È da poco terminata la XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro, che ha avuto luogo dal 15 al 18 ottobre 2021 presso il centro Lingotto Fiere a Torino. Un evento che ha avuto grandissimo riscontro di pubblico, sicuramente grazie sia alla partecipazione di illustrissimi ospiti, sia all’apertura da parte del governo in merito al contingentamento delle affluenze. Vita Supernova, questo il titolo della rassegna, nasce dall’unione tra l’opera di Dante la Vita Nova e l’esplosione delle stelle rappresentate nel poster dell’evento: un titolo che lega passato e futuro.
Il festival sorprende da molti punti di vista, primo tra tutti la registrazione di oltre 150.000 presenze, il più alto numero di accessi censiti dall’inizio della storia dei Salone. Ma forse non è un caso che questo avvenga in un periodo in cui molte restrizioni sono ancora attive e in un periodo inconsueto per questo evento, che solitamente ha luogo in primavera: dopo due anni di pandemia, questa notizia appare come un chiaro segno di una voglia di ripresa, della voglia di incontrarsi e soprattutto della voglia di ripartire dalla cultura.
Ormai da svariate edizioni, l’evento è diventato un appuntamento fisso per molti editori di fumetti. Negli ultimi 10 anni le realtà fumettistiche italiane si sono affacciate a festival del libro con sempre maggior consapevolezza di attrarre un crescente interesse nei lettori e nelle lettrici, vista la nuova percezione che si ha della nona arte. Le classifiche recenti delle vendite di libri annoverano ogni settimana fumetti nelle prime posizioni, e questi numeri hanno significato anche una deviazione verso il mondo fumetto da parte di molte realtà culturali. I festival di “comics” non sono più quindi territorio esclusivo attorno al quale ruotano la maggior parte delle attività fieristiche delle case editrici: proprio di questo abbiamo parlato con alcuni editori, che sono state felici di rispondere ad alcune domande.
Lucio Staiano, fondatore e responsabile di Shockdom, afferma “ormai il fumetto è il tipo di libro che si vende di più”. Chiacchierando con lui apprendiamo che per la casa editrice milanese il Salone è andato ben oltre le aspettative ed è ormai un appuntamento imprescindibile, nonostante sia una fiera considerata molto più complicata in termini burocratici e organizzativi. Sempre Staiano ci dice che “probabilmente al Salone del Libro vengono persone più interessate al libro e ad acquistare il libro, disposte a spendere un po’ di più” rispetto alle fiere del fumetto, dove la percentuale di giovanissimi con minor potere d’acquisto è preponderante.
Proprio in questo contesto e con la consapevolezza di essere una casa editrice sempre alla ricerca di sfide non convenzionali, alle volte anche economicamente rischiose, l’editore ha proposto un talk dal titolo Shockdom presenta: il manga italiano dall’underground al mainstream, nel quale lo stesso Staiano insieme a Chiara Bracale, autrice del manga italiano Banana?Banana!, hanno raccontato come questo genere narrativo, partendo dall’autoproduzione fino ad approdare all’editoria propriamente detta, abbia sviluppato in Italia caratteristiche diverse rispetto ad altri paesi, come Francia o Germania. Shockdom si ritiene apripista rispetto a questa proposta editoriale, con iniziative come la rivista Manga Vibe, che ha ormai all’attivo quattro numeri e uno spin-off.
Veri veterani del Salone Internazionale del Libro sono Michele Foschini e Caterina Marinetti, fondatori di Bao Publishing. Estimatori del prodotto libro ante litteram, partecipano a questa manifestazione fin dagli esordi dell’etichetta e questa è stata la dodicesima presenza. Marinetti si dice molto soddisfatta, già a metà della fiera lo stand è stato “completamente depredato”, in dodici anni di partecipazione si “è visto crescere l’interesse nei confronti del fumetto e man mano le persone sono sempre più curiose di provare qualcosa di nuovo e si può sempre consigliare una prima lettura”. Nonostante ciò, i festival di comics sono ancora centrali per Bao Publishing e Marinetti sostiene che in quel tipo di eventi “il fumetto è ancora la parte centrale, ci sono sempre un sacco di lettori e tantissime persone che vengono a dimostrare affetto ai lettori”. È stata proprio Bao a portare il maggior numero di incontri a tema fumetto durante la manifestazione: dal panel di presentazione di alcuni autori e autrici della squadra dell’editore BAOtiful: siamo tornati! una chiacchierata con Giacomo Bevilacqua, Daniel Cuello, Nova, Yang Yi e Zerocalcare a Segni di china per storie di Cina: raccontare una cultura a fumetti in cui Yang Yi, fumettista cinese residente in Italia, ha raccontato il suo fumetto Easy breezy, una sorta di road movie sui generis fondato sulle relazioni tra i personaggi, costruiti con una maestria da narratrice consumata. Infine, l’attuale superstar di casa Bao è salita sul palco della domenica in un boato di applausi durato svariati minuti: si tratta di Roberto Saviano, sceneggiatore di Sono ancora vivo, graphic novel disegnata dall’israeliano Asaf Hanuka, già vignettista del New Yorker e precedentemente pubblicato in italia proprio dall’editore milanese.
Oltre alle tre case editrici che ci hanno rilasciato un’intervista, molte altre erano presenti all’evento, come Tunué, Eris, Coconino e Becco Giallo, Oblomov, alcune delle quali hanno proposto degli incontri di presentazione o dei laboratori.
In totale tra i panel organizzati dal Salone, i panel e laboratori organizzati dalle case editrici, il palinsesto dedicato al mondo del fumetto è stato di 39 incontri, un numero destinato ad aumentare proporzionalmente al crescente interesse verso le graphic novel e l’arte sequenziale in generale.
Un bilancio quindi molto positivo da parte di chi ha vissuto il festival in prima persona, una corsa contro il tempo per essere presenti malgrado l’avvicinarsi dell’imminente Lucca Comics and Games, che resta comunque, nonostante tutto, l’appuntamento più atteso da tutti gli addetti ai lavori del settore fumetto.



