Dopo le precedenti avventure Il colosso di Rodi (2005) e Le miniere del fantametallo (2011), il trio formato da Eurasia Tost, Pippo e Topolino torna nuovamente sulle tracce della misteriosa civiltà perduta di Atlantide, la cui esistenza venne suggerita per la prima volta da Platone nei dialoghi Timeo e Crizia.
Secondo alcuni studiosi, questa civiltà venne ideata dal filosofo greco, magari basandosi su eventi realmente accaduti, semplicemente per diffondere le sue utopiche idee politiche. E in un certo senso Casty con la città di Demopolis, costruita nel cuore dell’Africa da occidentali in fuga da un mondo violento e illogico, recupera quell’idea utopica intrecciandola con la figura della regina Antinea, protagonista del romanzo L’Atlantide di Pierre Benoît, incorporando inoltre elementi probabilmente ispirati alla serie televisiva Lost.
La storia, che presenta una buona alternanza tra scene d’azione dal ritmo senza respiro e momenti esplicativi mai eccessivamente didascalici, vede l’esordio dell’ambiguo Abelard Monk, personaggio squisitamente scarpiano che ricorda lo Stufen Sprizberg di Topolino e gli Uomini-Vespa. Dal punto di vista grafico colpiscono poi da un lato le scene inquietanti, come le ombre dei bambini in mezzo ai rottami di carri armati abbandonati, dall’altro le illustrazioni realizzate appositamente per generare meraviglia nel lettore, come l’ingresso a Demopolis dei tre protagonisti.
Nel complesso un ottimo esordio per la terza avventura della saga atlantidea di Casty.
Abbiamo parlato di:
Topolino #3177 – Topolino e il raggio di Atlantide, prima parte
Casty
Panini Comics, 12 ottobre 2016
164 pagine, brossurato, colori – 2,50 €
ISSN: 9 771120 611001 63177