Elegia dell’irreale: I.L. – La ragazza dai mille volti

Elegia dell’irreale: I.L. – La ragazza dai mille volti

A cinquant'anni dalla pubblicazione in madrepatria, JPOP e Hazard Edizioni arricchiscono la Osamushi Collection con un'opera finora inedita in Italia, un racconto proteiforme che indaga con finezza le oscurità della natura umana.

La carriera di Daisuke Imari è giunta al capolinea: incapace di adattarsi ai nuovi gusti del pubblico, che dal cinema pretende solo la fredda rappresentazione di un mondo ormai svuotato di ogni mistero, il cineasta caduto in disgrazia si trova costretto ad abbandonare la macchina da presa.
Le sue sorti vengono tuttavia rivoluzionate quando si trova a essere convocato dalle forze dell’irrazionale, che gli affidano il compito di mettere in scena situazioni che superino il reale, portando a galla le più oscure profondità dell’essere umano; ad assisterlo, un’attrice d’eccezione: la splendida IL, in grado di assumere le sembianze di chiunque e qualunque cosa, uomo o donna che sia, demone o manichino.

Come l’homunculus di faustiana memoria, IL è pura e informe, una bambola di porcellana che si affaccia alla vita con grandi capacità e strumenti potentissimi e ultraterreni, eppure afflitta dai vuoti che caratterizzano l’esistenza in generale e in particolare la sua, fondata su una mutevolezza che la rende assai fragile.

Nel suo ruolo di doppio a disposizione di chiunque richieda i suoi servigi, la protagonista si trova a fare i conti con un’umanità convulsa, sordida, vittima dei propri desideri; se all’inizio ne è semplicemente lo specchio, le brutture di cui è testimone e spesso vittima non impediscono il sorgere in lei un doloroso desiderio di contaminazione, di cui il rapporto con Imari è emblematico.

Non è un caso che a tracciare la rotta delle avventure di IL sia proprio un regista, figura ricorrente nelle opere di Osamu Tezuka. L’artista è il tramite tra finzione e realtà, colui che ne demarca il confine. L’occhio asettico della cinepresa è lo strumento ideale per indagare l’animo dell’uomo, ed è proprio questo l’intento dell’autore. La struttura episodica dell’opera gli permette di sondare le situazioni più disparate, dalle più smaccatamente sovrannaturali alle più mondane, con una chiara eco della situazione politica del finire degli anni sessanta, cui vengono rivolte pungenti critiche.

Malgrado gli sviluppi siano pochi e talvolta improvvisi, nel corso della narrazione si avverte di fondo una disillusione crescente, che sublima poi nella sua amara conclusione. Il mezzo secolo che separa il lettore dalla stesura dell’opera non ne ha diluito il messaggio, la cui attualità è soltanto l’ennesima testimonianza della maestria del padre dei manga.

Maestria anche tecnica: in questa occasione Tezuka fa bella mostra del suo inconfondibile stile rotondo e flessibile, con forme di grande eleganza e agilità, composte da linee semplici, dolci, pur concedendosi diverse variazioni sul tema con sprazzi di maggior realismo e durezza, se non sperimentazioni nude e crude, con ventate di iperrealismo o minimalismo.

Il risultato è sempre fresco e interessante, grazie anche a un’ottima gestione delle vignette. L’accorta discontinuità delle tavole, dalla composizione assai variegata ma con una certa predilezione per riquadri di dimensioni ridotte che vanno a rendere la pagina molto densa, rimanda ancora una volta al cinema, pur mutuandone ritmo e prospettive, senza che questo appesantisca la lettura, grazie a un forte dinamismo dell’azione, con personaggi che a tratti quasi rifiutano di restare relegati nei riquadri loro assegnati.

Le avventure della ragazza mutaforma peccano principalmente nella portata. Gli episodi autoconclusivi che vanno a comporre la vicenda, certo molto affascinanti e perfettamente in grado di veicolare il messaggio di fondo, non lasciano spazio per uno sviluppo organico dei suoi protagonisti e soprattutto della trama orizzontale, la cui modesta riuscita relega I.L – La ragazza dai mille volti al ruolo di opera minore.

Seppur lo svolgersi del racconto sia a tratti brusco, la significatività della lettura rimane inalterata: una porta d’ingresso a tematiche, quali la fragilità e la bruttezza dell’essere umano e il conflitto tra fantasia e dura realtà, spesso esplorate da Tezuka nel corso della sua sterminata e frenetica carriera.

Abbiamo parlato di:
I.L – La ragazza dai mille volti
Osamu Tezuka
Traduzione a cura di Hazard Edizioni
J-Pop, 2018
332 pagine, brossurato, bianco e nero – 12,00 €
ISBN: 9788832755824

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