarsi sui disegni di Chiara Raimondi, la quale frammenta le tavole, il tempo e la narrazione riuscendo a mantenere una buona leggibilità anche grazie a un oculato lavoro di colorazione, importante ai fini narrativi.
Abbiamo parlato di:
Deadalo
Simone Cilli, Chiara Raimondi
Autoproduzione, 2018
16 pagine, spillato, colore – 4,00 €