
Dopo aver letto Sotto Silenzio posso dire di provare la stessa cosa.
Inizio a sentire empatia e partecipazione alle vicende personali degli avvocati dello studio Cussler & Brandise: in particolare per quelle della giovane Rachel e di Donnie, anche alla luce dell’ultima tavola, ma anche per la fredda e autoritaria Gwen, che inizia a mostrare più di un segno di umanità. Tutto questo rappresenta un risultato non da poco per una miniserie incentrata su indagini e processi: significa che il lavoro di Davide G. G. Caci e Giorgio Salati da questo punto è decisamente riuscito, numero dopo numero.
Per quanto riguarda il caso, direi che è ben gestito: c’è un unico accusato per l’omicidio di una donna e costui, pur professandosi innocente e chiedendo l’aiuto dei nostri avvocati, rifiuta di fornire dettagli utili per costruire una difesa.
La storia viene condotta con sapienza in bilico tra gli accenni alle questioni personali dei protagonisti e la risoluzione del caso, che arrivando a toccare anche temi di stampo spionistico, avrà una conclusione decisamente poco ortodossa.
Si presenta buono l’apparato grafico, anche se altalenante: a tavole dettagliate e piacevoli si alternano vignette meno soddisfacenti e poco riuscite. Ben gestito lo spazio della pagina.
Interessante l’approfondimento a fine albo, dedicato a John Grisham.
Abbiamo parlato di:
Law #3 – Sotto silenzio
Giorgio Salati, Davide G. G. Caci, Ennio Bufi, Enza Fontana
Star Comics – Agosto 2012
brossurato, bianco e nero, pagine 96 – 2.70€
ISBN: 9772240026003

Per un appassionato di legal trhiller (o di Grisham) la conclusione non è proprio “poco ortodossa”.
Per il resto concordo su tutto!
Gianluigi, hai perfettamente ragione. Sono anch’io un avido lettore di Grisham, quindi capisco benissimo cosa intendi. Ma io intendevo dire che risulta poco ortodossa se collocata nella realtà, o comunque a livello “morale”. :)