Alla fine del primo numero di Daryl Zed abbiamo lasciato il protagonista insieme all’ispettore Thompson all’entrata di un casermone in cui si nasconde un gruppo di non-morti e seguiamo ora i due personaggi all’interno di questo stabile.
Mentre titolo dell’albo e contesto potevano far pensare a una sorta di “survival horror”, Tito Faraci preferisce un approccio più intrigante impostando un piccolo ma efficace colpo di scena, mettendo a confronto Daryl Zed con un vecchio amico tramite lo sviluppo intelligente di alcuni semi narrativi lanciati nell’episodio precedente.
Slegato dalle necessità introduttive e dall’eccesso di metafumetto, il numero scorre in maniera più fluida del primo, grazie soprattutto ad una buona dose di azione ben scritta. La trama è debitrice delle atmosfere pulp a cui si rifà dichiaratamente, tra dinamiche “di grana grossa”, dialoghi roboanti e un velato erotismo, elementi che ne fanno un omaggio riuscito, almeno finora.
Il risultato è efficace anche grazie all’approccio estetico: i disegni di Nicola Mari e i colori di Sergio Algozzino contribuiscono a restituire quei toni, il primo con un tratto secco, curato ma allo stesso tempo essenziale nel suo rappresentare gli sfondi e i volti dei personaggi con poche significative linee, il secondo con una tavolozza retrò fatta di colori primari accesi e con la “puntinatura” tipica dei vecchi fumetti, a cui si aggiunge il colore da carta ingiallita per il contorno delle pagine.
Con questo secondo numero la storia è già entrata nel vivo e pone buone basi per sviluppi piacevoli.
Abbiamo parlato di:
Daryl Zed #2 – Gioco al massacro
Tito Faraci, Nicola Mari, Sergio Algozzino (colori)
Sergio Bonelli Editore, febbraio 2019
32 pagine, brossurato, colori – 3,50 €
ISBN: 9788869614910