“Prestateci la vostra intelligenza, prestateci la vostra stupidità…”
(Traccia 1: Prologo)
Non tutte le cose nella vita seguono linearità, anzi a volte per poter capire pienamente qualcosa bisogna guardarla da più punti di vista. A volte bisogna valutare più ipotesi, altre bisogna usufruire dell’antitesi per osservare integralmente qualcosa. L’antitesi non è semplicemente una figura retorica di contrasto, può trattarsi anche di due immagini consequenziali che si alternano e giocano sulla proprio contrapposizione. L’opera che stiamo per analizzare fa proprio questo: crea due immagini consequenziali (sonore e visive) e le mette in contrapposizione.
Gli autori di questo esperimento transmediale sono Il duo musicale dei Uochi Toki. La band nasce nel 2002 circa, nei pressi di Alessandria; la band è composta all’inizio da Napo, ai testi e alla voce, e Rico nella composizione musicale elettronica. I primi due album sono composti da innumerevoli tracce senza un vero titolo che alternano hardcore punk con hip-hop. A partire dal 2007 con La chiave del 20 cominciano un percorso che diventerà sempre più il loro segno distintivo ovvero la pubblicazione di concept album, dischi che raccontano una storia. Nel 2010, con il loro sesto album Cuore Amore Errore Disintegrazione il duo raggiunge un punto di non ritorno raccontando il viaggio introspettivo di un mago e del suo tentativo folle di parafrasare l’amore e ciò che ne scaturisce. Di recente l’album è stato ristampato in cassetta dalla Solium, un’etichetta francese.
Ecco in video l’interno del disco ad opera di Lapis Niger.
Lapis Niger, l’autore delle grafiche degli album dei Uochi Toki nonché alias dello stesso Napo, è anche il disegnatore dell’audiolibro La magia raccontata da una macchina pubblicata dall’etichetta DIO DRONE. È però difficile definire semplicemente quest’opera come audiolibro o magari fumetto sonoro. Io sento di definirlo un portale verso un mondo inimmaginabile.
L’opera arriva in un pacco composta da:
- Un libro di circa 200 pagine in formato A4 illustrate in bianco e nero,
- Una sovracopertina panoramica (una finestra nel mondo raccontato nel libro)
- Una mappa temporale degli avvenimenti (ne avrete bisogno)
- Un codice da inserire online per poter scaricare in qualsiasi formato e qualità audio vogliate sia la colonna sonora che i dialoghi di ogni capitolo presente nel libro a cura di Rico. (qui potete ascoltarne una parte in free listening)
La magia raccontata da una macchina di Lapis Niger / Uochi Toki è tante cose e allo stesso tempo non è tante cose:
1. È un’esperienza interattiva / Non è un’esperienza interattiva
Appena premuto play e appena aperto il libro alla prima pagina ci troviamo di fronte una strana creatura che parla direttamente allo spettatore/lettore. Si tratta di una macchina autonoma autocostruitasi che semplicemente racconta la nascita del mondo (e dei mondi) dal suo punto di vista.
Ad un certo punto il nulla si accorse di essere nulla e questo fu il primo evento. Questa consapevolezza che il nulla ebbe di se stesso diede luogo alla contrazione delle contrazioni e fu il caos.
(Capitolo 1 – L’universo, i Mondi, il Mondo)
Successivamente ogni capitolo della storia prende direzioni imprevedibili, delineando personaggi mitologici che sono stati testimoni della magia e delle sue mille sfaccettature, tra cui necessariamente discrepanze e paradossi nello spazio/tempo. Da questo incipit si entra nell’universo creato da Lapis Niger e la sensazione è quella di vedere un episodio apocrifo di Love & Death + Robots1 realizzato con un budget ridicolo.
A tal proposito apro una piccola parentesi: tre mesi fa circa, fece notizia il progetto del film interattivo Black Mirror: Bandersnatch di Charlie Brooker. Diverse recensioni sottolinearono come non si trattasse di nulla di nuovo, ricordando che le avventure testuali furono di moda negli anni ’80 con i librogame (come non fosse positivo se esperienze del genere vengono pubblicate più spesso). Bandersnatch però ha qualcosa di particolare che i librogame non avevano, coscienza di ciò che è, ovvero un’opera di intrattenimento, e questa coscienza diventa parte integrante dell’esperienza interattiva.
La magia raccontata da una macchina è riuscita a creare un effetto simile in cui l’ascoltatore/lettore può interagire con l’opera.
Non si tratta della classica meta narrazione ma bensì di un’immedesimazione che prende alla sprovvista e costringe a lasciar perdere qualsiasi distrazione. Ebbene sì, c’è un punto nella storia in cui si diventa protagonisti e la cosa lascia così spiazzati che o si mette tutto in pausa per chiedersi cosa diavolo sta accadendo o si continua cercando di capire come diavolo si concluderà.
2. È un album dei Uochi Toki / Non è un album dei Uochi Toki
Essendo composto da due supporti separati libro/audio, La magia raccontata da una macchina può essere anche semplicemente solo letto o solo ascoltato. Possibilmente però la prima volta va visto e ascoltato contemporaneamente proprio per godersi le piccole sorprese del progetto, mentre ascoltare il disco dopo aver letto il volume permette di concentrarsi su altro che non la storia, scoprendo tanti piccoli dettagli sonori per nulla messi a caso.
C’è da dire inoltre che il tappeto sonoro analogico che spazia dal dark ambient alla chiptune, dalla trance alla psy ha uno straordinario effetto rilassante, così come era accaduto con la seconda parte del doppio album Il limite Valicabile, precedente disco del duo la cui veste grafica è stata curata dal Dr. Pira e che ospitava anche diversi musicisti quali Matteo Marson, Eell Shous, Zona Mc, Murubutu, Campidilimoni, Maolo.
Questa colonna sonora della durata di 89 minuti (impossibile da masterizzare su un compact disc singolo, forse per questo non ne esiste per ora il supporto fisico) si differenza dal resto delle produzioni dei Uochi Toki: infatti non è Napo la voce narrante, ma due nuovi personaggi (La macchina e un personaggio misterioso) che si distaccano nettamente da quanto sentito nei precedenti album della band.
Ogni parola del disco è quasi uno strumento a parte, lenta e metallica. Si tratta sicuramente del lavoro con meno parole dette dalla band ma questa mancanza viene ampiamente compensata con i disegni presenti nel libro che riescono a tracciare una linearità nella storia anche nei punti più intricati.
È giusto far notare che non si tratta di una lettura spensierata, onestamente la prima volta per leggerlo tutto ci ho perso più di tre ore proprio perché mi sono perso più volte. Alcuni concetti richiedono più di una lettura o ascolto, soprattutto quando in alcuni punti quello che viene letto nel fumetto non è obbligatoriamente quello che sente raccontare nelle proprie orecchie durante l’ascolto.
3. È una roba di nicchia / Non è una roba di nicchia
La maggior parte dei lavori dei Uochi Toki sono stati pubblicati da La Tempesta Dischi, nota per essere una delle più poliedriche etichette che abbiamo in Italia (dal Teatro degli Orrori a Myss Keta). Questo esperimento invece è stato affidato e azzardato dall’etichetta underground DIO DRONE che ha deciso di distribuire questa folle opera in una tiratura limitata a 350 copie via pre order online e tramite i banchetti ai concerti. Ah già: I concerti dei Uochi Toki da qualche tempo a questa parte sono dei live set di realtà virtuale con live painting .
4. Tracce
Il disco è ascoltabile qua: diodrone.bandcamp.com/album/la-magia-raccontata-da-una-macchina
Il fumetto è disponibile su Issuu:
Abbiamo parlato di:
La Magia Raccontata Da Una Macchina
Uochi Toki / Lapis Niger
DIO DRONE, Aprile 2019
200 pagine, brossurato con sovracopertina e extra interattivi, bianco e nero– 24,00 €
Una serie di corti animati prodotta da Netflix incentrata sulla fantascienza ma con deviazioni horror e fantastiche. ↩