Letture in breve #25

Letture in breve #25

Torna l'appuntamento con la rubrica che raccoglie, in poche righe, giudizi, stimoli e spunti sulle letture della nostra redazione.

La redazione de Lo Spazio Bianco è composta, in primis, da lettori “forti”.
Ogni collaboratrice e collaboratore del sito legge molto di più di quanto riesce a scrivere e di quanto gli piacerebbe scrivere. Tante di queste letture sono spesso accompagnate da note o appunti, utili come schemi o embrioni di future analisi e recensioni.

Per non perdere queste analisi preliminari che tanti di noi fanno, ma soprattutto per dare spazio e visibilità a tutte quelle decine di fumetti che ogni mese escono oggi in libreria, fumetteria ed edicola ma a cui – giocoforza – non riusciamo a dedicare articoli completi, è arrivata la rubrica Letture in breve.
In ogni puntata ci troverete piccoli spot, teaser, microanalisi delle letture, recenti o meno, di vari spaziobianchisti.

Fumetterie
Batman La Città Della Follia

Batman: La città della follia di Christian Ward (Panini Comics/DC Black Label, 2024)
Nel seguito apocrifo dell’Arkham Asylum di Grant Morrison e Dave McKean, sia dal punto di vista narrativo che artistico, Christian Ward dà vita a una Gotham ancora più oscura e perversa di quanto già non sia, mettendo in campo numerosi villains dell’Uomo Pipistrello, richiamandosi sapientemente al loro passato ma raccontandoli e disegnandoli in modo nuovo, deliziosamente cupo e inquietante.
Un racconto lovecraftiano dove le trame e i numerosi personaggi si intrecciano con maestria, senza intralciarsi tra loro; eppure la narrazione, coerente e coinvolgente dalla prima all’ultima pagina, passa in secondo piano in confronto alla vera linfa dell’opera, data questa dalle sensazioni e dalle emozioni che suscita, soprattutto attraverso le opprimenti atmosfere, la follia disturbante della rogues gallery del Cavaliere Oscuro e i colori fluo che contribuiscono allo spaesamento nel lettore.
Marco Favaro

Dragon Ball SD #1 di Naho Ohishi (Star Comics, ottobre 2024)
Le due lettere, S e D, contenute nel titolo della nuova serie dedicata all’opera più celebre di Akira Toriyama stanno per Super Deformed. Indicano, cioè, lo stile adottato da Naho Ohishi per raccontare ancora una volta le avventure di Goku, Bulma, amici e nemici. Più che per la deformazione del tratto, a dire il vero non così estremizzato, la proposta sembra interessante per l’inserimento di alcune anticipazioni sugli sviluppi futuri arcinoti agli appassionati. Questi riferimenti “anacronistici” a personaggi ed eventi avvengono soprattutto sotto forma di battute e rapide gag, saporite sì, ma forse non sufficienti per convincere i fan a collezionare l’ennesima versione di Dragon Ball. Anche l’uso del colore non è una novità, dal momento che la stessa Star Comics negli anni ha pubblicato l’edizione Full Color del manga. A conti fatti, il vero motivo per seguire Dragon Ball SD consiste nel desiderio di leggere e rileggere, di nuovo e sempre, il capolavoro di Toriyama. E non è poco.
Federico Beghin

Dragonball Sd 1
Batman Ego

Batman: Ego e altre storie di Darwyn Cooke e AA. VV. (Panini Comics, 2020)
Questa raccolta di storie dedicata a Darwyn Cooke presenta due opere principali: Batman: Ego e Selina’s Big Score. Il primo è un racconto intimista, nel quale Bruce Wayne è costretto a confrontarsi non con qualche supercriminale ma con sé stesso, con la propria rabbia e i propri demoni interiori. Impreziosita da un apparato artistico oscuro e a tratti inquietante, la storia è una riuscitissima disamina della psicologia di Batman, laddove solo mettendo in discussione sé stesso l’eroe può ritrovare la risolutezza necessaria per perseverare nella sua crociata. La seconda storia, incentrata sulla sfuggente Catwoman, richiama invece i canoni del più classico heist movie. Atmosfere hard boiled e una narrazione corale, che intreccia i punti di vista di diversi personaggi, la rendono una lettura davvero appassionante. A corollario, vi sono poi una manciata di storie brevi, più o meno riuscite, che spaziano dai toni noir di Batman Black and White a quelli surreali di Harley Quinn.
Marco Marotta

Guerra e pace di Giovan Battista Carpi (Disney-Panini Comics, 2023)
Paperino, nelle vesti del conte Paperzukoff, interpreta il protagonista della parodia disneyana di Guerra e pace, poderosa opera di Lev Tolstoj riletta con sagacia e umorismo da Giovan Battista Carpi nel 1986 e riproposta da Panini in un elegante volume.
L’indolente e distratto personaggio deve buttarsi a capofitto sul campo di battaglia tra russi e francesi per recuperare “al volo” con un retino delle palle di cannone più preziose di quanto appaiano, onde evitare le ritorsioni del ricco zio: uno spunto comico eccellente che non trascura comunque elementi più tesi e d’atmosfera, il tutto illustrato dal tratto raffinato e dettagliato di un Carpi in stato di grazia, eccellente tanto nel raffigurare il cast quanto nel rappresentare ambientazioni e abiti d’epoca e non lesinando ampie vignette per dare respiro alle scene.
Andrea Bramini

Version 1.0.0
Transformers 1

Transformers volume 1 – Robot in incognito di Daniel Warren Johnson e Mike Spicer (saldaPress, 2024)
L’Energon Universe, l’universo fumettistico nato dalla sinergia tra Robert Kirkman, Skybound e Hasbro, accoglie Transformers volume 1 – Robot in incognito, in cui Optimus Prime e i pochi sopravvissuti alla guerra che li ha seriamente provati devono affrontare i Decepticon per difendere la Terra e i loro nuovi amici. Gli elementi negativi del primo cartonato si possono individuare nei testi piuttosto banali pronunciati dai robottoni e nella ripetitività dello schema narrativo, che prevede continui attacchi e ritirate. Al contrario, le parti dedicate agli esseri umani sono coinvolgenti, perché due personaggi, il giovane Spike e suo padre Sparky, godono di un minimo di caratterizzazione, quel tanto che basta per simpatizzare per loro. Al di là di questi aspetti relativi alla trama, la vera forza del fumetto risiede nei disegni di Daniel Warren Johnson, valorizzati dalla colorazione di Mike Spicer: il gusto di DWJ per il dinamismo e le esplosioni di pura potenza ben si sposa con la mole dei Transformers, con gli scontri roboanti e le fughe a tutto gas tipici del brand.
Federico Beghin

Rusty Dogs di Emiliano Longobardi e AA.VV. (autoproduzione, 2019)
Grazie a un incontro nel quale Emiliano Longobardi ha dialogato con Antonio Lucchi – uno dei tanti disegnatori che hanno dato vita a Rusty Dogs – e Bruno Enna, in veste di moderatore di eccezione, sono tornato a rileggere il volume che raccoglie il web comic che Longobardi ha ideato e sceneggiato in cinquanta episodi per dieci anni (2009-2019).
La rilettura dell’opera, un noir che fa della propria struttura narrativa e compositiva particolari uno degli elementi di maggiore spessore, ha innescato varie riflessioni, alcune delle quali sono emerse anche durante il dialogo tra i tre autori. Una tra queste mi ha portato a considerare quanto l’ambizione – intesa nelle accezioni più positive del termine, quali proposito, scopo e sogno – possa essere una molla fondamentale per un autore per prefiggersi un orizzonte narrativo importante a cui tendere e a cui arrivare per raccontare una storia densa, complessa e stratificata.
Longobardi è riuscito a mantenere pura questa ambizione autoriale e leggere (o rileggere) il fumetto significa ogni volta guardare in modo diverso la realtà in esso raccontata in uno dei pezzi dello specchio rotto citato nell’esergo del bel volume autoprodotto.
David Padovani

Leggi qui varie recensioni, approfondimenti e interviste su Rusty Dogs.

Rusty Dogs Cover
Rat Man Trentennial Park

Rat-Man – Trentennial Park di Leo Ortolani (Panini Comics)
Per i 30 anni di Panini Comics, Leo Ortolani torna a scrivere una breve storia celebrativa con Rat-Man: invece di guardare indietro, l’autore sceglie di immaginare il mondo del fumetto fra altri trent’anni, ipotizzando l’estinzione di lettori e fumettisti e il fantascientifico metodo per farli rivivere.
A metà strada tra parodia di Jurassik Park e omaggio alla casa editrice, Ortolani sfoggia il suo stile irriverente per ironizzare sugli appassionati così come sulle varie storture dell’editoria moderna, in un racconto forse privo di mordente ma che non manca di gag azzeccate.
Il tratto si conferma umoristico, semplice e morbido e Rat-Man in particolare riappare esattamente come un tempo, compresi quei piccoli tocchi come il velo d’ombra appena sopra agli occhi.
Interessanti alcuni accorgimenti nella griglia, come le tre vignette affiancate con l’acqua nel bicchiere che si muove per i sussulti, e la citazione al #56 della serie regolare, La storia finita.
Andrea Bramini

Per questa puntata di Letture in breve è tutto. Vi diamo appuntamento tra due settimane circa, con nuove letture, brevi o lunghe che siano.

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