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Dampyr #214 – Il giocattolaio (Falco, Vercelli)

31 Gennaio 2018
Harlan Draka e soci compiono una trasferta nella città tedesca di Magdeburgo, dove un perfido giocattolaio è riemerso dalle nebbie del secondo conflitto bellico mondiale, in un albo che vede l’esordio di Gino Vercelli sulle pagine di Dampyr.
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Harlan e soci viaggiano fino a Magdeburgo dove il non morto Vogel, chiamato il giocattolaio e scomparso alla fine della Seconda Guerra Mondiale, pare tornato all’opera con i suoi perfidi giocattoli assassini.
Claudio Falco si ricollega addirittura a Dampyr #8, albo nel quale Harlan aveva ucciso il Maestro della notte Shrek, per dare avvio a un’avventura lineare, senza picchi narrativi e con il meccanismo risolutore della trama poco approfondito, ma fornita di un buon ritmo che accompagna il lettore dall’inizio alla fine. Il merito è anche dell’assenza delle lunghe sequenze dialogate tipiche dei numeri della serie in cui più forte è il bisogno di spiegazioni storiche o letterarie, elemento non necessario invece per l’apprezzamento della presente storia.
Convincente l’esordio di Gino Vercelli sulla testata, dopo i suoi lavori per Martin Mystere e Nathan Never. Se da un lato è evidente che il disegnatore deve ancora prendere confidenza con le fattezze dei protagonisti – soprattutto quelle del Dampyr rispetto alle più riuscite di Kuriak e Tesla – disegnati in modo spesso troppo rigido, è da evidenziare invece la riuscita restituzione dell’atmosfera magdeburghese, soprattutto le molte sequenze notturne e quelle che si svolgono nel 1945. Le tavole dal tratto “sporco”, realizzate con effetti che riproducono efficacemente la nebbia e l’oscurità dei vicoli cittadini,  trasmettono immediatamente l’atmosfera di paura e pericolo che permea la storia.

Abbiamo parlato di:
Dampyr #214 – Il giocattolaio
Claudio Falco, Gino Vercelli
SBE, gennaio 2018
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,50 €
ISSN: 977159000200260214

David Padovani

David Padovani

Fiorentino, classe 1972, svolge la professione di architetto. Grazie a un nonno amante della fantascienza e dei fumetti, scopre la letteratura fantastica e il mondo degli albi Corno della seconda metà degli anni '70.
Tex e Topolino sono sempre stati presenti nella sua casa da che si ricordi, e nella seconda metà degli anni '80 arrivano Dylan Dog e Martin Mystere e la riscoperta del mondo dei supereroi USA.
Negli anni dell’università frequenta assiduamente le fumetterie, punti d’incontro di appassionati, che lo portano a creare assieme ad altri l’X-Men Fan Club e la sua fanzine ciclostilata, in un tempo in cui di web poco si parlava ancora.
Con l’avvento del digitale, continua a collezionare i suoi amati fumetti diminuendo la mole di volumi cartacei acquistati, con somma gioia della compagna, della figlia e della libreria di casa!

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