“Troppo facile amarti in vacanza”: fuggire per capire di voler forse tornare

“Troppo facile amarti in vacanza”: fuggire per capire di voler forse tornare

Nel suo ultimo graphic novel, Giacomo Bevilacqua crea un'ucronìa narrativa a compendio di tematiche e stili dei suoi primi quindici anni di carriera.

Intro

La tracklist proposta dall’autore all’interno di Troppo facile amarti in vacanza, diventa spunto di analisi e approfondimento: anche in questo caso, come tra le pagine del fumetto, non vuole essere soltanto cornice, ma parte integrante della riflessione sull’opera.

I’ can’t escape my self – The Sound

Troppo facile amarti in vacanzaIl nuovo romanzo a fumetti di Giacomo Bevilacqua comincia con una toccante dedica al figlio e trenta pagine di silenzi: una sequenza di sole immagini che alternano primi piani e campi lunghi a raccontare la lunga fuga che porterà Linda, la protagonista, da Roma verso nord, oltre i confini dell’Italia, a piedi. A piedi perché quando ci si allontana da ciò che si ama lo si fa lentamente e, talvolta per farsi coraggio, ci si appella con forza a ciò che non funziona nella relazione per convincersi di aver preso la decisione giusta.

Ecco dunque che Linda (nomen omen di ciò che era prima che tanta rabbia la trasformasse) decide di raccontarci solo ed esclusivamente la malvagità che la travolge lungo il cammino: da una parte, per il sollievo di un distacco senza rimpianti, dall’altra per avere conferme all’inevitabilità delle scelte fatte.
C’è un’unica eccezione alla carrellata di orrori antropologici che incontra, ma il lettore ne è escluso: l’assenza di dialoghi non svela le ragioni di quegli unici istanti di gioia e solidarietà incontrati lungo il cammino.

Il viaggio, come spesso accade, è anche e soprattutto interiore, di formazione e coscienza della propria natura: quello che all’inizio Linda fatica a comprendere è che è più facile scappare dagli altri che da se stessi, dalla rabbia che la divora.

Shadow – The Southland

Come un’ombra, che cresce mentre il sole cala“, così la  protagonista attraversa un Purgatorio di peccati capitali che affliggono l’Italia, rappresentati da maschere fisse, quasi caricaturali, estremizzate graficamente nella recitazione, ma paradossalmente non così lontane dall’attualità che quotidianamente la cronaca e l’informazione raccontano. Questo approccio didascalico a determinate tematiche, se pur intenzionale, rischia inevitabilmente di esondare in un pamphlet socio-politico che, pur semplificando i problemi, li rende piena rappresentazione di ciò che sono, immediatamente riconoscibili.

Alice – Dieciunitàsonanti

Troppo facile amarti in vacanza prosegue quel percorso di sottrazione della parola già intrapreso con Il suono del mondo a memoria , ma questa volta vengono eliminate anche le didascalie, protagoniste del precedente graphic novel. Scopo dichiarato, al termine di ogni unità narrativa, è quello di dare, attraverso l’assenza di dialoghi, coadiuvato dalla closure, il giusto tempo di fruizione, metabolizzazione e riflessione relativamente a quanto Linda affronta, amplificando e mescolando le emozioni dell’autore, del lettore e della protagonista stessa. In tal senso va dunque interpretata anche la tracklist che accompagna la vicenda, legandosi e integrandosi al testo per tematiche e suggestioni. Un ulteriore passo in avanti nel peso specifico dato alla musica all’interno della poetica di Bevilacqua, come già fu per I’ve grown accustomed to her face di Chet Baker ne Il suono del mondo a memoria. 
La narrazione si ripete a schema quasi videoludico, con relativa boss-fight al termine di ogni livello, fino al mostro finale: sono proprio i tempi lunghi dei silenzi a spezzare con efficacia un’impalcatura altrimenti ripetitiva.

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Cara catastrofe – Le luci della centrale elettrica

Il mondo che Linda percorre versa in uno stato di sconfortante abbandono, un’Italia distopica in cui la natura prende velocemente il sopravvento sull’uomo: tra le tappe spicca Ferrara, città in cui è cresciuto Vasco Brondi, più volte citata nelle sue canzoni e ora completamente allagata, a ben incarnare il raccontato dell’opera in relazione alla sua recente storia politica, segnata dal passaggio all’amministrazione leghista dopo settant’anni di governo a sinistra.

Safe with me – Soap&Skin

I paesaggi attraversati da Linda visivamente ricordano da vicino, per atmosfere e cromatismi, gli scenari di Shadow of the colossus, Last of us e Zelda: breath of the wild. Le tonalità chiare, le tavole assolate e i lens flare delle prime pagine, ambientate in centro Italia, lasciano progressivamente il posto alle tinte più scure dei temporali nel Nord. Permane tuttavia un senso di lieve e delicata bellezza, in apparente antitesi con lo stato in cui versa il mondo, ma in piena coerenza con il rapporto di amore e odio che accompagna l’urgenza di abbandono di ciò che si è a lungo portato nel cuore.

La tecnica usata è quella dell’acquarello digitale e l’ispirazione sono i lavori dell’autrice coreana Jae Liu (BeLoved), dalla cui tavolozza Bevilacqua attinge a piene mani. Unica eccezione in tal senso sono alcuni stacchi temporali, rari momenti di speranza nel racconto, dominati non a caso dal verde.

Killer – Wrongonyou

Similmente alle precedenti opere dell’autore, anche Troppo facile amarti in vacanza è caratterizzato da un plot-twist finale. Come già in passato, l’espediente narrativo, che in questo caso mescola i meccanismi di fabula e intreccio, impreziosisce la vicenda senza tuttavia diventarne nucleo portante: aggiungendo spunti di coinvolgimento, senza nulla togliere al raccontato.
Anche l’elemento sovrannaturale, lasciato sospeso e interpretabile, riesce a essere plausibile nel contesto della vicenda.

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Resistere – La rappresentante di lista

Sempre a suo agio con le caratterizzazioni femminili, sia dal punto di vista grafico che psicologico, Bevilacqua racconta il viaggio di Linda come percorso di consapevolezza e superamento di uno stato d’ira e frustrazione perenni motivati anche e sicuramente dal contesto storico-sociale della vicenda, ma soprattutto da emozioni inevitabilmente amplificate da quell’urgenza, tipicamente adolescenziale, di definire se stessi negando ciò che non ci rappresenta.  Nonostante qualche elemento grafico di over-acting, ma di fatto coerente con gli estremismi rappresentati, il personaggio risulta complessivamente credibile nel suo risoluto e malinconico vagabondare.

Altrettanto facile risulta empatizzare con Aman, il co-protagonista, più adulto e maturo, attraversato da vicende personali e familiari affrontate con una serenità teneramente flemmatica, che va a controbilanciare le reazioni emotive di Linda.
Spetta a lui, in qualche modo,  aiutarla a comprendere che nonostante tutto, forse, la sua fuga è un atto d’amore verso l’Italia e che la fine del viaggio è trovare la forza di restare.

Resistere, in fondo, ha la stessa radice di restare.

Abbiamo parlato di:
Troppo facile amarti in vacanza
Giacomo Bevilacqua
Bao Publishing, 2021
240 pgg., cartonato, colori – € 21,00
ISBN: 978-88-3273-579-6

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