Letture in breve #15

Letture in breve #15

Torna l'appuntamento con la rubrica che raccoglie, in poche righe, giudizi, stimoli e spunti sulle letture della nostra redazione.

La redazione de Lo Spazio Bianco è composta, in primis, da lettori “forti”.
Ogni collaboratrice e collaboratore del sito legge molto di più di quanto riesce a scrivere e di quanto gli piacerebbe scrivere. Tante di queste letture sono spesso accompagnate da note o appunti, utili come schemi o embrioni di future analisi e recensioni.

Per non perdere queste analisi preliminari che tanti di noi fanno, ma soprattutto per dare spazio e visibilità a tutte quelle decine di fumetti che ogni mese escono oggi in libreria, fumetteria ed edicola ma a cui – giocoforza – non riusciamo a dedicare articoli completi, è arrivata la rubrica Letture in breve.
In ogni puntata ci troverete piccoli spot, teaser, microanalisi delle letture, recenti o meno, di vari spaziobianchisti.

Fumetterie

Marco E Il Seme Del Male Cover

Marco e il seme dell’uomo di Gianfranco Vanni Collirio (edizioni La Carmelina, 2023)
Vanni Collirio omaggia il cineasta Marco Ferreri (1928-1997) adattando liberamente a fumetti un suo film del 1969, Il seme dell’uomo. Pellicola tra le più nichiliste del regista milanese, racconta la vicenda di due sopravvissuti a un evento catastrofico ignoto che sta portando alla fine dell’umanità.
Vanni Collirio ha lavorato al fumetto quando il mondo era immerso nella pandemia da Covid 19, vivendo sicuramente appieno le emozioni della coppia protagonista della storia. Il fumetto ricalca molto da vicino la sceneggiatura del film, anche da un punto di vista di ambientazione cronologica, in alcuni tratti risultando forse troppo didascalico nella trasposizione, a scapito di un approfondimento psicologico dei personaggi che restano piatti e poco empatici, tanto nei confronti di quanto stanno vivendo quanto nelle emozioni che non riescono a trasmettere ai lettori.
Più efficace la parte del disegno, con la linea chiara e minimalista di Collirio che si arricchisce di un ottimo uso della colorazione.
David Padovani

BRZRKR di Keanu Reeves, Matt Kindt e Ron Garney (Panini Comics, 2022)
Un guerriero immortale attanagliato da un’inestinguibile sete di sangue e massacri vaga per il mondo ormai da decine di migliaia di anni, desiderando una sola cosa: poter essere mortale. Nato da un’idea dell’attore Keanu Reeves, BRZRKR è un fumetto estremamente pragmatico, che non si perde in chiacchiere. Narrazione chiara, ritmo incalzante, dialoghi ridotti allo stretto necessario. Tutti ingredienti che rendono la lettura non solo appassionante ma anche oltremodo scorrevole, sebbene nei capitoli finali la storia si perda un po’. Gli autori sono inoltre riusciti a trovare un buon equilibrio tra le scene d’azione, ad alto tasso di brutalità, e i momenti più introspettivi, volti a esplorare la psiche e i conflitti interiori del protagonista. I disegni, a dir poco minuziosi, passano con disinvoltura dalle scene di smembramenti, illustrate con dovizia di dettagli truculenti, alle scene corali, piene zeppe di personaggi e altri elementi.
Marco Marotta

Brzrkr
Ww Odissea

DC Comics – Le grandi storie dei supereroi #27-28: Wonder Woman – Odissea #1-2 di J. Michael Straczynski, Don Kramer et al. (Eaglemoss, 2017)
I due volumi in questione raccolgono Wonder Woman #600-613, che si trovano anche in due brossurati editi da Planeta DeAgostini tra il 2011 e il 2012.
La storia comincia in modo interessante, perché da subito si percepisce la sensazione che qualcosa non stia andando come dovrebbe andare. Ci sono richiami a una versione alternativa dell’epopea di Wonder Woman e, più si va avanti, più questo scollamento riecheggia nei fatti, diventando motore per la reinterpretazione del viaggio dell’eroe di Diana.
Successivamente, nella seconda parte, si avverte una certa stanchezza: rimane valido il lavoro di introspezione svolto sulla protagonista, ma Straczynski tira per le lunghe la vicenda, finendo per girare in tondo, senza esplorare tutte le potenzialità narrative.
I disegni alternano tavole inappuntabili, spettacolari e iconiche, e vignette con volti tirati via e pose poco efficaci. Sempre vincente, invece, la colorazione.
Federico Beghin

Julia #307 – Myrna: la redenzione di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero e Steve Boraley (Sergio Bonelli Editore, aprile 2024)
Tredicesimo ritorno (l’ottavo disegnato dal bravo Steve Boraley) di Myrna Harrod, l’arcinemica e nemesi di Julia. Stavolta la serial killer – che si era data alla macchia nella sua ultima apparizione sulla serie nel 2021 – decide di farsi suora e di entrare in un isolato convento. Rimorso? Desiderio di cambiare vita? Niente affatto, siamo ben lontani dal pentimento del titolo: l’assassina vuole semplicemente far calmare le acque e non attirare troppo l’attenzione. Così, invece che dedicarle alle giaculatorie, trascorre le lunghe notti in cella scrivendo su un tablet le proprie memorie (bello il parallelismo che si crea con il diario di Julia) nelle quali i deliri psicotici si intrecciano al consueto amore-odio per la criminologa di Garden City. Julia gioca un ruolo pressoché minimo nella vicenda mostrando il leit-motiv degli ultimi, sempre ottimi soggetti di Giancarlo Berardi (qui a braccetto con il socio Maurizio Mantero): il destino, anche nei fumetti, è attorcigliato, torbido, sfuggente. La lotta tra male e bene allora non può che combattersi a distanza e diventa presto un agone mentale dove follia e razionalità – esattamente come le due contendenti – si cercano, si rincorrono e finiscono appena per sfiorarsi.
Filippo Marazzini

Myrna La Redenzione Julia 307
Pop Fiore Di Notte 1 Sogni Infranti

Fiore di notte vol. 1 – Sogni infranti di Marco Nizzoli e Giovanna Furio (Oblomov Edizioni, 2024)
Un romanzo grafico di formazione, un periodo storico complesso e difficile – l’ascesa del Fascismo in Italia tra gli anni ’20 e ’30 del XX secolo – visto attraverso gli occhi di tre adolescenti, fratello e sorella ebrei e un loro amico tedesco. È questo Fiore di notte, serie pensata per il mercato francese che arriva in Italia per Oblomov con il primo volume. La sceneggiatura di Furio risuona di opere letterarie come Il giardino dei Finzi-Contini ed efficacemente racconta l’impatto deflagrante della trasformazione di una società e di una nazione – che, in pochi anni, hanno imboccato una via autarchica e dittatoriale – sulle vite di tre giovani che si stanno aprendo alla vita, scoprendo le loro passioni e i loro desideri. Nizzoli usa l’acquerello splendidamente, creando tavole dai colori caldi che talvolta contrastano i passaggi più duri della narrazione e talvolta assecondano l’esposizione dei sentimenti dei protagonisti, immersi in una Venezia che si mostra bellissima.
David Padovani

Il bambino e il cane di Seishu Hase e Takashi Murakami (Feltrinelli Comics, 2023)
Il titolo del fumetto Il bambino e il cane viene preso direttamente dall’ultimo capitolo del libro. I capitolo sono cinque e la struttura è di tipo antologico, con un unico fil rouge che lega ogni episodio: il cane Tamon. Man mano che si avanza con la lettura, si capisce che stiamo seguendo il cane in un viaggio che lo porta a imbattersi in persone diverse che per un certo periodo si prendono cura di lui e lo fanno procedere verso la sua meta. Il capitolo finale scioglie tutte domande aperte in precedenza sul motivo per cui questo cane ha intrapreso quel viaggio. Gli episodi sono semplici e si assomigliano tra loro: Tamon incontra una persona con qualche genere di difficoltà, vivono una vicenda insieme e poi si separano. Uno modo per permettere al cane di proseguire il viaggio. Solo il secondo capitolo riporta anche dei flashback di approfondimento sul passato della persona con cui sta vivendo in quel momento. Le vignette che riportano scene d’azione sono convulse e ricche di linee cinetiche a grandi caratteri onomatopeici, che il traduttore ha lasciato come in originale, aggiungendo il significato in una piccola nota.
Rachele Baz

Il Bambino E Il Cane
Forget Me Not

Forget me not di Kenji Tsuruta (Dynit Manga, 2019)
Mariel Imari lavoricchia come investigatrice privata in una Venezia suadente ed evocativa, le cui calli diventano teatro di fughe e inseguimenti. Dal punto di vista estetico, con questo manga autoconclusivo, Tsuruta fa centro: le poche pagine a colori sono deliziose, ma anche in bianco e nero il tratto è molto piacevole, a volte leggero e tremolante, altre più deciso, sempre raffinato. Purtroppo, però, la storia risulta involuta e inconcludente. Il carisma della protagonista non è sufficiente per sopperire a un impianto narrativo in cui tutto è solo abbozzato.
Federico Beghin

Martin Mystère #410 – L’uomo del Mystero di Sergio Badino e Antonio Sforza (Sergio Bonelli Editore, aprile 2024)
Il numero 410 di Martin Mystére è, suo malgrado, un numero celebrativo. Suo malgrado perché omaggia – e mai avrebbe voluto – la scomparsa del creatore del personaggio, Alfredo Castelli, venuto a mancare a febbraio 2024. E lo fa con una carrellata di ricordi scritti e illustrati da tanti colleghi e amici del BVZA, a compendio della seconda parte di una storia iniziata nel numero scorso. Anche la copertina è stata modificata in corso d’opera, sostituendo quella annunciata nei mesi scorsi con il disegno con cui Giancarlo Alessandrini ricorda il sodale compagno di tante storie a fumetti.
Ma se la galleria di memorie e omaggi è sicuramente la parte più commovente e commemorativa dall’albo, quella che regala speranza ai lettori per il futuro della testata è la conclusione dell’avventura firmata da Badino e Sforza, che confermano quanto di buono avevano già messo nelle pagine della prima parte, per arrivare alla chiusura di una storia “tipicamente” mysteriosa, nel più canonico dei modi. Se questi sono gli autori del team, il BVZM è in buone mani.
David Padovani

L Uomo Del Mystero Martin Mystere 410

Per questa puntata di Letture in breve è tutto. Il prossimo appuntamento con la rubrica è tra due settimane. Buone letture, lunghe o brevi che siano!

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