Inn: rompere i paradigmi per andare oltre

Inn: rompere i paradigmi per andare oltre

Jacopo Starace mette in mostra tutte le sue doti nel nuovo libro pubblicato da Progetto Stigma/Eris Edizioni, che sperimenta con il medium fumetto e mette sul piatto allegorie illuminanti.

Inn, nuovo lavoro di Progetto Stigma pubblicato come sempre in collaborazione con Eris Edizioni, è un fumetto scritto e disegnato da Jacopo Starace. La storia racconta di un protagonista senza nome piombato improvvisamente in uno strano mondo fantasy popolato da creature bizzarre, tra le quali un lume dai poteri magici. Il fine principale del protagonista diventa dopo poche tavole l’inseguimento di un misterioso individuo che gli ha rubato il lume, mentre tutto viene sconvolto pagina dopo pagina dai numerosi incontri con altri personaggi e dalla svolta metanarrativa che prendono le vicende.

Lo sviluppo dell’intreccio rivela una complessità non indifferente, non solo per la presenza di una rilevante componente metafumettistica, ma anche per un’articolata rete di metafore e allegorie e per un voluto e accentuato ricorso a determinate scelte nel modo di raccontare gli eventi.

Tutti i temi fondamentali sono connessi a due allegorie principali: quella del viaggio e quella della luce. Il viaggio è la vita, il percorso lungo il quale un individuo giunge a un certo tipo di maturazione a seguito di esperienze e incontri.

Proprio il confronto esperienziale con eventi diversi, che siano gioiosi, insoliti o traumatici, permette di crescere e raggiungere una maggiore consapevolezza della propria interiorità e del mondo che ci circonda, così come succede al protagonista, che, anche grazie alla sua capacità di apprendere dai propri errori, riesce ad arrivare a una dimensione spirituale più elevata rispetto a quella in cui lo troviamo all’inizio della vicenda. Gli incontri forniscono invece quella base sociale che permette di continuare a vivere: gli amici, che accompagnano un individuo lungo il corso della sua esistenza, offrono il loro supporto materiale ed emotivo per affrontare ogni tipo di situazione, per quanto essi possano essere bislacchi e tengano comportamenti singolari.

L’allegoria della luce è esplicitata fin dall’inizio del libro e viene sviluppata in maniera intelligente lungo il corso delle pagine. I lumi che conducono il protagonista sono il simbolo della luce che ognuno deve trovare dentro di sé nei momenti bui e che, se venisse malauguratamente smarrita, dovrebbe essere inseguita ad ogni costo. Proprio riguardo a questo aspetto diventa di primaria importanza il concetto di cecità: non potendo trovare una guida luminosa nel mondo esterno per cause fisiologiche o mentali, bisogna trovare in noi la forza di lasciarsi guidare da chi ci sta vicino materialmente ed emotivamente e provare a visualizzare continuamente quel faro intimo che alberga in ognuno di noi.

La delineazione di personaggi sopra le righe aggiunge alcuni dettagli ai diversi livelli di lettura presenti, inserendoli perfettamente nel bilanciamento di toni operato dall’autore all’interno dell’opera, che consente di passare senza soluzione di continuità tra dramma, avventura e fantasy.

In relazione a ciò, è interessante segnalare due punti.
Il primo riguarda il protagonista, che graficamente e concettualmente rappresenta Jacopo Starace, andando sottolineando l’importanza dell’opera per l’autore e il suo coinvolgimento emotivo in essa. Il secondo riguarda gli antagonisti, i lupi che popolano l’oscurità, ovvero la rappresentazione figurata della massa: un branco sempre compatto, aggressivo, chiacchierone, le cui azioni cercano di ostacolare in ogni modo un percorso individuale eversivo.

Come scritto precedentemente, il fumetto presenta frequenti trovate metanarrative e metafumettistiche, attraverso le quali non solo si evidenzia il desiderio di giocare con le potenzialità del medium, ma anche di espanderle per trasmettere nuovi e ulteriori messaggi. L’enfasi sul potere delle storie e dei racconti viene amplificata da diverse espedienti, tra i quali il principale è l’inserimento di un personaggio come l’incompiuto scrittore, addirittura accreditato come autore dello stesso Inn.

L’incompiuto scrittore dentro al fumetto è autore di un libro che guida tutti i personaggi nelle loro scelte, andando quindi da un lato a mettere in discussione il concetto di libero arbitrio, facendolo scontrare con quello di destino; dall’altro, investigando su come le storie prendano vita e trovino la loro risoluzione da sole, mostrando come l’autore si ritrovi in balia di un mare tempestoso e cerchi di governare la barca come meglio può.
Secondo Starace, i libri sono glitch pre-progettati della realtà, cioè malfunzionamenti programmati che il lettore deve sfruttare a proprio vantaggio per raggiungere altre realtà, altre dimensioni, e acquisire nuove conoscenze, per poi tornare alla propria e avere la forza di cambiarla. La realtà infine si introduce nella fantasia così come ogni giorno la fantasia si inserisce nella nostra realtà quotidiana, mutandola, mentre noi cerchiamo di adattarla alle nostre esigenze.

I disegni, dallo stile realistico e dal tratto morbido, riescono a veicolare un’ampia gamma di situazioni ed emozioni. L’autore decide di sfruttare appieno le possibilità della gabbia per esprimere ciò che intende dire, anche grazie a un impiego efficace del fuori campo. I tempi dei discorsi e dei confronti verbali tra i personaggi vengono dilatati, esacerbando così la lunghezza temporale dei contesti comunicativi, che vengono inframmezzati da segmenti d’azione pura.

Infatti Starace contrappone pagine controllate e compatte, strutturate in sei vignette quadrate (durante i dialoghi) o in tre orizzontali (quando l’azione fa da padrona), a tavole deflagranti che sconvolgono ogni tipo di impostazione e creano immagini visionarie. Questo si nota in particolar modo quando viene enfatizzata la piega metafumettistica/metanarrativa che prendono le vicende, dove i personaggi interagiscono con la gabbia stessa, muovendosi tra lo spazio bianco per accartocciare alcuni elementi o usando pezzi dello stesso spazio bianco come armi di difesa.

Avendo precedentemente rimarcato l’importanza dei dialoghi, risulta necessario citare l’uso del linguaggio del corpo e della recitazione fisico-gestuale di tutti i caratteri della storia, che propongono diversi tipologie di movenze, da quelle più sottili a quelle più ampie e teatrali. Il contrasto tra bianco e nero è fatto di chiaroscuri netti, tranne per alcuni grigi utilizzati per determinati elementi di scena di tanto in tanto, e serve per evidenziare maggiormente il conflitto tra buio e luce che permea l’atmosfera lungo tutte le pagine, dove lo sfondo perennemente nero (buio) rivela l’estremo valore del bianco (luce).

Inn si rivela quindi un libro esplosivo, sia per tecnica che per contenuti, che mostra la maturità e la consapevolezza artistica di Jacopo Starace e la coerenza di Progetto Stigma nel proporre fumetti solidi, originali e veementi.

Abbiamo parlato di:
Inn
Jacopo Starace
Eris Edizioni/Progetto Stigma, luglio 2019
336 pagine, brossurato, bianco e nero – 22,00 €
ISBN: 9788898644803

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