Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco che, dal 2017, si occupa dei nuovi numeri uno in uscita negli States ogni mese.
In questa nuova puntata della terza stagione (la #131, secondo la numerazione Legacy…) attenzione incentrata su alcune delle novità uscite tra la seconda metà di marzo e fine aprile 2025.

Daredevil – Cold day in Hell #1 (of 3) di Charles Soule, Steve McNiven, VC’d Clayton Cowles (Marvel Comics, aprile 2025)
Un futuro prossimo venturo, forse appena una decina d’anni da oggi, e un mondo – o almeno gli Stati Uniti – devastati da un ancora non meglio precisato evento, vuoi una guerra, un disastro climatico, una pandemia. È questo lo scenario che si presenta agli occhi del lettore e in cui Charles Soule e Steve McNiven ambientano questa miniserie con protagonista il Diavolo di Hell’s Kitchen, un Matt Murdock di circa sessant’anni di età che, all’inizio di questo primo albo, ha perso tutti i suoi poteri.
Questo esordio è un tipico racconto di setting, in cui gli autori ci presentano protagonisti, comprimari ed eventi principali, in una narrazione che viene per la maggior parte filtrata attraverso la figura dell’ex supereroe scarlatto, fulcro della trama.
L’aspetto interessante di tutto il progetto, come ben illustrato nell’appendice finale, è il modo che Soule e McNiven hanno adottato per realizzarlo nell’arco di sei anni (la prima idea è del 2019), una sorta di metodo Marvel aggiornato, in cui sceneggiatore e disegnatore hanno impostato tra loro una sorta di ping pong creativo. Inizialmente Soule ha fornito a McNiven una scarna sceneggiatura su cui l’artista ha impostato lo storyboard e la costruzione delle varie pagine, con un’interessante ed efficace strutturazione basata su una griglia di base a 16 vignette. Il tutto è tornato poi a Soule per i dialoghi.
Un esordio convincente visivamente e narrativamente, per una storia che regalerà più di una sorpresa ai lettori.
David Padovani
We’re taking down everyone with us #1 di Matthew Rosenberg, Stefano Landini, Roman Titov e Jason Wordie, Hassan Otsmane-Elhaou (Image Comics, marzo 2025)
Annalise è un’adolescente che cerca di vivere una vita normale in compagnia di “amichevoli” robot e di un padre che rispetta in pieno i canoni dello scienziato pazzo. Le sue giornate sono piene di un senso di profonda solitudine acuito dalla sensazione di rifiuto che il padre dimostra nei suoi confronti. Matthew Rosenberg scrive una storia che intreccia spionaggio, thriller, fantascienza classica e pulp nella quale è la psicologia dei personaggi a farla da padrona. I loro conflitti interpersonali e la loro ambiguità morale conferiscono alla lettura un particolare pathos andando ad arricchire questo numero d’esordio, di per sé già pieno di misteri. Quello a cui assistiamo è una storia familiare raccontata attraverso dialoghi taglienti e una buona dose di umorismo che ripropone, in chiave moderna, le classiche avventure fantascientifiche della Silver Age. La sceneggiatura, passando con disinvoltura da momenti introspettivi a momenti di suspense, riesce a mantenere il lettore coinvolto anche grazie ai frequenti cambi di stile della scrittura che aggiunge ulteriori strati ad un racconto già di per sé avvincente. Questo primo capitolo si chiude poi con un cliffhanger che in pochi istanti sembra cambiare le sorti della storia mandando in tilt quanto fino a qui raccontato. Le illustrazioni di Stefano Landini mantengono alto il livello della narrazione grazie a uno stile visivo di grande effetto nel quale i personaggi riescono a comunicare i differenti stati d’animo anche attraverso la sola postura. Grazie a uno sguardo attento per la regia e la scansione delle tavole, il disegnatore riesce a far scorrere la storia con un ritmo particolarmente fluido che garantisce un ritmo uniforme.
Ferdinando Maresca
Vampirella #1 di Christopher Priest, Ergün Gündüz e Willie Schubert (Dynamite Entertainment, marzo 2025)
La serie regolare di Vampirella targata Dynamite parte per la settima volta dal #1 e l’editore accompagna la nuova pubblicazione con la solita proliferazione di copertine variant. A fare la differenza – speriamo – stavolta potrebbe essere il coinvolgimento di uno sceneggiatore con una propria voce, marcata e riconoscibile, come Christopher Priest. L’autore di Pantera Nera, Deathstroke e Black Adam torna sulla testata dedicata a Ella Normandy dopo averla scritta dal 2019 al 2021 e cala la protagonista in una trama che mescola quotidianità e azione, affari di famiglia e viaggi nel tempo. Ora che l’aliena di Drakulon è diventata mamma deve affrontare le sfide della maternità, cimenti ai quali non è avvezza e che Priest tratta con ironia, affidandosi al tratto affilato ed espressivo di Ergün Gündüz, attento ad accentuare le smorfie della protagonista senza che la sua recitazione risulti forzata o innaturale. Dello stesso Gündüz è la colorazione scura, cupa, da cui risalta il rosso del costume di Vampirella, mentre il lettering è appannaggio di Willie Schubert, chiamato a gestire due tipi di didascalie: quelle nere a tutta vignetta con lettere bianche tipiche di Priest e quelle rosse con il “diario” della neomamma.
Federico Beghin
Out of Alcatraz #1 di Christopher Cantwell, Tyler Crook (Oni Press, marzo 2025)
L’11 giugno 1962 tre reclusi evasero dalla terribile prigione-fortezza di Alcatraz. Nessuno era mai riuscito a portare a buon fine una fuga, in ventisei anni di funzionamento della casa di pena; ma Frank Morris e i due fratelli Anglin ci riuscirono.
Christopher Cantwell e Tyler Crook adattano in una miniserie a fumetti un fatto realmente accaduto che già nel cinema aveva trovato una famosa trasposizione nel 1979 grazie al regista Don Siegel e con protagonista Clint Eastwood.
Nella realtà storica non si è mai saputo quale sia stato il destino dei tre uomini dopo essere fuggiti dall’isola di Alcatraz e da questo vuoto informativo Cantwell parte per raccontare in questo primo numero i momenti, le ore e i giorni seguenti alla fuga, costruendo un racconto che si snoda concentrandosi sulla psicologia dei protagonisti e le loro interazioni. Lo sceneggiatore crea tutta una serie di comprimari da cui si dipanano una serie di fili di trama che, intrecciandosi, detteranno lo sviluppo della vicenda, il tutto con un racconto lineare, ma solido, in cui i dialoghi funzionano molto bene per realismo ed efficacia.
Lo stile grafico di Crook, con la sua tipica colorazione acquerellata e una solida struttura formata da una griglia a tre o a quattro, esalta la recitazione dei personaggi, a cui il disegnatore dona una mimica facciale estremamente varia e vitale.
Il colpo di scena con cui l’albo si chiude, apre di fatto la storia al pieno sviluppo e invita il lettore a continuare la lettura nei prossimi numeri.
David Padovani
Free for all di Patrick Horvath (Oni Press, marzo 2025)
Patrick Horvath (Beneath the trees When Nobody Sees) ci conduce in un futuro distopico nel quale imprenditori miliardari, selezionati a caso, sono chiamati a donare metà della loro fortuna a un fondo globale o combattere per mantenere il loro patrimonio inalterato. Al centro della storia troviamo Ted Brooks, spietato immobiliarista disposto a tutto per proteggere i suoi beni, con al suo attivo più di venti vittorie nella sanguinosa arena gladiatoria. Per Ted è arrivato il momento di un nuovo scontro che lo vede contrapposto alla sua ex moglie Luella Dominguez, anch’essa imprenditrice di successo.
Horvath utilizza abilmente la satira come appuntito strumento di critica e analisi dei nostri moderni sistemi economici nei quali i social media prediligono e glorificano lo spettacolo rispetto alla sostanza. Il capitalismo, rappresentato come un vero e proprio sport da combattimento, sottolinea l’ossessione della società moderna per le competizioni violente, per la fama e per i valori dettati dal denaro. Al posto degli schiavi che nell’antica Roma venivano costretti a combattere per la propria vita, qui osserviamo un ribaltamento del tropo – i ricchi combattono per mantenere il proprio capitale – che ci porta a riflettere sulla società moderna nella quale spicca una classe elitaria che accumula più ricchezza di quanta possa sperare di spendere. Quando morte e bancarotta si scontrano, ognuno e chiamato ad agire per se stesso. I disegni di Horvath, ricchi di dettagli, mostrano con efficacia la brutalità di questo nuovo ordine mondiale sottolineando lo spirito satirico e grottesco di questo riuscito one-shot.
Ferdinando Maresca
Per questa puntata è tutto. L’appuntamento è per maggio con First Issue vol. 3 #5 (#132).
Stay tuned!
Starshadow
11 Maggio 2025 a 22:46
Adoro questa rubrica…
Arrivate entrambe al secondo numero e dovendone consigliare solamente una, meglio We’re taking down everyone with us o Assorted Crisis Events?
PS: Sarebbe bello riportaste dei feed anche su come proseguono le serie che più vi convincono…
David Padovani
15 Maggio 2025 a 16:17
Ciao e grazie per i complimenti!
La scelta che ci chiedi non è così semplice da prendere, ma se fossi io a dover dare il consiglio punterei su “Assorted Crisis Events” e la bravura di Deniz Camp, sceneggiatore in ascesa che ha sempre qualcosa di interessante e intelligente da raccontare ai lettori.
Riguardo i feed sulle serie che più ci convincono dopo il “first issue”, qualcosa già facciamo ogni anno nello speciale natalizio, ma potrebbe essere una bella idea da perseguire, chissà…
In ogni caso, quando trovi pubblicate sul sito recensioni di intere miniserie o di intere run made in USA, significa che ci sono continuate a piacere anche dopo l’albo di debutto ;-)
Starshadow
16 Maggio 2025 a 00:57
Grazie per la risposta, David.
Anch’io ero più orientato verso quello.
Mi piacerebbe comunque sentire anche Emilio e/o Ferdinando che magari li hanno letti.
Grazie, in ogni caso, ancora. ;)