Dinanzi a lui non fuor cose create
se non etterne, e Kang etterno dura.
Lasciate ogne speranza di continuity, voi ch’intrate.
A chi cercasse un esempio emblematico della complessità – a volte ingenua o persino insensata – a cui possono arrivare i fumetti supereroici, basterebbe menzionare il personaggio di Kang Il Conquistatore. Kang è un viaggiatore del tempo, il che comporta quasi inevitabilmente, sin dai presupposti di qualunque sua avventura, paradossi irresolubili, errori di continuity e nel complesso una costante sfida alla sospensione dell’incredulità e alla nostra concezione del tempo.
Kang inoltre non è solo Kang, ma è anche Rama-Tut, e Scarlet Centurion, e Immortus. Il conquistatore ha cambiato più volte personalità e aspetto, andando a creare differenti versioni di sé, ognuna delle quali coesistente alle altre. Chi è riuscito a resistere abbastanza a lungo alla visione di Ant-Man And The Wasp: Quantumania, fino alla scena post-credit del “Council of Kangs” sa già cosa questo comporti: caos.
In vista di quello che dovrebbe essere (scandali permettendo) il prossimo “Thanos” del Marvel Cinematic Universe, Marvel e Panini pubblicano un massiccio volume che supera le cinquecento pagine, probabilmente anche nel tentativo di far familiarizzare il pubblico con un personaggio tutt’altro che semplice da afferrare. L’opera ripropone due saghe, Kang Wars e La Spada e lo Spirito più altre sette storie scelte in cui Kang si incontra e si scontra con molti eroi dell´universo Marvel, da Spider-Man e Ms. Marvel fino a Moon Knight e Rocket Racoon.
La scelta delle prime due avventure è obbligata. In Prigionieri del Faraone, stampato per la prima volta su Fantastic Four 19 nel 1961, Kang (che ancora non ha assunto questo nome) compare per la prima volta nelle vesti del Faraone Rama-Tut. Viaggiatore del tempo dell’anno 3000, è tornato indietro fino ai tempi dei faraoni egizi, dove, grazie alla sua tecnologia superiore, prende lui stesso il Nemes, il copricapo simbolo della natura divina del faraone. Qui affronta per la prima volta il gruppo che è da quel momento una delle sue nemesi principali, i Fantastici Quattro.
Kang assume per la prima volta il suo nome e il titolo di Conquistatore nella seconda avventura della raccolta, intitolata per l’appunto Kang il Conquistatore, stampata su Avengers 8 due anni dopo le vicende di Rama-Tut. Questa volta sono gli Avengers a scontrarsi con Kang, che diventa uno dei loro avversari più temibili. Il gruppo, formato da Capitan America, Thor, Gigant Man, Wasp e Iron Man, deve intervenire per fronteggiare l’invasore venuto dal futuro che reclama l´intero pianeta come sua proprietà. È in questa storia che Kang viene ritratto per la prima volta con il costume viola e verde e con il casco da volto blu che diventeranno poi il suo look più iconico, anche se non l´unico.
In queste due avventure nasce la leggenda di Kang il Conquistatore. Entrambe le storie sono firmate dagli ormai a loro volta leggendari Stan Lee e Jack Kirby. Fumetti figli del loro tempo ma punto di partenza imprescindibile per iniziare a conoscere il personaggio.
Dopo questa breve parentesi iniziale il volume fa un salto in avanti di più di 50 anni. Poste sbrigativamente le basi di chi sia e come nasca Kang, gli editori dedicano la quasi totalità dell’opera al Kang degli ultimi 7-8 anni. La scelta – discutibile in un volume che promette di raccontare le “storie fondamentali” della Saga di Kang – lascia perplessi. Ci si sarebbe aspettati un maggiore approfondimento di altre incarnazioni di Kang, quali Scarlet Centurion o Immortus che compaiono, ma assumendo ruoli spesso marginali. A questo si aggiunga che Kang in alcune delle storie selezionate non ha il ruolo principale di protagonista o di antagonista, ma è solamente un personaggio secondario, come avviene nella lunga saga La Spada e lo Spirito, che occupa circa un quinto del volume.
Firma di Peter David, con i disegni di Greg Land, la saga esce nella prima metà del 2021 su Symbiote Spider-Man: King in Black. Elemento intrigante di questa avventura è quello di vedere Kang nelle improbabili vesti di alleato dell’Arrampicamuri che, fiancheggiato da altri insoliti compagni di squadra come il Cavaliere Nero, Rocket Racoon e Capitan Marvel (Monica Rambeau), si scontra col misterioso mostro d’ombra Mr. E, emissario del vampiresco Knull. L’avventura ha tutto ciò che ci si aspetta da un fumetto di supereroi Marvel, ritmi frenetici e incalzanti, umorismo non particolarmente ricercato, scazzottate e raggi d’energia. Disegni che mantengono alta l’adrenalina e regalano frenetiche ed eccitanti sequenze piene d’azione. È interessante vedere Spider-Man abbandonare la sua zona di comfort e finire nello spazio, adattandosi organicamente ad atmosfere più consuete per i Guardiani della Galassia. Tralasciando il valore della saga in sé, ci si domanda però se non ci fossero storia alternative tra cui scegliere per “celebrare” Kang, piuttosto che proporre una lunga storia incentrata su Spider-Man nella quale Il Conquistatore è solo un personaggio tra i tanti.
Altra scelta editoriale discutibile quella di includere la quinta e sesta parte di Ritorno alle Origini del 2018. Qui Kang è sì, l´antagonista, ma la sua presenza risulta quasi casuale, nient’altro che un espediente che giustifichi il viaggio nel tempo di Ms. Marvel (Kamala Khan), con lo scopo di farla interagire con il gruppo degli Avengers originari. La storia – anche questa di Peter David – regala qualche momento degno di nota, permettendo di rivivere attraverso gli occhi di Kamala alcune delle prime avventure dei Vendicatori, ma è nel complesso sbrigativa, con soluzioni narrative troppo semplicistiche e poco convincenti. Lo stile di Brian Level risulta statico e poco coinvolgente.
Tematicamente coerente con la raccolta ma poco incisiva è Atti di Malvagità!, storia del 2019 di Cullen Bunn che vede Kang scontrarsi con Moon Knight e con il suo dio Khonshu. Avventura leggera e scorrevole, intrattiene senza troppe pretese, ma senza lasciare molto di più. I fan di Moon Knight possono divertirsi a vedere diverse incarnazioni di Khonshu nelle diverse epoche, nelle vesti di un gladiatore, di un cowboy o di un gentleman inglese di fine ‘800. I disegni di Ibrahim Moustafa e Matt Horak sono dinamici e frenetici riuscendo a non risultare confusi pur dovendo saltare spesso tra epoche e luoghi differenti. Il ritmo viene dato soprattutto dalla griglia delle vignette, differente in ogni pagina.
La breve avventura di Visione tratta da Civil War II è poco più di una necessaria introduzione alla vera “must-read” della raccolta, la saga Kang Wars, pubblicata originariamente su Avengers 1-6 nel 2016. Qui Mark Waid sfrutta appieno le potenzialità del personaggio, regalando un’avventura caleidoscopica. Le premesse dell’avventura lasciano presagire il seguito: Visione, nel tentativo di fermare Kang una volta per tutte, viaggia nel tempo rapendo un infante Kang dalla culla. Questo porta le future personificazioni di Kang a dichiarare guerra agli Avengers per tentare di riappropriarsi della loro versione in fasce, il cui rapimento comporta degli squilibri e delle dissonanze temporali che Kang non riesce a controllare.
L’arte di Mike del Mundo coglie perfettamente lo spirito della saga, con uno stile eclettico, colori brillanti e forme fluide e dinamiche. Forse del Mundo si lascia però prendere troppo la mano, e alcuni visi ed espressioni stonano con la storia, arrivando al limite della caricatura, andando a inficiare la drammaticità di alcuni momenti.
Altre due storie degni di nota sono Morte in Quattro Dimensioni di Dan Slott (da Fantastic Four 35 del 2018), con le matite di John Romita Jr., e Senza Tempo del 2021, firma di Jed MacKay e disegnata da Greg Land, Kev Walker e Mark Bagley.
Nella prima Kang si accanisce sui suoi avversari originari e lo fa in diverse epoche, attaccando con le varie versioni di Rama-Tut, Scarlet Centurion, Kang e il misterioso Scion quattro momenti del passato dei Fantastici Quattro “contemporaneamente”. Gli attacchi vengono narrati dagli stessi Kang, raccolti in consiglio. John Romita Jr. apre ognuno dei racconti richiamandosi alle copertine degli albi passati, senza rinunciare al suo tratto inconfondibile.
Senza Tempo è probabilmente la scelta più indovinata per un volume che vuole far conoscere Kang, che qui svolge il ruolo di protagonista. Il lettore osserva Kang attraverso gli occhi del Dr. Petrov, uno dei più eminenti studiosi del 21esimo secolo sulla Super Criminalità. La storia si apre con Kang che si materializza nello studio di Petrov annunciandogli che il suo libro sui supercriminali, quello che ha iniziato a scrivere in quel preciso momento, avrà un enorme successo. Nel libro Petrov vede in Destino il supercriminale più influente del loro mondo. Kang non può accettarlo e offre al professore la possibilità di cambiare idea, invitandolo a seguirlo per diverse settimane, viaggiando tra differenti epoche.
L’avventura dà al lettore, spinto a immedesimarsi con Petrov, un’occasione unica di seguire Il Conquistatore in momenti più “intimi”, svincolato da combattimenti o conflitti con i supereroi Marvel – anche se combattimenti e conflitti non mancano. Le riflessioni del professore sono riportate come se si trattasse di un vero e proprio studio di Kang, ed entrano nell’intimo del personaggio più di quanto non facciano le storie precedenti nelle quali lo scontro e l’azione sono predominanti.
Al netto della scelta di alcune storie che lascia perplessi, l’opera è convincente. Il volume raggiunge, anche se con qualche dubbio, l’obiettivo che si era prefissato, ovvero quello di dare un’idea più chiara di chi sia Kang Il Conquistatore, riproponendo diverse storie degne di nota, sia graficamente che narrativamente. Peccato per la scelta editoriale di inserire avventure “fuori tema”, scartandone altre senza dubbio più idonee a raccontare Il Conquistatore del passato e del futuro. Consigliato soprattutto agli amanti dei paradossi.
Abbiamo parlato di:
Kang. La saga del conquistatore del passato e del futuro
Adam Kubert, Stan Lee, Jack Kirby, Mark Waid, Peter David, AA.VV.
Traduzione di Enrico Fornaroli, Max Studios, Fabio Gamberini, Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, 2023
512 Pagine, cartonato, colore – 45,00 €
ISBN: 9788828741978