MW di Osamu Tezuka

MW di Osamu Tezuka

Osamu Tezuka Hazard Edizioni - 216 pagg. b/n bross. - 7,50euro cad.

MW vol. 3MW è il racconto nero di Osamu Tezuka, maestro assoluto del fumetto giapponese moderno e del fumetto mondiale. è anche l’ultima delle opere pubblicate in Italia dalla Hazard Edizioni, che si sta occupando della pubblicazione di tutti i fumetti dell’autore nipponico.
Intorno al destino di una potentissima arma biochimica, l’MW appunto, l’autore condensa un mondo cupo, fatto di assassini, stupratori, politici corrotti, finanzieri e militari senza scrupoli.

MW è una storia potente e realistica, ricca di sfumature; una terribile favola moderna scritta con una tecnica narrativa invidiabile, dotata di un controllo del ritmo, delle inquadrature e dei piani emotivi difficilmente eguagliabili. Tezuka ci sommerge con pensieri perversi ed emozioni inquiete, toccando i temi dell’amore e della sessualità – laddove il peccato si confonde con i sentimenti – della corruzione e del potere – la politica sembra essere il mostro a più teste che definisce le parabole di vita di persone impotenti – della religione, della giustizia e della vendetta – per Tezuka la nostra società stava vivendo, alla fine degli anni ’70, una crisi totale di valori e di riferimenti etici.
I piani narrativi, le chiavi interpretative di quest’opera – forse non la più bella di Tezuka, ma sicuramente una delle più efficaci – sono tante, e meriterebbero un lungo approfondimento. Mi limitero’ ad alcuni spunti di lettura.

Innanzitutto, è impossibile non ricordare un’opera per certi versi molto vicina a MW, ovvero Ayako, anch’essa da poco pubblicata in italiano dalla Hazard, e che, per tematiche e atmosfere, sembra esserne sorella. Ma se Ayako narra con crudo realismo le perversioni private di una famiglia, evidenziando l’oscura trama e gli infiniti ricatti morali che nascono dai legami di parentela, in MW, Tezuka sembra voler rappresentare perversioni simili all’interno del contesto pubblico della politica, dell’economia e dell’esercito. Due facce della stessa medaglia, si potrebbe dire, che ci rivelano la complessa e sfaccettata sensibilità dell’autore giapponese, sia artistica che umana.
Lo stile di Tezuka, ormai assoluto padrone della propria tecnica, sembra esplorare nuovi territori, in un equilibrio non semplice tra realismo e caricatura. Gli occhi disneyani dei personaggi, le distorsioni dei visi che così spesso sono stati utilizzati dall’autore in altre storie per alleggerire alcuni passaggi, in MW diventano manifestazione di deturpazioni morali o di perversi ammiccamenti, attraverso modalità vicine all’espressionismo. Per narrare amplessi omosessuali tra i due protagonisti, in alcune tavole i corpi sembrano fondersi l’un l’altro, rievocando rappresentazioni ancestrali e demoniache. E in verità Tezuka è attentissimo a non esprimere giudizi morali sui comportamenti dei personaggi.

Cio’ che colpisce e risulta insopportabile sul piano etico non è infatti il comportamento libertino dei personaggi, quanto piuttosto l’utilizzo che il protagonista ne fa a scopi strumentali. Seduzione, trasformismo, menzogne, sono mezzi utilizzati unicamente a scopi utilitaristici e di vendetta personale.
Il protagonista, alla ricerca di una vendetta personale planetaria, grazie alla perizia di Tezuka non si riduce al solito pazzo alla conquista del mondo (o alla sua distruzione), appare piuttosto come una persona sempre in lotta con se stesso e gli altri, tanto che è soltanto alla fine che ci si convince dell’assoluta perdizione e impossibilità di un recupero morale della sua condotta.
Sul piano narrativo, Tezuka utilizza uno stile di disegno essenziale, asciutto ma non sterile, con una cura particolare nel creare un ritmo incalzante, vario, ricco di improvvise accelerazioni, alternando felicemente scene di azione e di violenza ad altre intime e riflessive.
Lo stile così controllato e vario, rimanendo riconoscibilissimo e unico, è in grado di parlare alla ragione e alle emozioni del lettore, toccando diverse corde, e mettendo in atto un meccanismo di coinvolgimento efficace.

MW vol. 2Molti autori di fumetti moderni sembrano aver dimenticato una delle lezioni di Tezuka che viene ribadita con forza in MW: anche storie facilmente inseribili in uno specifico genere letterario – la fantapolitica, il noir – o semplicemente in grado di ottenere quello che vuol essere lo scopo principale della letteratura popolare, il divertimento, possono (devono?) essere pretesto per affrontare tematiche complesse e profonde. La semplicità narrativa mostrata e raggiunta da Tezuka, infatti, non gli impedisce di affrontare i temi della vita e della morte, della sessualità, del potere, della religione e della colpa, e di permettere a ogni lettore di esserne in qualche modo toccato. L’appiattimento narrativo di molti dei fumetti di genere, italiano e non, che ci è possibile leggere in questi anni, sembra invece muovere verso una direzione opposta, alla ricerca di una generale semplificazione, di una rappresentazione sostanzialmente naif della vita e dei meccanismi propri dell’esistenza, spesso giustificata dalla necessità di raccontare qualcosa che sia realmente popolare, come se facilità di lettura dovesse per forza coincidere con banalizzazione.
é pur vero che raggiungere la flessibilità e la permeabilità narrativa di Tezuka richiede anni e anni di lavoro, nonché la libertà creativa per poter esplorare diversi tipi di narrazione e di linguaggi. Solo la sperimentazione in diversi ambiti può permettere a un autore di raggiungere una propria sintesi stilistica efficace. Libertà creativa e varietà che, mai come in questi anni, sembrano essere merce rara. MW rappresenta, insomma, l’ennesima dimostrazione di quanto possa essere feconda e ricca la de-specializzazione degli autori, di come la possibilità di variare tematiche e stili possa aiutare a mantenere vivo l’entusiasmo e la creatività.

Poco importa poi se al termine del terzo e ultimo volume, il perfezionista Tezuka chieda scusa ai lettori per il proprio stile che, a suo dire, sarebbe inadatto a una storia come questa. Il mea culpa, al di là della modestia, sottolinea una volta di più l’attenzione e l’impegno che l’autore ha riservato nell’elaborazione di questa prova narrativa così inconsueta.

In definitiva, quel che davvero conta è che MW è una storia che, come tutte le opere riuscite, funziona a più livelli di lettura, da quello direttamente dettato dalla trama – l’uomo alla ricerca di una vendetta che verrà neutralizzato soltanto alla fine, dopo un cliffhanger mozzafiato – a quello che riflette sui contenuti morali e sociali – le collusioni tra finanza, politica ed esercito; la corruzione; i ricatti – a quello legato a tematiche esistenziali e religiose – la colpa, la sessualità, la libertà, il pregiudizio. Una stratificazione tematica che fa di MW una prova esemplare e imperdibile per qualunque amante della narrazione a fumetti.

Unica nota dolente è il prezzo dei tre volumetti (7,50 euro ciascuno) che rischia di interdire molti potenziali lettori all’acquisto, abituati a spendere qualche euro in meno per i propri manga. La Hazard ha l’indubbio merito di proseguire con fiducia e costanza nella pubblicazione dell’opera omnia del maestro Tezuka, con prezzi e distribuzione che tuttavia non permettono di raggiungere il pubblico che meriterebbero. D’altra parte, un prodotto di questo tipo, a questo prezzo, meriterebbe forse una cura editoriale maggiore, sia sul piano della confezione (piuttosto povera e anonima) che su quello delle traduzioni, in quanto sono presenti alcuni refusi e alcuni passaggi risultano poco fluidi.

Riferimenti:
Tezuka World, il sito ufficiale (in giapponese e inglese) – www.tezuka.co.jp
Hazard Edizioni, il sito – www.hazardedizioni.it

Note:
Segnaliamo la pubblicazione della Coconino Press, “Tezuka, una biografia manga”, ad opera del Osamu Tezuka Production, un ottimo modo per conoscere questo maestro del fumetto.

Si ringrazia l’ufficio stampa Pegasus/Mega per il materiale.

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