Si apre con il tema del “doppio” la trilogia conclusiva di Lukas. In attesa di annunciati colpi di scena, Alias risulta un episodio un po’ debole, preso in mezzo tra ciò che è stato e ciò che forse sarà.
In un numero che dà maggior spazio rispetto al solito all’approfondimento psicologico dei personaggi, forse quello più penalizzato è proprio Lukas, il cui “alias” è quello meno definito e più defilato, facendo permanere nel lettore il dubbio che sia una semplice creazione della mente del protagonista.
Questa poca attenzione, in una narrazione costruita come un gioco di specchi, dove ogni protagonista ha un suo lato oscuro che sembra richiamare quello degli altri, Lukas si trova lì quasi per caso, più al servizio della storia che protagonista della stessa.
Tra poliziotti in crisi di identità, poliziotti dalla doppia identità e poliziotti dall’identità fittizia, l’episodio complessivamente sembra procedere più a tentoni che seguendo un preciso percorso narrativo prestabilito, lasciando la sensazione di una storia sviluppata a partire dal titolo, piuttosto che il contrario. Cosa che di per sé non sarebbe negativa, se il risultato fosse però più efficace di quello qua ottenuto.
Ottimo il lavoro di Luca Casalanguida che prende a piene mani da certa tradizione fumettistica italiana, posta tra Roberto Diso e Claudio Castellini, con abbondanza e pienezza di chiaroscuri, ormai vero e proprio tratto distintivo della serie.
Abbiamo parlato di:
Lukas #10 – Alias
Michele Medda, Luca Casalanguida
Sergio Bonelli Editore, Dicembre 2014
96 pag. brossurato, bianco e nero, € 3,30