Il diploma è tipo… la fine del mondo
Capita spesso, leggendo un spokon, cioè un manga incentrato sullo sport, di pensare a quanta passione e impegno trasudi nel gioco dei protagonisti: che sia basket, pallavolo, calcio o persino ping pong, lo sport non è solo un mezzo ottenere una vittoria, ma anche per migliorarsi, crescere e cambiare. In campo, insomma, si gioca più di una partita: sembra quasi che in ballo ci sia il destino del mondo.
Questo, paradossalmente, è esattamente quello che accade nel nuovo manga di Nemu Yoko: al club di basket femminile di un liceo giapponese viene affidata la sorte della Terra. Se le ragazze non riusciranno a spuntarla al torneo della Prefettura, a pagarne le conseguenze sarà l’intero pianeta, che verrà irrimediabilmente distrutto (almeno, nel modo in cui lo conosciamo). A causare tale incresciosa situazione, un dio un po’ sopra le righe, a cui però sta a cuore il destino del pianeta: per questo la suddetta divinità, dall’apparenza giovane e affabile, avvisa le ragazze del loro compito, in modo che possano prepararsi nel modo al meglio.
C’è un solo problema: al contrario di quanto ci si possa aspettare, date appunto le caratteristiche del genere, il club di basket in questione non è affatto animato da particolare passione e competitività. Lo sport è un pretesto come un altro per passare del tempo assieme e gli allenamenti scorrono veloci senza particolare interesse da parte delle giovani studentesse. Cambierà tale atteggiamento ora che dal loro gioco dipendono le vite di miliardi di persone? Questa è la premessa di Salva il mondo all’ultimo canestro, edito Bao Publishing, che nei primi due volumi dimostra senza dubbio una discreta originalità, soprattutto nel modo in cui gioca con i generi, mescolando elementi tipici del romance, dello slice of life e dello spokon.
Nemu Yoko confeziona una storia che presenta innanzitutto un ritmo abbastanza cadenzato: non c’è fretta nella presentazione dei personaggi, i dettagli emergono pian piano, consentendo un’immersione a fuoco lento nella storia. In primo piano, appare senza dubbio il personaggio di Torako, protagonista indiscussa della narrazione: è soprattutto intorno alle sue incertezze sul futuro che la storia si focalizza.
In un interessante parallelo, la fine del liceo si sovrappone alla fine del mondo: e in un certo senso, per la protagonista, è davvero così. “Le liceali muoiono, no?” chiede infatti la protagonista a una compagna, implicando che la fine del liceo porterà inevitabilmente via con sé una parte di loro stesse. Uno dei leitmotiv di questi primi due volumi è infatti l’idea che col termine dell’esperienza liceale “muoia” inevitabilmente una versione di noi stessi; tra i banchi di scuola, le attività dei club e le risate con i compagni siamo destinati ad abbandonare una parte di noi per abbracciarne un’altra.
Il futuro appare così come un salto nel vuoto: ed è così che viene rappresentato in una delle tavole del secondo volume. Un grande dirupo che può apparire spaventoso, soprattutto se non riusciamo a riempirlo con le nostre aspettative. Il primo passo per averne meno paura è infatti iniziare a immaginarlo: ma è proprio in questo che la protagonista incontra la maggiore difficoltà. Non sa cosa desidera né tantomeno cosa sia “giusto” desiderare: i suoi sogni, diventare una moglie e una madre, si scontrano spesso con i giudizi di compagni e insegnanti, che la invitano invece a esplorare anche altre passioni e desideri.
Anche dal punto di vista sentimentale, l’incertezza caratterizza fortemente l’esperienza della protagonista: l’incontro con Kanetaka, ragazzo tanto sensibile quanto bizzarro, sembra infatti presupporre l’inizio di una storia tenera e perfetta, come la ragazza desiderava. Eppure, le cose non sono così semplici; avere un fidanzato non si rivela esattamente quello che aveva immaginato, e la storia naufraga in fretta.
Nemu Yoko riesce a dare vita a una storia dai toni scanzonati che però sottintende sempre una certa dose di mistero: non tanto rispetto al basket, che in questi due primi volumi appare senza dubbio in secondo piano, quanto proprio rispetto alla crescita della protagonista. Il parallelo che inevitabilmente viene a crearsi tra la fine del mondo e la fine del liceo è senza dubbio efficace: riesce a restituire quella sensazione di spaesamento e paura che anticipa l’inevitabile fine di un periodo della vita. Si entra facilmente in connessione con la protagonista, che colpisce per la sua spontaneità e appare credibile proprio nella sua incerta ricerca della propria strada.
Nonostante manchino ancora due anni e mezzo alla fine del percorso scolastico, l’ombra del futuro sembra infatti incombere per Torako tanto quanto la minaccia della fine della Terra. I dubbi che la caratterizzano convivono però con il desiderio di vivere questo periodo nella sua pienezza: Torako sembra infatti attraversare le cose aspettando che siano queste a sceglierla, piuttosto che sceglierle attivamente; anche in amore, accetta inizialmente la proposta sentimentale di Tanenaka soltanto perché le si presenta dinanzi già pronta, senza che sia lei a doverla ottenere. Il basket, in tutto questo, potrebbe chiaramente offrire a lei e alle sue compagne una nuova possibilità: quella di prendere in mano le redini del proprio destino (e assurdamente, anche quello del pianeta intero).
Il twist fantastico, quindi, serve come trampolino di lancio per le protagoniste: l’occasione di essere per la prima volta protagoniste della loro vita.
Una delle criticità di questi primi due volumi è però proprio il poco spazio destinato allo sport, che dovrebbe configurarsi come un valido strumento di esplorazione di se stessi e dei propri limiti. Non c’è dubbio che la strada tracciata sembri comunque questa e, dalla metà del secondo volume in particolare, il basket inizia a prendere maggiore spazio nella narrazione.
Il compito paradossale della salvezza della Terra e l’improvviso impegno che le ragazze devono investire è infatti ciò che le trascina verso una maggiore sicurezza e conoscenza di loro stesse. Questa direzione, però, è appena accennata in questi primi due volumi e c’è da sperare che inizi invece a prendere forma più definita nei prossimi.
Il primo volume contiene per lo più una lenta presentazione dei personaggi e della premessa stessa; nel secondo le varie situazioni si mettono in moto, ma molto spazio è ancora assorbito dalle sottotrame sentimentali, che soffocano la trama principale.
Sicuramente punto di forza della narrazione è il tono spensierato e i motivi comici ben riusciti, dovuti chiaramente all’assurda imponenza del compito che le ragazze si trovano ad affrontare. Nessuna drammaticità, insomma, per la fine della Terra: l’autrice riesce a ricreare momenti spassosi nella loro totale assurdità, che donano al manga una leggerezza piacevole, che trova conferma anche nello stile grafico.
Le tavole colpiscono infatti senza dubbio per l’espressività dei personaggi e per la linea morbida e molto pulita, che riesce a dare forma a personaggi dai tratti delicati. Proprio tale morbidezza delle linee regala leggerezza alla tavola, enfatizzando il tono spensierato della storia. Nelle (poche) scene sportive, il tratto si mantiene pulito, rendendo le dinamiche articolate ma anche di facile lettura. Si riconosce la bravura dell’autrice, che non è alla sua prima pubblicazione, ma allo stesso tempo tale pulizia risulta talvolta eccessiva, dando vita a tavole un po’ troppo spoglie e povere di sfondi e dettagli.
Le protagoniste di Nemu Yoko riescono così a regalare sorrisi con la loro avventura fuori dal normale, ma anche a risvegliare diversi interrogativi su cosa significhi scegliere la propria strada e su come sia possibile trovare le risposte che cerchiamo anche nei modi più imprevedibili. Nella loro totalità, quindi, i primi due volumi di Salva il mondo all’ultimo canestro, presentano una storia dalle idee originali ma anche da riscontrabili limiti. Proprio come in una partita all’ultimo tiro, le sorti della narrazione si giocheranno inevitabilmente nei prossimi volumi: per ora le buone premesse non mancano, ma sarà necessario un salto in più (metaforico e non) per vincere la partita!
Abbiamo parlato di:
Salva il mondo all’ultimo canestro voll. 1-2
Nemu Yoko
Traduzione di Luca Lago
Bao Publishing, 2024
192 pagine, brossurato in bianco e nero – 8,90 € cad.
IBSN: 9791256210831 – 9791256211098