È il ritorno di Alberto Ponticelli al fumetto italiano, ma si dovrebbe dire europeo visto che ovviamente è stato pubblicato originariamente dai francesi (Delcourt, per la cronica). Le atmosfere ricordano molto il passato di Ponticelli, lo Shok Studio che è venuto prima della parentesi americana (Dark Horse, Image, Marvel ecc.). Quindi non sono atmosfere molto diverse da quelle di Dead or Alive: A Cyberpunk West o di Egon, e difatti c’é anche lui in una vignetta a segnare questo ritorno al passato. La sceneggiatura è di Giovanni Gualdoni già noto per l’esperienza Armadel col Corriere della Sera oltre che per aver fondato il Settemoni Studio per il quale ha già scritto opere come Akameshi e L’anello dei Sette Mondi. La storia è spassosissima e vede due superpoliziotti alla Stursky ed Hutch (quelli del telefilm e non del film) impegnati prima a sedare (o no?) una rivolta popolare e poi immersi nella ricerca di un supertrafficante di armi. Ma sono i particolari quelli che devono essere notati: una presidentessa degli stati uniti terrestri lesbica, un terrorista sosia di Gesù Cristo, con tanto di aureola al neon, per non parlare di una Biancaneve punk-naturista-terrorista con gli immancabili sette nani al seguito. Se vogliamo trovare delle pecche devo dire che la “scenografia” ricorda un po’ troppo Il Quinto Elemento. Alle tinte troviamo un Turotti in piena forma e i suoi colori si adattano perfettamente al tipo di narrazione scelta (Michele Quitadamo).

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