Hellblazer di Denise Mina

Hellblazer di Denise Mina

Sulla collana dedicata a John Costantine si sono dati il cambio numerosi scrittori e disegnatori. Nell'ultimo volume pubblicato da Planeta De Agostini è la volta della scrittrice noir britannica Denise Mina e del bravo Leonardo Manco.

“empatia” [em-pa-tì-a] s.f.
• psicol. Capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona”
(Dizionario della lingua italiana – Sabatini Coletti – Corriere della Sera)

La cover dell'edizione italiana (di Lee Bermejo)

John Constantine non è esattamente l’amico che vorremmo avere. Personaggio creato nel 1985 da Alan Moore sulle pagine di Swamp Thing #37, guadagna presto una serie regolare (Hellblazer –1988 – Vertigo DC comics) collezionando titoli ed epiteti non proprio lusinghieri (cinico, immorale, manipolatore) a sottolineare uno stile di vita votato all’uso e abuso del suo prossimo. Amalgamando la sua tragica e perdente umanità a stoltezza, furberia e fallibilità, emerge vero e decadente in vignette che ne scandiscono l’esistenza, sature della sua dirompente ed esclusiva urgenza di vivere.
Nato nella Liverpool fumettistica negli anni ’50 da una madre morta troppo presto e da un padre alcolizzato costretto a spedire i figli (John ha una sorella più grande, Cheryl) a Northampton dagli zii Dolly e Harry, guadagna i gradi di antieroe conducendo una vita priva di superpoteri ma ricca di superproblemi. Discendente di una stirpe di stregoni, a quattordici anni inizia a sviluppare un morboso interesse per l’occulto che gli consente di realizzare il suo fato di predestinato, al quale non riesce o non vuole sottrarsi. Cazzeggiare con la magia assume per John i connotati di uno stile esistenziale, una necessità ineludibile che sottolinea la sua impossibilità di essere normale.
Cazzeggiare con la magia può anche salvarti la vita: affetto da un cancro ai polmoni, Constantine riesce a promettere la sua anima contemporaneamente a tre Demoni Gerarchi dell’Inferno, con l’alternativa di guarirlo o scatenare una guerra tra loro (vedi Abitudini Pericolose di Garth Ennis e Will Simpson).

Punto di forza di John Constantine detective dell’occulto e della serie a lui dedicata è l’essenziale capacità di essere un contenitore, uno strumento per veicolare storie horror e splatter spesso accompagnate da risvolti politici e sociali, caratterizzate dalla personalità stereotipata ma immediatamente riconoscibile e dal fascino (in)discreto del personaggio.

Alla lunga lista di scrittori che ne hanno narrato le gesta si aggiunge ora Denise Mina – autrice di romanzi noir, con risultati tutt’altro che limpidi e lusinghieri. Il suo ciclo narrativo, nato sotto il bel titolo Empathy is the enemy, si dimostra espanso e a tratti poco ispirato, sviluppato sulla lunghezza di 12 capitoli che raccolti in volume, invece di rendere coesa e scorrevole la lettura, tradiscono un senso di stanchezza causato dall’eccessivo rimestare un soggetto sicuramente di maggiore incisività se sviluppato in modo più compatto. Lo stesso Constantine, impegnato a sciogliere i nodi oscuri di una trama dai presupposti interessanti, si dimostra stralunato e snaturato, costretto a indossare abiti letterari mal confezionati e poco accorti alla sua natura di iconoclasta e ribelle.
Confinato in una vicenda che ruota attorno all’inarrestabile espandersi dell’empatia tra le umane genti, che invece di portare un senso di pietas reciproco e una diffusa pacificazione sociale sfocia nel profondo turbamento mentale delle masse in saturazione verso una follia omicida-suicida collettiva, John manca di spessore e carattere ricevendo suggerimenti sbagliati dalla cabina di regia. Scarsi e poco significativi, poi, gli sviluppi dell’idea centrale di contrapporre il personaggio meno empatico di sempre all’empatia stessa, che tradisce forse la carente dimestichezza della Mina con il medium fumetto.

Copertina del TP americano

Nota mai stonata, suonata con costanza in sottofondo, è l’ottima contestualizzazione dei fatti tra le luci e ombre della città di Glasgow, conosciuta per una dieta popolare basata su sigarette, whisky e zuccheri. Luogo di nascita di Denise Mina, risalta vivida e vibrante grazie anche all’apporto visivo di Leonardo Manco sempre puntuale su ambienti e protagonisti. Una buona prova del disegnatore argentino, attento alla ricerca di inquadrature ideali, dinamismo e giusta espressività.Hellblazer di Denise Mina, proposto in soluzione unica da Planeta deAgostini, sembra soddisfare più la necessità di completare la pubblicazione cronologia del personaggio (evitando quindi i buchi di continuity) piuttosto che quella di fornire buone storie al lettore. Interessante per alcuni risvolti della trama legati a miti e leggende, delude sotto il piano narrativo, ritardando in modo irritante il raggiungimento del comunque deludente finale. Non ci resta che attendere tempi migliori che ci consentano di ritrovare John Constantine e il suo trench démodé passeggiare tra le pagine di nuove e meglio riuscite avventure.

Abbiamo parlato di:
Hellblazer di Denise Mina
Denise Mina, Leonardo Manco
Planeta De Agostini, 2010
312 pagine, brossurato, colore – 19,95€
ISBN: 9781845765682

Riferimenti:
Sito ufficiale di Denise Mina: www.denisemina.co.uk
Sito ufficiale di Leonardo Manco: www.leonardomanco.com

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