Torino Comics 2016: L’inno definitivo alla crossmedialità

Torino Comics 2016: L’inno definitivo alla crossmedialità

Reportage dell’ultima edizione del Torino Comics, in grado anche quest’anno di infrangere i suoi stessi record.

Nelle giornate del 15, 16 e 17 aprile 2016 si è tenuta la XXII edizione del Torino Comics, capace di superare senza sforzi tutti i record precedenti.
La manifestazione, tenutasi all’interno del padiglione Oval del Lingotto, ha attirato oltre 55.000 visitatori riuscendo nel giro di pochi anni a incrementare in modo esponenziale il proprio pubblico; particolare confermato anche dal numero di biglietti venduti online, passati da 6.000 a oltre 10.000 nel giro di un anno.

Bisogna comunque specificare subito che la fiera, quest’anno più che mai, ha abbracciato l’idea della crossmedialità puntando a espandersi in varie direzioni oltre a quella legata specificatamente al media fumetto, avvicinandosi definitivamente a un modello mainstream del tutto simile a quello di altre fiere (su tutte Lucca Comics) ponendosi, se vogliamo, in modo quasi antitetico rispetto a manifestazioni quali l’ARF.

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La direzione intrapresa, non priva di rischi, è stata comunque apprezzata dal grande pubblico ed è anche riuscita a ottenere il favore dei giovanissimi grazie all’area dedicata ai videogames e agli youtubers; grande riscontro di pubblico anche per gli ospiti internazionali tra cui Kenny Baker (l’attore che ha vestito i panni del droide R2-D2 in Star Wars) e l’attrice Kandyse McClure che ha interpretato Anastasia Dualla nella serie Battlestar Galactica.
Molto riuscita anche l’iniziativa dell’area autori in cui vari fumettisti hanno incontrato in uno spazio espositivo personalizzato i numerosissimi fan; grande successo quindi per Paolo Barbieri e il trio Silver, Guido De Maria, Clod. Stesso caloroso riscontro di pubblico anche per Ivo Milazzo, Pasquale Ruju, Claudio Chiaverotti, Lola Airaghi e Giovanni Talami.

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Numerosissimi anche gli autori Disney presenti in fiera: Stefano Intini, Corrado Mastantuono, Marco Gervasio, Valerio Held e Maurizio Amendola. Presente nella giornata di sabato, in veste ufficiosa, anche Giorgio Figus, che ha colto l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con i suoi colleghi.
Non molti gli stand degli editori presenti in fiera che, salvo rari casi, non hanno presentato iniziative particolarmente rilevanti.
Comunque, durante la manifestazione, non sono mancati vari interessanti progetti legati al mondo del fumetto e non. Vediamoli insieme.
Sortisia - BaloccoCronaca di Topolinia ha presentato due nuove serie all’interno del #14 di Cronaca Comics: Lucky Town e Sortisia. Quest’ultima, ideata da Lorenzo Balocco, ha per protagonista una strega; l’autore, giocando con l’esoterismo, ha deciso di ambientare la storia proprio a Torino, tentando di ricreare un’atmosfera simile a quella di film come Pirati dei Caraibi, focalizzandosi sulle varie e innumerevoli sfaccettature della malvagità. Balocco ha anche dedicato un disegno alla redazione (visibile a lato).
All’interno dell’albo è stato anche inserito un capitolo bonus di Sexy Tales, serie di Elena Mirulla capace di rivisitare in chiave adulta il mondo delle fiabe mescolando commedia ed erotismo (alcune tavole sono state esposte in mostra all’interno della fiera).
Tra le varie case indipendenti, No Lands Comics (etichetta specializzata nel genere fantasy), ha presentato varie serie tra cui I Nani di Tor’Harn mentre Brudas Art, casa editrice che ha prodotto titoli come Gran Finale e Monstro, ha invece deciso di focalizzarsi sul genere horror, andando a pescare dall’immaginario gotico e lovecraftiano varie idee e influenze in vista di vari progetti futuri.

Ormai veterano della fiera il Gruppo Potpourri, che dopo aver pubblicato insieme alla Manfont il fumetto Brothel Bros ha proposto nuovamente tutti i volumi di Potpourri Comics, raccolta di storie brevi marchio di fabbrica del collettivo.
Interessante anche il fumetto From Sky to the Universe, serie crossmediale di genere fantascientifico disegnata da Leandro Seva (vincitore quest’anno del premio Pietro Miccia) e creata dal musicista Dario Fiume che ha deciso di espandere il suo progetto, inizialmente partito proprio dalla musica, anche in altri media.
Sempre per quanto riguarda le autoproduzioni, idea divertente quella alla base del fumetto Gli omicidi del mulino di Laura Pezzoli, serie dove Antonio Banderas muore in modo diverso ogni volta, giocando con le atmosfere (almeno in apparenza) perfette dei famosi spot.
Originale anche la serie Misteri in Valle creata da Claudio Broglio che, grazie alla metanarrazione, ha trovato un modo diverso dal solito per pubblicizzare esercizi commerciali realmente esistenti. Vittorio Pavesio, direttore artistico della manifestazione, ha disegnato la copertina del #17, ambientato per l’occasione anche all’interno del Torino Comics.
Dal punto di vista tecnologico, iniziativa molto interessante quella di Novel Comix, un’app gratuita per leggere e pubblicare in alta risoluzione fumetti in digitale, pensata per focalizzarsi sulle produzioni indipendenti permettendo così anche agli autori emergenti di farsi conoscere più facilmente.
Per quanto riguarda i libri, la Catnip Edizioni ha proposto vari libri-game in formato digitale, modernizzando una formula classica in modo innovativo mentre la giovane scrittrice Alessia Palumbo ha presentato il libro I Due Regni, che si prefigge l’obiettivo di rivisitare il genere fantasy in modo non canonico in cui il male non è rappresentato da una minaccia realmente tangibile e dove l’introspezione gioca un ruolo fondamentale.

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Al Torino Comics è stato dedicato ampio spazio anche a varie mostre (come quella sui trent’anni di Dylan Dog), associazioni e aree ricreative dedicate ai giochi di carte collezionabili e da tavolo.
Degna di nota anche La Fortezza, associazione no profit il cui scopo principale è quello di promuovere e divulgare i vari aspetti legati al mondo fantasy che di recente ha pubblicato anche un fumetto.

Settore in espansione anche quello dedicato ai giochi di società, che in Italia soprattutto negli ultimi anni ha incominciato ad acquistare sempre più importanza. Notevole il lavoro svolto da Cosplayou, nuova casa editrice di giochi da tavolo di Francesco Marcantonini, capace di creare da zero numerosi prodotti dal design curato e accattivante.

Una nota di merito anche per le accademie di arti digitali I Master Art ed Event Horizon, quest’ultima attualmente concentrata nello sviluppo di un gioco di corse futuristiche che punta a sbarcare prossimamente in formato digitale su PC, PS4 e XboxOne.

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Infine Vittorio Pavesio, dimostrando una grande disponibilità, ha spiegato le ragioni dietro alcune scelte che hanno portato la fiera ad espandersi, nel corso degli anni, in vari settori.
Pavesio, tentando di mantenere il fumetto sempre al centro della manifestazione, nel corso degli anni ha deciso di spingersi anche in altre direzioni incentivando, ad esempio, il fenomeno del cosplay, da molti anni in grandissima espansione. La fiera, nata all’inizio per incontrare il favore di ragazzi e adulti, nel corso del tempo si è avvicinata anche a una fascia d’età più giovane nel tentativo di ampliare al massimo il target di pubblico. Da qui l’idea di aprire le porte anche ai videogames e, ancora più recentemente, agli youtubers (questi ultimi capaci d’incontrare il favore dei giovanissimi).
La stessa presenza in fiera di vari stand dedicati solo alla vendita di oggetti e/o gadget è stata quindi una scelta fatta per incontrare il favore del pubblico che, in una grande manifestazione, si aspetta e richiede anche questo.
Oltre ai numerosi eventi, molto importanti anche i vari workshop della Scuola Internazionale di Comics, studiati per dare l’idea di una vera e propria lezione all’interno della fiera.

Vittorio Pavesio spera comunque in futuro di veder nascere un’organizzazione unica che riesca a dare indicazioni precise per organizzare le date delle varie fiere in tutta Italia in modo da tutelare anche gli autori a volte costretti, nel giro di pochissimi giorni, a spostarsi in città molto distanti tra loro.
Pavesio è attualmente concentrato nell’organizzazione di vari eventi (tra cui l’Horror Fest) provando ogni tanto a ritagliarsi qualche momento per dedicarsi al disegno e tentare, magari in futuro, di avvicinarsi al fumetto umoristico.
In definitiva, questo Torino Comics ha impostato la sua natura verso un lato puramente mainstream, usando il media fumetto come collante di innumerevoli altre iniziative, in modo da proporre al pubblico una formula collaudata e funzionale, oggi tipica di quasi tutte le fiere più famose.

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