
Le Murate, proprio per la loro origine, sono state il palcoscenico perfetto per un’esibizione artistica particolare e originale, che proprio sul tema delle carceri, e soprattutto dei carcerati, ha voluto sensibilizzare il pubblico.
In una delle vecchie celle penitenziarie, Gianluca Costantini è rimasto in isolamento per più di un ora a disegnare, senza nessuna distrazione accanto e senza accesso a nessun visitatore, mentre una telecamera fissa sul foglio da disegno inquadrava unicamente le sue mani che tracciavano segni, delineavano corpi, vergavano parole; tutto veniva proiettato sulla parete di una sala aperta al pubblico, in penombra, mentre da due altoparlanti uscivano frammenti di discussioni tra carcerati, dialoghi di film sulla tortura e sulla violenza, canzoni, a volte in un accostamento naturale, altre volte in netto contrasto con i disegni, creando un senso di angoscia e di disagio palpabili.
La mano di Costantini – giunto ormai a un equilibrio invidiabile tra spontaneità del tratto e controllo della tecnica – tracciava sicura linee nere sul bianco abbacinante del foglio, figure senza volto, scene crude di soprusi e torture, segnati da punti di colore “arancione Guantanamo“. Il pubblico passava dalla piazza esterna, dove un DJ alternava brani di musica lounge e si poteva sorseggiare del buon vino, a una sala con colonnato dove la proiezione stessa sembrava ingabbiata. Una performance intensa, sicuramente emozionante, che difficilmente ha lasciato indifferente anche chi era presente per caso; ne è stato prova il silenzio quasi religioso rispettato per tacito accordo dagli spettatori, chi in piedi, chi seduto in terra appoggiato alle colonne della sala.
Abbiamo parlato di:
Performance di Gianluca Costantini
in collaborazione con G.I.U.D..A (Geographical Istitute of Unconventional Drawing Arts)
Firenze, Le Murate, 12 luglio 2010
Riferimenti:
Il sito di Costantini: www.gianlucacostantini.com
Il sito delle Murate: www.allemurate.it
