Andrea Gadaldi, classe 1983. Questo giovane autore si è distinto per simpatia e per “furberia” durante la 24 Hour Italy Comics tenutasi a Italia Wave a luglio 2007; ma, al di là della storia disegnata in quell’occasione (formata da 24 fotocopie solo lievemente differenziate), Andrea è un giovane e talentoso autore che sta affacciandosi a piccoli ma costanti passi nel mondo del fumetto. Laureando alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, buona parte della sua produzione è visibile online nella collana di webcomics del sito www.AlienPress.it. In occasione di Lucca Comics 2007 presenta la sua autoproduzione Gizmo. È l’occasione per rincontrarlo (anche se stavolta virtualmente) e per una rapida chiacchierata.
Ciao Andrea, ben ritrovato! Per cominciare, hai qualcosa da aggiungere della tua biografia per i lettori che non ti conoscono?
Ciao Ettore, lo so che ti stai ancora pentendo per avermi fatto partecipare alla 24hic! Comunque… Penso che ogni piccola cosa che si fa nel quotidiano sia da conoscere per avere una visione globale di una persona e allo stesso tempo nel caso di un autore a fumetti sia prima di tutto importante il fumetto prima della persona che ci sta dietro. La verità sta nel mezzo? Si. Nel medium in questo caso. Per il resto direi che al momento le informazioni salienti le hai date tu e poi se qualcuno vuole fare due parole con me e riesce a sopportare un autore logorroico… Allo stand saro’ tutto per loro! Eh eh!
Se il tuo tratto è stato a lungo tempo influenzato dall’amore verso il fumetto supereroistico, in particolare Kirby, dalle tavole di Gizmo emerge a mio vedere l’influenza di autori al confine tra l’underground e il commerciale. Penso a Paul Pope, a Becky Cloonan, ma anche ad autori europei come Frederik Peeters. Sono fuori strada? Come sta evolvendo il tuo segno, il tuo gusto e quali sono le fonti (scuole o autori) attraverso le quali lo stai crescendo?
Bang! Bang! Bang! Sei un cecchino! Li hai beccati tutti e tre. Guarda! In pieno! Stanno ancora sanguinando! Ah ah! Sono un adoratore di Kirby e sono tuttora un estimatore del buon fumetto supereroistico d’oltreoceano… Il problema è che man mano che ho continuato a disegnare il tratto tendeva a sporcarsi, ingrossarsi e abbandonare quel campo d’azione. Mi sono così imposto di cercare autori che prima di me avessero seguito la strada su cui mi stavo imbattendo. Si scoprono tante cose. Tipo Harvey Kurtzman. Che mille anni fa era già un autore underground (senza saperlo eheheh) e se vogliamo rimanere vicini beh… Ho quasi tutta la produzione di Paul Pope, del quale adoro alla follia “the one trick rip-off” (serializzato su Dark Horse Presents ad inizio millennio se non erro…), e lo reputo una rock star con un tratto spaziale. Della Cloonan ho letto Demo (in idioma italico nell’ottima edizione Double Shot Press) e sto seguendo con piacere American Vergin (DC / Vertigo) in cui può secondo me esprimere al meglio il suo modo di rendere vivo il quotidiano. Di Peeters… Beh tocchi giusto l’autore che mi ha fatto commuovere con il suo Lupus (in Italia per la Kappa Edizioni), e che considero un esempio per tutti coloro che vogliono creare una storia intimista ad ampio respiro e che faccia riflettere.
Il mio segno si sta evolvendo ancora, lo dimostrano secondo me le tavole di GIZMO, nelle quali ho cercato di diversificare la proposta a seconda delle diverse scene che vado a presentare, e credo che una giusta amalgama sarebbe un buon risultato da cui partire con prossimi lavori. Vorrei puntare ad unire nel tempo segno, colore e grafica anche all’interno delle tavole e per farlo sono sempre in cerca di produzioni che mi aiutino a capire dove si sta andando e soprattutto cosa può farmi crescere stilisticamente. Paradossalmente la riscoperta degli EC comics (grazie alla OO1 Edizioni) mi ha portato una curiosità maggiore rispetto ai fumetti mainstream che leggo abitualmente anche se qualche perla rara ogni tanto si trova, vedi ad esempio IRON MAN: enter the mandarin disegnata da Eric Canete, nuovo idolo personale o Omega The Unknown, splendidamente illustrata da Farel Dalrymple, tutte e due serie targate MARVEL. Tra le fonti certe che seguo sempre non posso non includere il colossale Darwyn Cooke che con il suo DC: the new frontier (DC Comics) mi ha fatto capire che avrei dovuto cominciare a scrivere le mie storie e non solo disegnarle, e come ultima menzione vorrei citare anche Dave Stewart che colora come pochi al mondo e che trovo perfetto su qualsiasi tipologia di disegno.
Mi sono permesso di segnalare gli editori dei fumetti e degli autori citati per ricollegarmi alla domanda precedente sulla mia biografia dato che per conoscermi meglio potrebbe essere utile avere letto alcuni degli albi citati (e dimenticavo di segnalare l’epocale parentesi di Rob Liefeld su Capitan America da avere!)
Come ci si muove da aspirante autore professionista? Quali difficoltà si incontrano? Ci vuole davvero “un fisico bestiale” per perseguire il proprio sogno?
Bella domanda. Potrei riassumerla parlando della mia partecipazione alle due precedenti fiere lucchesi. La prima del 2005 l’ho passata da imberbe giovincello alla sua prima fiera con qualche tavola in tasca e qualche illustrazione giusto per sentire qualche parere, quella dell’anno passato sono stato allo stand di comicus come autore Alien pur non essendoci ancora nulla di mio online (sarebbe dovuta uscire una miniserie mia e di Giovanni Agozzino ma per colpa mia non se ne è fatto più nulla) e ho disegnato tanto a persone che neanche conoscevo (e neanche sapevano chi fossi) che passavano a chiedere un disegno, pochi contatti cercati ma sempre con book slim in caso di eventuale voglia di buttarsi. E ora questo. L’unico consiglio che posso dare data la mia poca esperienza nel confronto con gli editori è che ci vuole un fisico bestiale davvero. Ma anche una forte autocritica. Mi sono autoprodotto per voglia di sbattere la faccia contro un muro e vedere quanto male fa. Credo che sia importante accettare i propri limiti e vedere dove e come migliorarli (ma senza farle vedere troppo in giro che ne siamo consapevoli… Non si sa mai che nessuno se ne accorga… Ehehehe!) Nel mentre qualche contatto virtuale c’é stato e forse qualcosa potrebbe anche muoversi ma niente scoop finché il gatto di Schr