Emanuele Di Porto era un bambino quando il 16 ottobre 1943 i nazisti effettuarono un rastrellamento in cui vennero portate via milleduecentocinquanta persone destinate a diversi campi di sterminio, tra cui sua madre, Virginia Piazza.
Oggi Di Porto è protagonista di numerosi incontri nelle scuole in cui racconta la storia di come si sia salvato dal rastrellamento, la stessa storia che Ernesto Anderle, in collaborazione con lo storico Marco Caviglia e il filmaker Nicolò Targhetta, ha tradotto nel graphic novel 16 ottobre 1943 – Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo.
Il fumetto inizia dai giorni immediatamente precedenti a quel giorno, regalandoci uno spaccato conciso ma molto efficace della vita del periodo. Gli eventi precipitano in fretta e il racconto segue la fuga e i tentativi di nascondersi di Emanuele durante quel 16 ottobre, in parallelo al destino di sua madre. La scansione narrativa viene portata avanti con una gabbia che lavora principalmente su sei vignette per tavola, con poche eccezioni. Lo storytelling costruisce sequenze dall’aspirazione cinematografica, soprattutto nei numerosi passaggi muti interrotti da dialoghi brevi e poco numerosi, giocando e cercando soprattutto l’atmosfera oltre al resoconto storico.
Quello di Ernesto Anderle è un disegno naif, dal tratto semplice ed essenziale, con e acquerelli che gestiscono bene le luci pur usando raramente sfumature; può ricordare per esempio Gipi come tecnica. C’è però una certa incostanza qualitativa e la netta impressione di una crescente fretta nella realizzazione del fumetto: con l’andare avanti della storia il segno si fa più impreciso e in alcuni passaggi persino raffazzonato, quasi svogliato, con anatomie approssimate. Man mano che procedono le pagine è forte l’impressione che si moltiplichino sempre di più gli escamotage per accelerare il lavoro, con la progressiva scomparsa degli sfondi che, quando non sono ridotti a un solo colore senza sfumature che accresce sensazione di tavole vuote, contengono poche manciate di segni grezzi e grossolani.
Ci sono anche un paio di elementi a corollario del fumetto stesso che lasciano quantomeno perplessi. Nella pagina in cui sono contenute le biografie degli autori, viene dichiarato che Nicolò Targhetta ha firmato la sceneggiatura con Anderle e Di Porto. Come mai allora si è deciso di ometterne il nome tra gli autori in copertina e nel frontespizio, dove invece figura Marco Caviglia che ne risulta consulente storico?
Sempre in copertina viene poi dichiarata la prefazione del presidente Sergio Mattarella, il testo contenuto però non è una prefazione al libro, ma un estratto da un suo intervento in occasione del giorno della memoria.
Al di là della qualità del volume stesso, un pregiato cartonato, e del valore del suo contenuto storico, il risultato – che si chiude con una manciata di pagine vuote dopo una breve nota, una brevissima postfazione di Mario Venezia, Presidente della fondazione Museo della Shoah e le bio degli autori – lascia forte l’impressione di un libro confezionato frettolosamente.
Abbiamo parlato di:
16 ottobre 1943 – Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo
Ernesto Anderle, Emanuele Di Porto, Nicolò Targhetta, Marco Caviglia
Mondadori 2023
130 pagine, cartonato, colore – 22,00 €
ISBN: 9788804771326