Un’infernale e inarrestabile discesa nella follia: “Grendel #6 – Il diavolo dentro”

Un’infernale e inarrestabile discesa nella follia: “Grendel #6 – Il diavolo dentro”

"Grendel #6 - Il diavolo dentro", è un'inarrestabile e ben ritmata discesa nella follia paranoica del terzo Grendel, Brian Li Sung.

image_galleryOgni fine segna un inizio. Nel caso di Grendel #6-Il diavolo dentro, l’inizio di un’infernale discesa nell’oblio.

Dopo la conclusione della saga di Christine Spar, il secondo Grendel, il sesto numero della saga segue le vicende di Brian Li Sung, amante di Spar che aveva già indossato la maschera di Grendel in La figlia del Diavolo.
Matt Wagner ci guida in un’epopea di dissoluzione e follia, in cui la figura di Grendel, trasfigurata a entità sovrannaturale, si insinua in ogni crepa della decadente New York futuristica, sfondo attivo della narrazione.

Brian è devastato dalla perdita di Christine, e cerca di aggrapparsi a una quotidianità stantia in una città che sembra sommergerlo e soffocarlo, senza riuscire a trovare motivazioni che lo spingano ad andare avanti. Sung si rende conto di stare iniziando a perdere il controllo e di non riuscire più a sopportare le ombre del passato e del demone che si stagliano contro di lui, mentre cerca di scoprire la verità sia su Christine che sullo stesso Hunter Rose attraverso i loro diari.

La storia si sviluppa lungo tre linee narrative principali, di cui Brian è la lente tripolare: il suo diario, sotto forma di appunti sparsi nelle tavole; le sue riflessioni, in calce alla tavola; le azioni nella tavola che coinvolgono anche gli altri personaggi.

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Il risultato è quello di una discesa densa e inarrestabile verso la follia, in quello che risulta essere un volume non di facile fruizione: molto denso in tutti i suoi aspetti, a partire da quello grafico (soprattutto per quanto riguarda le pagine del diario, che richiamano la grafia manuale), quello narrativo e quello testuale, richiede una certa dose di concentrazione per essere apprezzato appieno, e potrebbe spaventare chi si è avvicinato da poco ai fumetti.353212-148422-brian-li-sung

Nonostante questo, resta comunque una storia estremamente appassionante e ben orchestrata, che riesce a tenere il lettore saldamente incollato fino al finale.
I disegni di Bernie E. Mireault, dal tratto rigido e spigoloso, con colori piuttosto piatti, peccano di dinamicità ma, pur risentendo degli anni trascorsi, sono funzionali e riescono a rendere con efficacia la decadenza, la bruttura e la dissoluzione dell’ambientazione e degli stessi personaggi, pieni di nevrosi e dai volti apatici o isterici.

Alla storia principale, si aggiungono due storie scritte e disegnate da Matt Wagner, inedite in Italia, con protagonista un anziano Albert Wiggins, testimone delle vicende degli ultimi due Grendel e qui inconsueto narratore. Vengono raccontati due episodi narrativi inscritti nell’universo del primo Grendel, Hunter Rose, e risultano due noir polizieschi molto bene ritmati e dallo storytelling inusuale e originale, grazie anche allo stile di Wagner, semplice ma al tempo stesso versatile ed estremamente espressivo. Il primo episodio ha una griglia fissa molto piccola, mentre il secondo sfrutta colori molto accesi e una griglia verticale, che richiama la stesura di uno storyboard.

Il volume, molto curato, risulta quindi apprezzabile sia dai fan di vecchia data di Grendel che da chi si approccia ora al personaggio.

Abbiamo parlato di:
Grendel #6 – Il diavolo dentro
Matt Wagner, Bernie E.Mirault
Traduzione di Aurelio Pasini
Panini Comics, 2014
17×26 cm, 176 pagine, colore – 16,00 €
ISBN: 88-912085-0-7

 

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