L’universo Ultimate è nato per ripresentare e ricostruire in chiave moderna gli eroi classici della Marvel, azzerare anni di continuity, e dare libertà agli autori di sfruttare, ex-novo, le potenzialità di autentiche icone a fumetti.
Per gestire l’Uomo Ragno del 2000 sono stati scelti Brian Michael Bendis, scrittore abile quanto prolifico (ricordiamo tra le serie da lui scritte Devil, Alias e Powers) e Mark Bagley. Il loro approccio con il personaggio è stato al contempo rispettoso ed innovativo in modo sottile ed elegante.
A differenza della serie regolare, in cui oramai Peter Parker è un adulto, in questa egli è ancora un quindicenne “con grandi poteri e grandi responsabilità”.
In questo numero terminano le trame dedicate al Dottor Octopus, uno scienziato che a causa di un incidente ha impiantate nel corpo delle braccia meccaniche dal potere devastante, e di Kraven il cacciatore, uno spregiudicato show man tutto muscoli. L’abilità di Bendis sta nel modo in cui conclude le vicende, con uno scontro in diretta TV capace di riabilitare la figura dell’Uomo Ragno di fronte al mondo e di presentarlo come uomo ed eroe, per quanto ancora confuso ed insicuro come ci si aspetterebbe da un ragazzino. Essere l’Uomo Ragno infatti non è per niente facile, e non evita di essere messi in punizione da zia May per essere tornati alle tre di notte!