Viviamo in un periodo in cui la comunicazione tra le persone si è evoluta in una maniera impensabile fino a pochi anni fa. Cellulari, applicazioni e social network consentono oggi diversi modi per raggiungere ed essere raggiunti da qualcuno, e quindi per interagire con gli altri.
Ma in uno scenario del genere, come si comporta una persona introversa e particolarmente sensibile come Sam, specie dopo un grande dolore sentimentale?
Semplice, lanciando una sfida paurosamente fuori moda: vivere per due mesi a New York senza dire mai una parola, riducendo i contatti umani al minimo.
Giacomo Bevilacqua ha sempre dimostrato di essere un autore dotato di una certa sensibilità: fin dalle strisce di A Panda piace… il fumettista romano non ha mai mancato di inserire note malinconiche, tra una battuta e l'altra, passando per la miniserie Metamorphosis che esplorava temi come il potere della fantasia e tornando poi a Panda con il bimestrale per Panini Comics, opera nella quale costruisce una trama che man mano ha acquisito una certa profondità grazie alle riflessioni sui sentimenti umani e al tocco autobiografico inserito sotto uno strato di avventura fantastica.
Ma è con Il suono del mondo a memoria e l'approdo in BAO Publishing che Bevilacqua ha compiuto il passo decisivo verso l'autorialità. Questa osservazione non deriva dalla natura del libro, dal suo formato o dalla distribuzione in libreria, ma dall'approccio che si evince leggendolo: si avverte l'urgenza di voler raccontare questa storia e di volerlo fare in maniera meno convenzionale del solito, piegando la modalità espositiva alla natura della trama.
La conseguenza è che l'assenza quasi totale di dialoghi – sfida non solo di Sam ma anche dell'autore – riempie le pagine di didascalie che costituiscono quasi un flusso di coscienza, attraverso il quale impariamo a conoscere il protagonista in modo molto intimo. Arma a doppio taglio, questa, perché infatti capitano alcuni punti in cui Bevilacqua si fa prendere la mano e rende troppo “aperto” questo canale diretto con i pensieri di Sam, con riflessioni poetiche che ogni tanto si fanno eccessivamente verbose.
Nel complesso questa soluzione risulta comunque interessante e ben gestita, riuscendo in più momenti a far immedesimare il lettore con il personaggio e i suoi sentimenti: la scelta di mettere le didascalie sia in prima persona che in terza – queste ultime appartenenti ad un individuo esterno che sembra conoscere piuttosto bene il protagonista e che si svela nel corso del racconto – consente infatti di avere un ritratto piuttosto completo di Sam, grazie alle diverse angolazioni sotto cui viene osservato.
La trama viene portata avanti con attenzione e delicatezza, creando uno sviluppo intrigante che porta a voler sapere l'esito delle vicissitudini di Sam e riesce a dar vita a un climax d'effetto.
Il contesto costituisce parte integrante dell'opera: la storia non avrebbe potuto svolgersi altrove, perché New York viene descritta in maniera così riuscita, sia attraverso le considerazioni del protagonista sia attraverso i disegni, da renderla un'ambientazione indispensabile per questo racconto.
Non è semplicemente lo sfondo della vicenda, è parte integrante di essa, è la location adatta per la sfida di Sam e appare come il melting pot necessario per rendere ancora più stridente il comportamento chiuso e defilato del personaggio. Ma non è neanche solo questo: la metropoli americana viene rappresentata come un microcosmo capace di miscelare insieme persone diverse tra loro e modificare così singole vite. Una visione affascinante e illustrata molto bene, tanto a parole quanto graficamente.
Anche la professione di Sam, fotografo per una testata giornalistica indipendente, non è un semplice dettaglio in più sul personaggio ma rappresenta un aspetto della sua natura nient'affatto secondario, legato alle sue manie e al suo modo di inquadrare il mondo.
Come risultato di queste considerazioni, il disegno è una parte fondamentale di Il suono del mondo a memoria: le ampie vedute di New York, spesso a tutta pagina, restituiscono l'idea della metropoli tentacolare che avvolge chi vi si addentra, ma allo stesso tempo il cielo aperto e limpido favorisce l'impressione che non ci sia nulla da temere e che semplicemente la città vada vissuta con fiducia, sia seguendo il flusso sia navigando controcorrente.
In alcune tavole l'autore inserisce una sola vignetta orizzontale, al centro su sfondo bianco o nero, allo scopo di dare enfasi a quel determinato passaggio: linea d'azione interessante, ma con il difetto di rallentare troppo la scena anche quando non è strettamente necessario.
In generale però la mimesi tra i concetti espressi dal testo e il disegno è lodevole e riuscita.
Anche i colori, sempre ad opera di Bevilacqua, puntano a questo obiettivo e dimostrano una certa consapevolezza della tavolozza; essendo questo il primo approccio dell'autore con il colore, il risultato è certamente di rilievo.
Molta cura per i dettagli viene anche riservata al character design di Sam: visualizzato come un normale trentenne con ciuffo e un filo di barba, graficamente è caratterizzato soprattutto dallo sguardo perso e malinconico, individuabile grazie agli occhi intensi e alla forma della bocca.
Come se fosse perennemente nel proprio mondo e guardasse quello che lo circonda con fare estraneo, ricordandolo e incamerandolo nella memoria, quella della macchina fotografica e la propria, ma rimanendo concentrato sulle proprie emozioni, facendosi quasi cullare da esse mentre perpetua la propria sfida, che altro non è se non un grido alla non-accettazione di quanto la vita ci propone e propina.
Sam rappresenta in sostanza uno dei meriti principali di questo fumetto, un personaggio in sé non inedito ma certamente descritto in maniera credibile, riuscendo a farlo sentire vicino al lettore.
Il suono del mondo a memoria è una tappa fondamentale nella carriera di Giacomo Bevilacqua, che consegna ai lettori un fumetto in grado, con semplicità, di parlare di sentimenti e quotidianità con uno stile narrativo e grafico capace di attrarre l'attenzione e con i numeri per farsi apprezzare da un'ampia fetta di pubblico.
Abbiamo parlato di:
Il suono del mondo a memoria
Giacomo Bevilacqua
Bao Publishing, settembre 2016
192 pagine, cartonato, colori – 21,00 €
ISBN: 978-88-6543-717-9