Zagor 662 thumb

Zagor #713 – Creatura d’acqua (Burattini, Sedioli)

24 Settembre 2020
Rara storia autoconclusiva di Zagor. Atmosfere tra horror e fantascienza per un albo che colpisce per la costruzione grafica e narrativa di Burattini e Sedioli.
Leggi in 1 minuto

zagor_662_coverÈ cosa rara trovare un’avventura autoconclusiva sulle pagine di Zagor – fatti salvi i numeri “centenari” e di anniversario, come precisa anche Moreno Burattini nell’introduzione – ma esigenze editoriali di programmazione regalano ai lettori in questo settembre 2020 un racconto di 94 tavole di genere fantastico.
Horror e fantascienza si mescolano in questa avventura che strizza l’occhio anche alla vulcanologia, scienza che muoveva i primi passi proprio durante gli anni di azione di Zagor. La lettura è piacevole e scorrevole, ma ciò che colpisce è la sinergia che Burattini alla sceneggiatura e Gianni Sedioli ai disegni mettono in atto per comprimere la storia in un solo albo.
I due autori lavorano sulla tipica griglia bonelliana operandovi una strutturazione insolita che dà origine a una serie di tavole che presentano quattro strisce al posto delle canoniche tre e, soprattutto, assottigliano o eliminano del tutto lo spazio bianco tra le vignette, facendo sì che esse si appoggino o giustappongano le une alle altre.
L’espediente è reso ancora più evidente dal confronto con le altre tavole che mantengono in essere la gabbia classica, creando una cadenza ritmata molto efficace e soprattutto riuscendo nell’intento di non fornire una narrazione compressa che avrebbe potuto far recriminare i lettori per una mancanza di spazio necessario.
Vedere questi esperimenti, fosse anche una tantum, nella serie regolare di Zagor è sempre piacevole e interessante, specie se realizzati con perizia e intelligenza come in questo caso.

Abbiamo parlato di:
Zagor #713 (#662) – Creatura d’acqua
Moreno Burattini, Gianni Sedioli
Sergio Bonelli Editore, settembre 2020
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,90 €
ISSN: 977112253400100713

Zagor_662_int

David Padovani

David Padovani

Fiorentino, classe 1972, svolge la professione di architetto. Grazie a un nonno amante della fantascienza e dei fumetti, scopre la letteratura fantastica e il mondo degli albi Corno della seconda metà degli anni '70.
Tex e Topolino sono sempre stati presenti nella sua casa da che si ricordi, e nella seconda metà degli anni '80 arrivano Dylan Dog e Martin Mystere e la riscoperta del mondo dei supereroi USA.
Negli anni dell’università frequenta assiduamente le fumetterie, punti d’incontro di appassionati, che lo portano a creare assieme ad altri l’X-Men Fan Club e la sua fanzine ciclostilata, in un tempo in cui di web poco si parlava ancora.
Con l’avvento del digitale, continua a collezionare i suoi amati fumetti diminuendo la mole di volumi cartacei acquistati, con somma gioia della compagna, della figlia e della libreria di casa!

Commenta:

Your email address will not be published.