Charles Bukowski (1920 – 1994) è indubbiamente uno dei più rilevanti e controversi autori della letteratura americana. La raccolta di racconti Storie di ordinaria follia (1972) è forse la sua opera più nota, divenuta una sorta di espressione idiomatica per indicare una situazione appunto “bukowskiana” (il fatto che il titolo originario sia Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness dice molto sulla censura italiana; certo il titolo non è stato accorciato solo per la sua smisurata lunghezza).
Quest’opera è stata realizzata dal fumettista tedesco Matthias Schultheiss nel 1982; una sfida interessante, un adattamento non facile, lontano dai classici fino allora prevalentemente affrontati a fumetto. Significativo, come ricorda nella introduzione Cristiano Armati, che lo stesso Bukowski realizzasse cartoon con un segno personale ed efficace, pubblicandoli anche in raccolte come ad esempio Dear Mr Bukowski (1979).
Proprio questa raccolta precede di poco il lavoro di Schultheiss e segue di un solo anno la nascita del “graphic novel” con A Contract with God (1978) di Will Eisner, tappa importante di un fumetto maturo sulla scena americana. Già pubblicata da Coniglio Editore nel 2005, l’opera viene ora riproposta da Bizzarro! in una nuova edizione.
La scelta stilistica di Schultheiss è ispirata alla ligne claire franco-belga, in particolare a Giraud/Moebius, e funziona bene per lo stile bukowskiano, sporcata quel tanto che basta per adeguarsi all’autore. Nel montaggio di tavola, l’autore dimostra di saper padroneggiare diverse dinamiche: nella prima storia, Due disgraziati, alterna ad esempio tavole ampie e splash page da un lato, tavole affollate di vignette e di segni dall’altro. Nella seconda novella, La puttana da 300 libbre, la griglia viene dissolta, in parallelo alla dissoluzione psichica della coscienza del protagonista, preda dei fumi dell’alcool. Dal ring al mattatoio, invece, storia particolarmente tragica e cupa, è resa con tavole dove il disegno si fa altrettanto nero e oscuro; più avanti ancora, l’inquadratura della scena tramite un mirino porta a inusuali tavole cricolari.
Purtroppo, però, se il lettering di alcune storie è realizzato in modo coerente con lo stile del disegno, probabilmente a mano e in modo congruente al progetto grafico originale, in alcune storie si ricorre a un rozzo lettering computerizzato che mal si sposa con il segno di Schultheiss, specialmente dato il raffronto impietoso col lettering più curato di altre storie (forse un primo nucleo originario poi ampliato). Si tratta ovviamente di un elemento che non inficia la qualità dell’opera originale, ma certamente disturba in parte la fruizione di questa edizione.
Nel complesso, quindi, un’opera interessante, soprattutto per l’approcciarsi relativamente precoce a un testo letterario “alto” e non strettamente “scolastico”, che è spesso stata una scelta prevalente dell’adattamento fumettistico (collegata, a volte, a una malintesa idea del medium fumetto come esclusivamente “rivolto ai ragazzi”, se non ai bambini).
Tra i segni della maturità del fumetto oggi vi è anche una minore soggezione del mezzo nell’approcciarsi a opere letterarie complesse e autorevoli per adattarle, come il cinema ha fatto fin dai suoi esordi: questo lavoro di Schultheiss costituisce, a suo modo, una tappa in questo processo.
Abbiamo parlato di:
Erezioni, eiaculazioni, esibizioni e altre storie di ordinaria follia.
Charles Bukowski, Matthias Schultheiss
Bizzarro!, 2017
176 pagine, brossurato, bianco e nero – 15.00€
ISBN: 9788867181506