
Trentatrè anni dopo, settembre 2024, Nathan Never raggiunge il traguardo dei quattrocento numeri (è la serie di SBE più longeva dopo Tex, Zagor, Martin Mystère e Dylan Dog), con una storia come da tradizione tutta a colori firmata da Michele Medda, disegnata da Rosario Raho e colorata da Elisa Sguanci e Daniele Rudoni.
I padroni dei sogni è un racconto in bilico fra complottismo e antidemocrazia, nel quale Medda continua a far riflettere su alcune delle tematiche che hanno distinto i suoi ultimi lavori neveriani. Nathan, afflitto da incubi di una violenza psicologica inconsueta, indaga insieme a Legs, Sigmund e alla nuova agente Erika Tanner (introdotta in Doctor Robot), sull’omicidio di un cosiddetto “nolens”: l’espressione latina è presa in prestito dagli esperti per identificare individui che rifiutano le regole stabilite dalle autorità e sono quindi dei potenziali sociopatici, se non dei sovversivi. L’indagine di Erika si intreccia con la storia di Ray Walters, personaggio che ha recitato da comparsa in L’esule di Olympus e che ricopre invece un ruolo da protagonista, se non da eroe, ne I padroni dei sogni.
Oltre a sfruttare i nolens per approcciare argomenti come la controinformazione, Michele Medda costruisce i suoi personaggi in modo profondo, con i cosiddetti complottisti che non appaiono semplicemente degli sciroccati ma anche gente che cerca di far valere i propri diritti senza ricorrere alla violenza, sfruttando il dialogo e tutti i mezzi leciti possibili. Torna anche una riflessione sulla diffusione degli algoritmi, che possono travisare o far travisare la realtà, oltre a una lettura generale della società della guerra interpretata con una visione in parte ascrivibile alla filosofia di Noam Chomsky, soprattutto nella severa critica attuata dal celebre filosofo e linguista nei confronti della politica estera di certi paesi (in particolare gli USA) e della sua profonda analisi dei mass media in riferimento alla cosiddetta “fabbrica del consenso”, ovvero un metodo di propaganda molto efficace per il controllo e la manipolazione dell’opinione pubblica.
La trama, oltre a essere impreziosita da alcune citazioni come la poesia Alla luna di Percy Bysshe Shelley, ha un ottimo ritmo scandito da alcuni flashback e dai cambi di scenario fra la Città Est, la costa e Tropical City. Ben bilanciate anche le sequenze discorsive o relative all’indagine, e quelle più action con scontri a fuoco, infiltrazioni e regolamenti di conti.
Raho lavora su una griglia classica, generalmente a tre strisce con una predominanza di doppie, scegliendo in un paio di occasioni di utilizzare illustrazioni a tutta pagina, come a tavola 91, e al vivo, ad esempio la 98, di grande impatto o significato. Notevole l’attenzione alla recitazione dei personaggi, soprattutto grazie alle posture e all’uso delle mani per sottolineare uno stato d’animo o un momento di riflessione. Molto ben gestite le sequenze d’azione, ad esempio quella con protagonista, suo malgrado, Erika Tanner da tavola 47 a tavola 55, che stilla tensione e intensità.
La colorazione di Sguanci e Rudoni aggiunge profondità ai campi lunghi in esterna e ai medi nelle ambientazioni interne e conferisce al disegno nitidezza, brillantezza e luminosità. Molto realistici e incisivi i blu marini, con riflessi e moti spumeggianti, da pagina 20 a 23.
Abbiamo parlato di:
Nathan Never #400 – I padroni dei sogni
Michele Medda, Rosario Raho Elisa Sguanci, Daniele Rudoni
Sergio Bonelli Editore, settembre 2024
96 pagine, brossurato, a colori – 4,40€
ISSN: 97711215730040400
Nathan Never fa 400 fra sogno e realtà
"I padroni dei sogni", di Medda e Raho, parla di complotti, media e guerra, mentre la serie sci-fi raggiunge i 400 numeri.

