Scritta da Gian Giacomo Dalmasso e disegnata da Giovan Battista Carpi la storia Paperin Amleto, Principe di Dunimarca reinterpreta, in chiave disneyana, la tragedia di Shakespeare, con Paperino nei panni di Paperin Amleto, giovane principe ereditario del regno di Dunimarca. Questa nuova versione è stampata in un prestigioso volume cartonato, e con un’inedita copertina di Emmanuele Baccinelli, che racconta in appendice il processo creativo e le sue fonti d’ispirazione (oltre a regalare altri schizzi inediti di possibili copertine poi scartate).
Pubblicata per la prima volta in tre puntate nei numeri 226, 227 e 228 di Topolino, la celebre parodia “amletica” del 1960 si apre con un Paperino afflitto dai dubbi: pagare o non pagare il fisco? I nipotini Qui, Quo e Qua rivedono in lui il celebre principe filosofo, del quale snocciolano in poche vignette la complessa vicenda fatta di tradimenti, vendette, avvelenamenti, suicidi e sangue a fiumi – non esattamente la classica avventura Disney! “Guai a voi se continuerete a leggere simili inqualificabili storie a fumetti!” sbotta Paperino contro i gemelli.
La storia vera e propria inizia con il trito espediente del sogno. Influenzato dal racconto dei nipotini, una volta a letto, Paperino si ritrova nel castello di Elsinore nei panni del dubbioso principe. L’avventura onirica del papero ha, però, pochissimo a che vedere con l’opera del Bardo (che, d’altronde, Paperino non conosce). Non é un caso isolato: il fortunato filone delle parodie Disney si ispirava spesso alle opere originali in modo vago, riprendendone solo il titolo e poco altro.1
L’opera originale non viene mai veramente ripresa, se non nel nome e, vagamente, in qualche snodo narrativo. Il lettore può trovare un’eco della tragedia Shakespeariana nella missione dei Baroni Bassotti – novelli Rosencrantz e Guildenstern – che, immischiati in trame più grandi di loro, sono condannati a un triste destino dal re di Crapulogna: costretti a squartare merluzzi per un tempo indefinito.
La sequenza forse più ispirata dall’Amleto è quella del fantasma, il fu re Paperoldo VII, deceduto per fatale indigestione dopo aver accettato la sfida a banchetto di Gambadiferro. Mentre il fantasma di Amleto padre, rivelando al figlio di essere stato assassinato dallo zio Claudio, lo convince a cercare giustizia e determina l´(in)azione del principe, qui la rivelazione dello spirito sortisce l’effetto opposto. Dopo lo spettrale ordine di accettare la corona e, con essa, la sfida mangereccia di Gambadiferro, Paperin-Amleto “tela”, rinuncia a trono, scettro e manto di ermellino e si rifugia al Castello dei Tulipani, dalla regina Nonna Papera. Starà poi a Nonna Papera, Paperina e ai nipotini deporre Gastolfo, convincere Paperin Amleto a indossare la corona e sconfiggere Gambadiferro.
La storia nel suo complesso lascia inevitabilmente delusi se si ha l’aspettativa di leggere una fedele parodia dell’Amleto di Shakespeare, ma regala sequenze spassose e sopra le righe. La trama è piuttosto caotica e privilegia i siparietti comici più che l’intreccio nel suo complesso. Il Paperino degli anni ’60 potrebbe risultare in alcuni punti eccessivamente antipatico a un lettore moderno, in quanto i suoi difetti (rabbia, vigliaccheria, vanità, credulità) sono esasperati fino a estremi comici che, però, fanno storcere un po´ il naso in alcuni momenti.
Sia la scrittura di Dalmasso che l’arte di Carpi regalano diversi guizzi creativi, con didascalie in rima baciata, occasionale linguaggio aulico “brancaleonesco” e diverse vignette iconiche. Il fumettista genovese dà sfogo alla creatività, giocando con ambienti, prospettiva, luci e costruendo scene ricche di dettagli. Carpi propone una suggestiva atmosfera gotica-onirica, pur non rinunciando a un piglio umoristico, come nel caso dell’inquietante boia che esegue le condanne armato di battipanni, o il fantasma ricoperto di lumache, che ne rivelano la sostanza decisamente corporea e poco eterea.
A conti fatti si tratta di un’opera originale e ispirata, che risente parzialmente dei suoi 60 anni d’età, risultando un poco ingenua in alcune sequenze. Ciononostante, anche solamente per via di numerose affascinanti vignette del Maestro Carpi (magnifici gli scorci delle segrete del castello o le rovine della Rocca delle Lumache che si stagliano sullo sfondo), è un volume che vale la pena recuperare, in particolare in questa edizione “deluxe” che permette di ammirarne l´arte in un formato d’eccezione.
Abbiamo parlato di:
Paperin Amleto Principe di Dunimarca
Gian Giacomo Dalmasso, Giovan Battista Carpi
Panini Comics, 2023
88 Pagine, cartonato, colore – 16,90 €
ISBN: 9772385018000
Per approfondire: Parodie Disney di ieri e di oggi ↩