Esiste un metodo scientifico e sicuro per vincere una competizione elettorale? Forse no, ma si può sempre prendere esempio da campagne di successo, come le due che hanno visto protagonista e vincitore Barack Obama. O come quella, recentissima, che si è conclusa con la vittoria del socialista François Hollande sui popolari di Nicolas Sarkozy.
È quel che troviamo in Manuale per vincere le elezioni, traduzione italiana di Campagne Présidentielle di Mathieu Sapin, volume che raccoglie il racconto, praticamente giorno per giorno, della campagna elettorale di Hollande per le presidenziali francesi dell’aprile-maggio 2012.
Edito da Dargaud in Francia e da Bao Publishing in Italia, il libro di Sapin nasce dall’accredito che il disegnatore ottenne per conto di Libération e che gli consentì di frequentare le riunioni dello staff di Hollande, i protagonisti e i comprimari del partito in corsa per la presidenza.
Ed è proprio questo dietro le quinte che Sapin, con sguardo straniato e smaliziato, tra il naif e il sagace, racconta ai lettori in una sorta di diario preciso e dettagliato. Gli eventi sono infatti in ordine cronologico e seguono la reale successione degli impegni pubblici propagandistici del candidato socialista.
Decisamente notevoli le soluzioni grafiche, non tanto nello stile, costantemente caricaturale-vignettistico e accompagnato da colori accesi o pastello e retini, quanto nella gestione della tavola. Sapin spazia da una canonica gabbia con suddivisione ortogonale a tavole con vignette accostate senza gabbia o contorni, passando per intermezzi umoristici nel più rigoroso linguaggio della strip da quotidiano, con tanto di titoletto per ogni striscia. A questa formula si aggiungono delle splash pages, in cui trovano spazio didascalie, grafici, organigrammi, note, appunti, bibliografie, mappe e che, di fatto, sono delle infografiche.
L’opera di Sapin ha due difetti, entrambi legati alla sua natura di cronaca illustrata di un evento specifico ed entrambi non eliminabili. In primo luogo, gran parte delle informazioni e dei rimandi presenti nel testo si perderà col passare del tempo. Difficile immaginare che un lettore – anche francese – possa ricordare lo svolgimento della campagna elettorale tanto bene da cogliere a distanza di anni le sfumature e le implicazioni di quel che viene raccontato.
Il secondo difetto sorge con le edizioni estere: molti dei nomi citati e delle circostanze presentate sono poco noti fuori dalla Francia, aspetto che può limitare la comprensione immediata di molti passaggi.
Come paragone possiamo pensare a quali difficoltà incontreremmo nel leggere oggi la rassegna stampa delle elezioni italiane del 1987 o di quelle avvenute in un qualsiasi paese straniero. In questo senso, è intelligente, oltre che commercialmente comprensibile, il cambio di titolo operato da Bao, operazione che sposta l’accento dalla campagna elettorale in sé alle dinamiche della propaganda.
Manuale per vincere le elezioni non è un fumetto di intrattenimento e non è una lettura leggera. Fatti salvi alcuni momenti effettivamente divertenti, la narrazione è una selva di dati, cifre, personaggi, luoghi ed eventi. Inevitabili, visto che lo scopo del libro – e delle puntate pubblicate su Libération – è mostrare e informare. E bisogna dare atto all’autore di esserci riuscito nella maniera più efficace e nobile. Sapin racconta da testimone puro, presente ma quasi invisibile: non c’è traccia di protagonismo o leziosità nei suoi resoconti, che sono giornalismo in senso stretto.
Da leggere, e magari da rileggere tra dieci o quindici anni, per osservare le cose dalla giusta distanza.
Abbiamo parlato di:
Manuale per vincere le elezioni
Mathieu Sapin
Traduzione di Michele Foschini
Bao Publishing, 2013
72 pagine, brossurato con alette, colore – 12,00€
ISBN: 978-88-6543-142-9