Il secondo e conclusivo volume di “Fiore di notte”. Un grande affresco storico dell’Italia fascista firmato da Marco Nizzoli e Giovanna Furio.
Auschwitz, inverno del 1943. Una giovane donna si spoglia prima di entrare nella camera a gas, una fotografia le scivola fuori dalla tasca e cade a terra.
Tre figure, due ragazzi e una ragazza, sorridenti e felici. Testimonianza di una torrida estate del 1933 a Venezia, ricordo di una grande amicizia e di un’appassionata storia d’amore. Dieci anni dopo Ester si è arruolata tra i partigiani e i due ragazzi, Hans e Jacopo, ex amanti, sono ormai su opposte barricate. Incorniciati in un mondo al crepuscolo, i tre amici si ritroveranno a Venezia per una drammatica resa dei conti: Hans, come rappresentante delle SS nella città occupata e i due gemelli Jacopo e Ester, come condannati a un inevitabile destino.
Marco Nizzoli e Giovanni Furio ritornano al romanzo storico con un grande affresco dell’Italia fascista, il secondo e conclusivo volume di una storia dolente, che vede le belle speranze di tre giovani amici sparire nelle tenebre della Storia.
Collana: Feininger
Pagine: 64 – Colori
Formato: 21,5×30
Confezione: Cartonato
Prezzo: 22,00
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GLI AUTORI
Marco Nizzoli è uno dei disegnatori più amati del panorama italiano. Alterna i suoi lavori più personali, come “I gatti di Riga” (Comma22, 2015), “La strada della vita” (con Giovanna Furio, Oblomov 2018), a quelli seriali per editori di grande prestigio, tra cui ricordiamo “Alan Ford”, “Angel Dark”, “Raymond Capp”, “Napoleone”, “Le Jour des Magiciens” e “Les Enfants du Crépuscule”. Ha collaborato con Alejandro Jodorowsky per la serie Il Mondo di Alef Thau, edito da Comma22. Dal 2010 fa parte del team di disegnatori di Dylan Dog, per il quale ha realizzato otto albi. Collabora in modo continuativo con l’editore Glénat in Francia.
Giovanna Furio si occupa di esoterismo, misticismo e religioni. Sin dall’infanzia si appassiona alla letteratura dell’orrore, agli antichi egizi e alla musica punk inglese e dopo aver letto “Il nome della Rosa di Umberto Eco”, decide che un giorno la parola scritta sarà il suo raggio d’azione. L’esordio nella narrativa arriva nel 2006 con il romanzo breve “Mangiami l’anima e poi sputala”, seguito nel 2011 da “I fantasmi di Milano”. “La strada della vita” (Oblomov 2018) segna il suo esordio come sceneggiatrice di fumetti, per proseguire poi con “Cuori di ghiaccio” e “Fiore di notte” (Glénat 2021). Con quest’ultima pubblicazione affronta il genere del dramma storico tout court. Attualmente collabora in Francia con l’editore Glénat e con diverse riviste italiane.