Black Gospel: il vangelo secondo Wovoka

Black Gospel: il vangelo secondo Wovoka

Il fumetto vincitore del Lucca Project Contest 2016 convince e stupisce su tutti i fronti, grazie a uno stile molto interessante e a una storia solida.

Il Lucca Project Contest, premio dedicato al sindaco Martinelli (il primo a legare il nome della città di Lucca ai comics) è una delle migliori iniziative legate alla manifestazione Lucca Comics & Games, e dal 2005 si pone l’obiettivo di promuovere e inserire nel mondo del lavoro nuovi talenti del fumetto. Black Gospel, scritto e disegnato dal talentuoso e poco più che ventenne Vinci Cardona, è appunto il vincitore dell’edizione 2016, e arriva ora sugli scaffali delle librerie grazie alle Edizioni BD.

Un premio meritato, dato che Black Gospel è un fumetto davvero interessante, che non soffre quasi per nulla la giovane età del suo autore. Anzi, da essa sembra trovare soprattutto giovamento, rivelandosi moderno nella composizione, sfaccettato e davvero solido nello stile (sebbene ancora in via di definizione), nonché ricco e complesso per quanto riguarda la storia, versione riveduta e corretta in salsa western dei Vangeli.

Il protagonista infatti è Barabba, giovane uomo di colore, ladro e ricercato che attraversa il West indossando un’inquietante cintura fatta di stelle tolte a sceriffi uccisi, e che un giorno incontra Maddalena, rapinatrice come lui. Persi nel deserto, costretti loro malgrado ad allearsi per sopravvivere, i due finiscono – forse per caso o forse per un destino superiore – nell’accampamento del giovane Wovoka, profeta indiano con una vaga parentela con il Cristo, che persegue il sogno di riunire le varie tribù in un ideale di pace. Ovviamente tale sogno cozza violentemente con gli obiettivi dell’uomo bianco, e infatti un agente federale accompagnato da un suo piccolo esercito di reduci e tagliagole sta viaggiando proprio in direzione dell’accampamento nascosto, per estirpare alla radice quella piccola rivoluzione.

Ma la storia non si limita a questo, in quanto contiene temi, idee e spunti di riflessione tra i più vari, che Cardona racconta con uno stile asciutto ma non rinunciando a costruire una trama complessa, le cui parti si uniscono lentamente come i pezzi di un puzzle fino a delineare una convincente immagine finale.

Riguardo a questo, è molto positivo il fatto che alla fine del volume ogni sua componente, ogni “porta” aperta durante il racconto venga chiusa con intelligenza; mentre è negativo il fatto che i numerosi “momenti topici” di cui la narrazione del fumetto è composta, le atmosfere costruite in direzione di un punto culminante, i dialoghi tendenti all’evocazione di frasi “fondamentali”, a volte soffochino un po’ la trama, ne sacrifichino in parte una linearità che forse poteva essere meglio perseguita.
La ricerca dell’effetto, dunque, se da una parte è ben gestita dall’altra impone una frammentazione del discorso a tratti eccessiva e che richiede maggiore attenzione da parte di un lettore, il quale solo in questo modo non rischia di perdere elementi importanti alla comprensione del racconto.

In ogni caso, Black Gospel non è indebolito da tutto ciò, e rimane un tentativo molto ben riuscito di far coincidere azione e riflessione, esigenze di avventura e filosofia. I vari frammenti si uniscono in maniera pregevole, e il quadro che ne deriva è completo e interessante, per nulla basato sui luoghi comuni del genere western anche lì dove sembra avvicinarvisi di più. Ovviamente non siamo dalle parti di un Tex, di un fumetto “popolare”, ma più da quelle di un film di Tarantino; anche se la principale influenza di Black Gospel sembra essere Cormac McCarthy e la sua Trilogia della Frontiera, fatta di quegli stessi dialoghi e momenti tanto asciutti quanto epici che riecheggiano in queste pagine.

Ma le influenze non finiscono qui, in quanto Black Gospel rappresenta anche l’unione dei tanti autori che hanno evidentemente ispirato Vinci Cardona sia nella narrazione che soprattutto nel disegno. Tra questi andrebbero citati sicuramente alcuni autori francesi come Sfar e Blain, o Neil Gaiman, più volte “evocato”nello spirito nelle riflessioni riguardanti il “divino”, e che sembra prendere forma fisica nelle sembianze di un corvo parlante, una saggia ma ironica divinità indiana che ci ricorda il Matthew visto su Sandman.

Dal punto di vista grafico, invece, a un esame più approfondito paiono fare capolino disegnatori tra i più distanti tra loro, eppure molto ben sfruttati e mai in contrasto. Nelle figure intere, nei piani americani e nell’ironia che sottende alcune situazioni pare di vedere qualche disegnatore dell’Association francese (i già citati Sfar o Blain, ad esempio).

In alcune costruzioni degli ambienti, della composizione della tavola, e nel gusto per il particolare spunta una versione “sporca” di Bacilieri; nel nasino e negli sguardi dei personaggi femminili si sospetta Ratigher, in certe geometrizzazioni del corpo umano ci sono echi del geniale Mike Mignola, e in alcuni volti e stilizzazioni sembra apparire addirittura il bravo Chris Bachalo.

Ma ovviamente non si citano questi autori per sminuire o negare il lavoro di Cardona, bensì per dimostrare come Black Gospel sia un’unione ben riuscita di stili tra i più diversi; influenze che forse devono essere ancora ben metabolizzate fino a quando non diventeranno indistinguibili, ma che al momento sottolineano la qualità di questo lavoro, un’opera prima che pure riesce a farsi notare per dignità estile, ricchezza e ambizioni “alte”: tutti elementi dei quali la Nona Arte ha bisogno, e che fa molto piacere vedere nei lavori di un giovane autore.

I maggiori pregi di Black Gospel sono sicuramente la storia ambiziosa, la ricca tessitura delle vite dei personaggi, la costruzione delle loro sfaccettate figure, i dialoghi sempre ben condotti, lineari e scorrevolissimi; la ricerca di una narrazione mai scontata, la solidità delle ambientazioni e la credibilità di tutto l’intreccio.

Interessanti anche gli elementi più spirituali e filosofici come il senso e il valore di Dio nella vita delle persone, la definizione del suo ruolo e del suo potere… o la mancanza di essi, e la contrapposizione tra il nostro Dio “muto” (che non parla mai con i suoi figli, li lascia decidere da soli eppure è forse il più potente e il più adatto al suo ruolo) e gli spiriti della terra legati ai culti indiani.

Se un dubbio è attribuibile a tutto questo è nel presunto parallelismo tra Vangeli e finzione, in quanto in alcuni casi i riferimenti a Barabba, Caifa, i Re Magi – o anche rispetto a Wovoka, ispirato a una figura realmente esistita ma in questo caso molto modificata – si limitano a un “remake” legato al riferimento insito nel nome. Figure che nell’ambito religioso avevano una loro funzione paradigmatica, e in essa trovavano il loro senso e significato, in questo fumetto a volte escono dal loro ruolo per trovarne uno avulso dalle loro origini, e dunque in parte aleatorio.

Ma Black Gospel parla anche di sensi di colpa, di percorsi di redenzione,di un passato da nascondere, di odio e di desiderio di libertà, quest’ultimo incarnato in vari personaggi.
Abbiamo l’uomo di colore che ha vissuto una vita di sottomissione e paura e vuole ricambiare il favore, abbiamo la donna che cerca di sfuggire alla sua condizione diventando fuorilegge, abbiamo chi cerca di sfuggire al proprio passato rinnegandolo o tentando di seppellirlo con la violenza, e abbiamo le tribù indiane che si uniscono mettendo da parte le rivalità per liberarsi dai bianchi (eppure, paradossalmente, sospettano dei nuovi arrivati sebbene essi siano “diversi” quanto loro, e guardano con disprezzo alla donna); il tutto unito a  una ricerca del divino e della salvezza che purtroppo l’uomo non può che espletare seguendo vie e modi “concreti”, e forse per questo fattibili di corruzione, mai completi in senso assoluto e mai del tutto soddisfacenti.

Tanti elementi di riflessione, dunque, frutto delle interessanti capacità di Cardona, autore ancora in definizione ma che non poteva esordire in modo migliore. Il suo lavoro convince sia per ciò che racconta che per il modo in cui lo fa, si fa apprezzare per i contenuti e per inedite soluzioni di disegno che ricreano la pagina e rompono la tradizionale “gabbia” in modi personali e originali senza mai snaturarne la funzione primaria e senza mai essere gratuiti, offre personaggi empatici e ricchi di sfumature, ha una palette di colori quanto mai emotiva ed emozionale, e dimostra una conoscenza e una consapevolezza del media fumetto davvero notevoli, che lo potrebbero portare lontano.

Prodotto degnissimo del concorso che lo ha visto vincitore, Black Gospel è un ottimo inizio da parte di un autore che ha sicuramente le carte in regola per evolversi e stupire.
Consigliato.

Abbiamo parlato di:
Black gospel. Un vangelo western
Vinci Cardona
Edizioni BD, ottobre 2017
224 pagine, rilegato, a colori – 13,00€
ISBN: 8832752328

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