Sandman Overture è la miniserie in sei numeri, a cadenza bimestrale1, che festeggia il 25mo anniversario dell’uscita di Sandman (ottobre 1988). Sei uscite proposte alternativamente in edizione “base” e, il mese successivo “director’s cut”, con contenuti aggiuntivi.
Per la serie è la terza celebrazione da parte di Neil Gaiman, che in precedenza aveva scritto un racconto illustrato (Cacciatore di demoni, con Yoshitaka Amano) e una raccolta di racconta liberi (Notti Eterne).
Stavolta l’autore inglese si cimenta in un arco narrativo, incentrato sugli eventi che portarono Sogno allo sfinimento che lo rese preda dell’incantesimo “da quattro soldi” di Roderick Burgess.
Contraddistinto da una vera e propria opulenza grafica, che in alcune delle tavole di J. H. William III accumula elementi con un gusto che sfiora il barocco2, questo primo capitolo di Overture è interamente dedicato alla costruzione di tensione e aspettative.
Quello che colpisce maggiormente è, paradossalmente, la sua autonomia dalla serie originaria: non è infatti necessaria alcuna conoscenza degli eventi lì narrati per godersi la lettura di queste pagine (il paradosso sta nel fatto che la conoscenza della serie è necessaria per apprezzare questa autonomia). Per fare un esempio, sapere chi è il Corinzio, captare l’eco di alcune frasi di Morfeo nei suoi confronti, se non consente di capire qualcosa di più, forse rende meno inquietanti le scene che lo vedono protagonista. In questo senso, possiamo allora sostenere che il lettore di riferimento è quello che non ha mai letto Sandman. Questa è senza dubbio una caratteristica forte, indica che Gaiman mira a cercare nuovi lettori e non semplicemente rivolgersi ai nostalgici.
Questo primo episodio offre un distillato dello stile dello scrittore: sobrio, misurato e capace di costruire atmosfere piene di tensione e aspettative. Il racconto scorre senza strappi, con dialoghi che si immaginano recitati a bassa voce, con in sottofondo il brusio della quotidianità o il silenzio; figure oniriche inserite con ovvia naturalezza in tavole elaborate che danno l’effetto di normalità straniante tipico dei sogni.
Al termine della lettura, resta la positiva impressione che non siamo di fronte a un mero racconto d’occasione, ma all’approfondimento dell’universo di riferimento (penso in particolare alla presentazione di Destino, che offre sfumature interessanti).
La qualità di questo Overture #1, oltre a suscitare elevate aspettative (qualcosa ben al di sopra dei racconti di Notti Eterne) spinge anche a rimpiangere il mancato impegno di Neil Gaiman in un progetto fumettistico originale. Sembra confermato che la parte più creativa del suo impegno sia dedicata alla letteratura scritta e che il fumetto sia un riempitivo fra un romanzo e l’altro.
A giudicare da questo primo numero, Gaiman rimane ben dentro la propria area di conforto stilistica e tematica (ovvero propone qualcosa che rispetta le aspettative e la sua fama), recuperando sì il senso del meraviglioso ma senza tentare strade nuove.
In chiusura, merita segnalare che Gaiman propose l’idea di questo prequel a Karen Berger nel 2007, in vista del 20mo anniversario della serie originale, ma il mancato accordo sulla quota di diritti da riconoscere allo scrittore fece abortire il progetto3.
Abbiamo parlato di:
Sandman Overture #1
Neil Gaiman, J.H Williams III
Vertigo – DC Comics, Ottobre 2013
36 pagine, spillato, colore – 4,99 $
La casa editrice ha tuttavia annunciato che il secondo numero uscirà con un mese di ritardo. ↩
Da notare che molte tavole sono a doppia pagina, quindi decisamente frustranti per chi le legga tramite dispositivi digitali. Una provocazione consapevole? ↩
Cfr Hank Wagner, Christopher Walden, Stephen Bissette: Prince of stories, pag. 496 – St. Martin’s Press, 2008. ↩
Gian Luigi Bona
13 Dicembre 2013 a 11:46
Mi ha stupito una cosa (spoiler per chi non ha ancora letto il n.1 !!!) io avevo capito che Morfeo è uno solo e differenti specie lo vedono in modo diverso (per esempio i gatti lo vedono come un grosso gatto nero) invece qui si trovano tanti Sandmen di razze diverse, anche extraterrestri.
Alla fine della serie originale mi è sembrato di capire che tutti i Sandmen iniziano bianchi e finiscono neri come Morfeo. Vorrei che Gaiman svelasse il perché (a meno che non lo abbia già svelato e mi è sfuggito !).
Buone letture a tutti !
Simone Rastelli
13 Dicembre 2013 a 22:42
Ciao Gian Luigi
sulla scena a cui ti riferisci: io l’ho vista come una rappresentazione delle varie manifestazioni di Sogno, una sorta di momento di riflessione in cui Sogno si ritrova con tutti i se stesso. Il punto, naturalmente, è decidere di chi è il punto di vista che genera la scena (nella mia visione, quello di Morfeo stesso).
Sull’evoluzione di Sogno, be’ direi che nella serie originale vediamo che Morfeo è sostituito da Daniel (nero -> bianco).
Ma, a parte dettagli: che pensi di questa prima uscita?