Francesco Pelosi è un membro attivo della redazione di Lo Spazio Bianco. In quest’occasione si presenta però in veste di cantautore.
Frontman dei Merovingi, gruppo Indie Rock Post-Antico (finalisti a Rock Targato Italia 2016), è interprete di canzoni proprie e di brani del repertorio popolare. Scrive e rappresenta opere teatrali e musicali per l’infanzia e performance di canzone e poesia. Nel 2017 vince il Premio Giovanna Daffini dedicato ai nuovi cantastorie. A settembre 2017 viene selezionato per partecipare al più importante festival di musica emergente italiano: _resetfestival, che si terrà il 6 e il 7 ottobre 2017 a Torino.
Sta per uscire il suo primo disco, Il rito della città, con la produzione artistica di Rocco Marchi (L’Orchestrina di Molto Agevole, hobocombo, Alessio Lega, Mariposa).
Nel 2009 con il cantautore Rocco Rosignoli, con cui collabora tutt’oggi, fonda Il canzoniere delle stagioni, progetto musicale e didattico volto alla riscoperta della musica popolare italiana che culminerà nel 2011 con l’incisione di un disco omonimo. Nel 2012-2013 scrive il libretto per Alice cantata, opera musicale per bambini ideata e scritta da Ailem Carvajal (rappresentata a Parma, Miami e La Havana) ed è cantante del gruppo Emily Collettivo Musicale per i quali scrive e canta il disco I cantari della guerra silenziosa ispirato alle opere del peruviano Manuel Scorza.
Collabora stabilmente con il cantautore Davide Giromini, con l’attore e poeta Andrea Peracchi (Terra di Naufragi – concerto in poesia), con il violinista Andrea Marras (Anime Fiammeggianti – Tributo apocrifo alle canzoni dei C.S.I.) e con l’attrice, clown e acrobata circense, Martina Vissani (gli spettacoli per bambini liberamente ispirati ai libri Una zuppa di sasso di Anaïs Vaugelade e Federico di Leo Lionni).
Il suo sito è www.francescopelosimusica.it .
L’idea di scrivere e cantare una ninna nanna a Rat-Man, il supereroe-topo col muso di scimmia creato da Leo Ortolani, mi è venuta durante la lettura della saga dedicata a Valker, a suo padre Boda e all’Ombra contenuta dal numero 109 al 112 della serie. Una storia tremenda (tremendamente bella, per me), cruda, scura, difficile, come mai se ne erano lette prima su Rat-Man (forse ne era stata anticipatrice solo la saga del Rettile su Rat-Man #91-93).
Una ninna nanna dunque che Valker (il villain principale della saga e il padre adottivo di Deboroh La Roccia alias Rat-Man) canta al suo disgraziato figlioletto idealmente durante il loro periodo insieme (narrato principalmente su Rat-Man #28-34) ma che riporta però, citandole qua e là, tutte le circostanze salienti delle sue avventure, alcuni personaggi, alcuni luoghi cardine della saga, ammantando il tutto dell’atmosfera inquietante che stavo raccogliendo da quelle pagine.
Ninna nanna per il topo vuole essere, nelle intenzioni, una canzone ascoltabile anche da chi di Rat-Man non sa nulla e i vari riferimenti che ho sparso nel testo potrebbero essere presi anche solo come semplici suggestioni. Ovviamente chi segue e ama Rat-Man come me da molti anni, ne avrà un ascolto privilegiato.
Mentre scrivo queste righe ho al mio fianco sulla scrivania il numero 122 della serie, l’ultimo, appena uscito e ancora intonso. Non so dunque cosa mi aspetterà fra quelle pagine ma non posso fare a meno di pensare in quest’occasione a quell’estate del 1997 quando, girovagando fra le edicole chiuse della città in cerca di qualcosa che ancora non avessi letto, vidi dietro agli Alan Ford, i Tex e i Dylan Dog, il Dottor Destino con in mano un essere in calzamaglia col muso da topo che mi fissava. Da allora, dal numero 2 della Rat-Man Collection, “L’immutabile destino” si impadronì di me e diventai un adepto del topo. Recuperai tutte le pubblicazioni che si potevano trovare di Rat-Man e Ortolani nell’unica fumetteria esistente allora a Parma, il LettoRiletto (apparso in seguito anche sulle pagine del Ratto), fino scoprire – meraviglia! – che l’autore viveva nella mia stessa città. Fu una rivelazione pazzesca e divenni così uno stalker dell’ignaro fumettista (fino a redimermi e ad avere l’occasione di intervistarlo negli ultimi due anni per lo speciale The Rat-Man’s Countdown – la colonna sonora della fine che curo per Lo Spazio Bianco).
All’arrangiamento e all’esecuzione della Ninna nanna per il topo hanno partecipato due amici e colleghi musicisti con cui ho spesso il piacere di suonare, Nicola Furlan (ai cori e alla chitarra) e Luigi Martinelli (al violino) mentre le riprese sono state fatte da Riccardo Vaia e Cristina Pizzamiglio per Ludione della Lampada Production che hanno anche registrato l’audio in presa diretta, restaurato in seguito da Roberto Passuti dello Spectrum Studio di Bologna. Devo infine ringraziare Ivano, Damiano e Daniele del Pop Store di Parma che ci hanno concesso gli spazi della loro fumetteria per le riprese, dandoci anche una mano nei lavori e Lo Spazio Bianco che mi ha concesso lo spazio per pubblicare questo affettuoso omaggio a Leo Ortolani e alla sua opera.