Star Wars: urla nella Cittadella

Star Wars: urla nella Cittadella

Star Wars: la cittadella urlante è il secondo crossover ambientato nella galassia lontana lontana. Jason Aaron e Kieron Gillen fanno collaborare Luke Skywalker e la Dottoressa Aphra per svelare il mistero di un antico reperto Jedi.

Star Wars: la cittadella urlante, sceneggiato da Jason Aaron e Kieron Gillen, è il secondo crossover tra le testate Marvel Comics relative all’universo di Guerre Stellari.

Il primo fu Vader colpito, la cui trama si dipanò sulle pagine delle serie Star Wars e Darth Vader, e presentò il Sith più famoso del cinema in gravi difficoltà. Sebbene le premesse lasciassero presagire uno sviluppo dalle conseguenze importanti, il fumetto si rivelò degno di nota principalmente per le matite di Mike Deodato.
Il secondo incontro tra due titoli, questa volta Star Wars e Doctor Aphra, parte in sordina per poi proseguire con ritmo sostenuto verso la conclusione
che consente a Luke Skywalker di superare una nuova tappa nel suo cammino per diventare un Cavaliere Jedi.

Collocata tra i fatti narrati nei film Una nuova speranza e L’impero colpisce ancora, la trama vede la Dottoressa Aphra, archeologa e criminale, alle prese con un antico reperto Jedi che non è in grado di utilizzare. Sperando di riuscirci, convince Luke a viaggiare fino alla Cittadella Urlante, dove risiede l’unica persona capace di svelare i segreti del prezioso manufatto.

Del luogo remoto colpisce soprattutto l’atmosfera algida ricreata dalla tavolozza di Andres Mossa, che agli appassionati può ricordare le sequenze piovose ambientate sul pianeta Kamino durante L’attacco dei cloni. Come spesso accade, il colorista completa le tavole di Marco Checchetto, autore delle copertine e del primo capitolo. Col suo tratto snello e spettacolare il disegnatore italiano trasporta su carta le fisionomie di Mark Hamill e Harrison Ford, mostra alieni appartenenti a specie già viste nelle pellicole, valorizza la femminilità della coprotagonista e accentua l’espressività della regina della Cittadella.

Successivamente, tocca a Salvador Larroca, conosciutissimo dai lettori Marvel e dei fumetti dedicati a Darth Vader, riprendere i volti degli attori della saga. Nei primi piani la somiglianza è impeccabile, mentre nei campi larghi il tratto si fa più approssimativo. Lo spagnolo predilige disporre le vignette orizzontalmente, variando continuamente le pose dei personaggi. La recitazione dei buoni è molto dinamica, a differenza di quella dei cattivi, più legnosa. All’uso abbondante delle chine si somma la colorazione corposa di Edgar Delgado.

L’ultima coppia artistica che si avvicenda nel volume cartonato edito da Panini Comics è formata da Andrea Broccardo, altra matita italiana dopo Checchetto, e il messicano Antonio Fabela. Il secondo funge da denominatore comune tra le tinte acide di Mossa e quelle scure di Delgado, ravvivando con sobria brillantezza i disegni. Broccardo si distingue dai colleghi per il segno più arrotondato, meno realistico e per la maggiore libertà nella visualizzazione dei soggetti. Questi, talvolta, emergono dalle tante vignette disposte in ogni tavola, assumendo rilevanza nell’economia della singola scena.

Se gli stili dei tre penciler appaiono ben riconoscibili, le mani di Aaron e Gillen si intrecciano per realizzare una storia d’azione in cui non manca l’attenzione per la psicologia dei protagonisti. Mentre in Vader colpito le situazioni si susseguivano in modo dispersivo, con gli eroi della Ribellione risucchiati nel vortice degli eventi, ne La cittadella urlante troviamo una caratterizzazione precisa, almeno di Luke, Aphra e del droide Triplo-Zero.
Il primo, ingenuo e sempre pronto ad accordare fiducia al prossimo, è al centro di una delle sequenze più interessanti della storia; la seconda sembra procedere verso la redenzione, dopo essersi allontanata da Darth Vader, ma conferma le sue caratteristiche di studiosa intraprendente, istrionica e ambigua; infine, l’omologo dalla livrea nera del fin troppo loquace C-3PO, a sorpresa, si rivela fine psicologo quando legge l’animo della Principessa Leia.

A questa squadra ben assortita manca un rivale all’altezza, dal momento che la regina della Cittadella si distingue più per i suoi poteri inquietanti che per la sua personalità. Gli sceneggiatori la condannano, così, a essere una macchietta tutt’altro che indimenticabile e, forse proprio a causa della poca incisività della nemica, sono costretti a ricorrere più volte a soluzioni sbrigative e artificiose per consentire alla trama di proseguire.

Sebbene non siano assenti i colpi di scena e la narrazione non subisca rallentamenti, si avverte la mancanza di un guizzo, di una trovata realmente originale.
Come dimostrato anche nelle altre serie legate al franchise di Star Wars, la libertà di manovra concessa agli autori è limitata dal contesto stesso in cui essi si trovano a operare: da quando il progetto è iniziato, nel 2015, le testate principali continuano a essere ambientate tra Episodio IV ed Episodio V. In questo modo, nonostante sia lecito aspettarsi di più da penne del calibro di Aaron e Gillen, è difficile realizzare fumetti che offrano più di avventure tanto gradevoli quanto velocemente dimenticabili.

Abbiamo parlato di:
Star Wars: la cittadella urlante
Jason Aaron, Kieron Gillen, Marco Checchetto, Salvador Larroca, Andrea Broccardo
Traduzione di Luigi Mutti
Panini Comics, marzo 2018
128 pagine, cartonato, colori – 13,00 €
ISBN: 9788891237033

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