Otto Colori della Guerra, antologia bellica ed emotiva per Ottocervo

Otto Colori della Guerra, antologia bellica ed emotiva per Ottocervo

Gaid racconta le conseguenze umane e crudeli della guerra in otto racconti in monocromia.

Cop. Otto Colori Della GuerraOtto Colori della Guerra è un’antologia di racconti sulla guerra che prendono spunto o si ispirano a fatti ed eventi reali, in particolare dai due grandi conflitti mondiali e dalla guerra del Vietnam. Fin dalla copertina è esplicito l’intento e il soggetto che accomuna tutte queste narrazioni: le vittime. Il volume infatti ci mette davanti allo sfondo bianco in cui emerge il corpo di un militare e due impronte che si è lasciato indietro, trasformando il bianco nella rappresentazione di una distesa di neve.

Le otto storie che sono qui raccolte mettono in scena soldati e civili vittime delle manifestazioni di assurda crudeltà che derivano dai conflitti. I diversi protagonisti si ritrovano intrappolati al centro di paradossi che solo la naturale irragionevolezza di una guerra può mettere in campo: correre incontro a morte certa per un’ordine irrazionale come succede nel racconto di apertura, Aileen; oppure trovarsi fucilati per una colpa commessa da qualche commilitone ancora prima di entrare in servizio, perché la punizione viene stabilita per sorteggio, come racconta 20 scarponi sporchi di fango; o magari sopravvivere per portarsi dentro il dolore delle proprie azioni o delle proprie illusioni come accade nei racconti La Condanna del Cecchino e Zero.

Nelle pagine a fumetti dominano soprattutto i volti e l’autore cerca di adattare la scansione delle tavole alle diverse storie. Se in generale la regia di Gaid affastella pagine fitte e spesso piene di vignette, con un’impostazione ortogonale, l’autore sceglie di utilizzare o eliminare le linee di contorno dei riquadri, di dare più spazio a vignette orizzontali e di scombinare la gabbia (il caso più eclatante lo sbarco in Normandia raccontato nell’ultimo capitolo, 81-18) se il racconto e l’atmosfera ricercata lo richiedono. Le vicende sono concentrate sull’umanità via via coinvolta dagli avvenimenti, così che solo in alcuni episodi o in alcune sequenze le pagine presentano vere e proprie scene di battaglia o scontri roboanti: per lo più abbiamo a che fare con dialoghi o momenti contemplativi e rarefatti. Inoltre l’autore decide spesso di lasciare alcuni dettagli, alcuni avvenimenti significativi fuoriscena, acuendo ancora una volta l’impatto emotivo delle vicende e facendo spesso ricorso a sequenze mute.

24Il tratto di Gaid è semplice ma estremamente dettagliato su uniformi, particolari, armi e abitazioni e i suoi personaggi hanno volti espressivi che gli permettono di esprimere diverse sfumature emotive. C’è qualcosa nel suo stile, soprattutto in certi volti, che evoca qualche reminiscenza di Magnus.
L’uso dell’acquerello segue una scelta peculiare: ogni racconto ha una sola tonalità dominante, quasi una serie di bicromie con poche eccezioni, utilizzando la scelta cromatica come ulteriore strumento nella costruzione dell’atmosfera. Così in uno degli episodi più crudeli, Tunnel, ambientato in Vietnam e in cui il fuoco ha un ruolo chiave, domina l’arancio, mentre ne I Fiori di Elisée, la campagna francese che diventa teatro di uno stupro e delle sue conseguenze si tinge soprattutto d’azzurro.

C’è una ricerca poetica generale e ogni storia è aperta da una breve invocazione agli affetti, una carrellata che li tocca tutti: i genitori, gli amici, gli amati, i figli, Dio, cercando di mettere in scena senza cadere nella retorica e demitizzando episodi e certe fascinazioni legate alla guerra, emotivamente di grande impatto, con risultati leggermente discontinui, con alcuni dei racconti di grande potenza (per esempio il già citato Tunnel e 20 scarponi di fango), ad altri interessanti ma con meno mordente e più prevedibili, nei fatti e nelle scelte espositive.

Abbiamo parlato di:
Otto Colori della Guerra
Gaid
OttoCervo, 2024
180 pagine, cartonato, colore – 20,00 €
ISBN: 9791280741073

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