La Cefalù illustrata da Giulio Macaione nel suo Stella di mare si imprime fulgida negli occhi del lettore: è questo uno dei principali meriti dell’opera, la cittadina che pervade a tal punto le vicende da essere qualcosa di più di un mero sfondo.
Il blu e il giallo dominano incontrastati la palette di colori delle tavole, una scelta molto caratteristica che comunica in modo efficace le atmosfere soffuse e malinconiche della trama, che vede al centro un ventiquattrenne diviso tra incertezza verso il proprio futuro e un amore tanto intenso quanto poco concreto: temi molto attuali, tra la difficoltà del trovare lavoro e la dolorosa scelta tra seguire le proprie aspirazioni o adeguarsi a un’occupazione qualunque, che si fondono con una trama romantica.
Macaione ottiene risultati interessanti proprio nella rappresentazione di questi spaccati di normalità, muovendosi bene pur partendo da tematiche ormai abusate nella narrativa. Il fumetto zoppica invece quando la storia viene condita con alcuni misteri a base di sirene e personaggi ambigui. Questi elementi di inquietudine vorrebbero fondersi con il racconto ma l’operazione risulta in alcuni punti forzata, lasciando alcuni aspetti di questi risvolti non del tutto spiegati.
La graphic novel ha comunque una sua solidità di fondo, che si rintraccia in personaggi ben costruiti, in alcune azzeccate citazioni musicali e nei disegni particolareggiati ed evocativi, soprattutto nelle scene in cui domina il mare in tutta la sua terrificante magnificenza.
Abbiamo parlato di:
Stella di mare
Giulio Macaione
Bao Publishing, ottobre 2018
136 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788832731262