Ultimo albo del ciclo di storie con cui Tiziano Sclavi è tornato a scrivere Dylan Dog, Marty si rivela come i precedenti una mezza delusione.
Sclavi ha ancora una mano felice nella sceneggiatura, senza mai una sbavatura, ma il personaggio non appare più nelle sue corde, la morale scontata e banalotta serpeggia per tutto l’albo senza essere capace di essere mai ironica e soprattutto autoironica. La “denuncia sociale” si riduce a macchietta, i luoghi comuni si sprecano, lo splatter disseminato qua e là diventa solamente fine a se stesso e incapace di shockare.
Giampiero Casertano al contrario è autore di una prova degna di nota: il suo tratto immalinconisce l’albo con gusto, i suoi chiaro-scuri sono equilibrati ed evocativi, donando a una storia scialba un supporto visivo ottimo.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #244 – Marty
Tiziano Sclavi, Cristina Neri, Giampiero Casertano
Sergio Bonelli Editore, gen. 2007
100 pagine, brossurato, bianco e nero – 2,50€
pilo
19 Ottobre 2016 a 21:49
Mi spiace che la pensi cosi,ma questo è un album dei più belli in assoluto, che tu lo voglia o no!! Tanta gente si ritrova in marty, e per fortuna c’è tanta gente buona come dylan!