L’emblema del Drago è un episodio breve in buona parte ambientato nel VI secolo d.C. durante l’assedio ostrogoto di re Vitige a Rimini, al tempo chiamata col nome romano Ariminum. Il legame tra passato e presente è fornito da un oggetto che riporta il simbolo del drago e che permette a Dampyr di rivivere circostanze accadute secoli prima. Come spesso accade in Dampyr, gli eventi storici si fondono con la leggenda e si tingono di horror, con incursioni di personaggi ben noti ai lettori della serie quali Draka, il padre di Harlan, ed Elrik Khan, il “Dio della morte”, e il ritorno del commissario Di Giovanni e del tenente Poldark.
Lo sceneggiatore è Giorgio Giusfredi, redattore SBE, che si era già visto all’opera su una storia di Zagor in coppia con Maurizio Colombo e sull’albetto di Dampyr realizzato per il Riminicomix dello scorso anno. Nelle quattordici tavole che compongono la storia, Giusfredi ricostruisce con precisione l’affresco storico in cui è contestualizzato il racconto, riuscendo nell’intento di non risultare particolarmente verboso o pedante, nonostante l’oggettiva difficoltà nel condensare gli avvenimenti nell’arco di poche pagine.
L’albo vede inoltre l’esordio su un personaggio Bonelli di Marco Will Villa, giovane fumettista figlio d’arte cui è dedicata una corposa intervista in appendice. Will realizza tavole molto dinamiche e d’atmosfera, efficaci soprattutto nella rappresentazione degli scenari e nella caratterizzazione di alcuni personaggi quali i Maestri della notte del passato.
Abbiamo parlato di:
Dampyr – L’emblema del drago
Giorgio Giusfredi, Marco Will Villa
Cartoon Club, luglio 2016
24 pagine, spillato, bianco e nero – 3,80 €