Degli scavi in Ungheria riportano alla luce un antico virus che ha dato origine alle leggende sulla licantropia, capace di trasformare gli uomini in bestie feroci e violente. Un virus che diventa ben presto ambito da vari gruppi terroristici e che rischia di trasformarsi in epidemia. Sulle sue tracce, un gruppo capitanato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’archeologo Taeje Yu, che al virus è sopravvissuto con poteri sovrumani.
Takashi Nagasaki (cosceneggiatore di tante opere di Naoki Urasawa) intreccia un racconto che a un impianto narrativo piuttosto scontato, soprattutto per quanto riguarda il protagonista e la sua lotta, aggiunge una sferzata di realismo coinvolgendo l’OMS, l’Europol e trafficanti d’armi, e arricchendo la trama con elementi di fantarcheologia. Sono queste le cose migliori di un manga altrimenti senza grande attrattiva, con una cadenza lenta e con misteri che sembrano di facile risoluzione.
I disegni del sudcoreano Lee Sangcheol, in arte IGNITO, sono realistici e dettagliati, virando verso una linea spezzata e nervosa quando devono ritrarre le vittime del virus e le carneficine da loro provocate, ma i personaggi appaiono poco espressivi e troppo spesso in pose d’effetto poco naturali. Un manga che fatica a sollevarsi da una certa mediocrità, ma che – va ammesso – almeno ci prova un poco.
Abbiamo parlato di:
King of Eden #1/2
Takashi Nagasaki, IGNITO
Traduzione di Ilmia Calistri
Star Comics, aprile/giugno 2019
208 pagine, brossurati, bianco e nero – 5,90 € cada
ISBN: 9788822613820, 9788822614063
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