A cinque anni dal suo esordio su Dampyr, Moreno Burattini torna a scrivere una nuova storia per il personaggio di casa Bonelli creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo e, com’era avvenuto nel 2016, lega questa avventura a doppio filo con l’Italia e la Toscana.
Il diciassettesimo speciale della testata dedicata ad Harlan Draka riporta l’eroe nel nostro Paese a incontrare nuovamente Alessio Montanari, lo studioso fiorentino che Burattini ha ricalcato sulla figura dell’amico Alessandro Monti (tra l’altro, uno dei fondatori della storica fanzine fumettistica Collezionare), storico e docente universitario.
È proprio Montanari il trait d’union tra questo Il Codice Ferrucci e lo Speciale #12 La porta dell’Inferno, albo nel quale era finito addirittura nell’Inferno dantesco. In questa nuova storia il personaggio dello storico fiorentino acquista una accresciuta centralità nella vicenda poiché Monti è veramente un esperto studioso di Francesco Ferrucci, il condottiero fiorentino su cui Burattini impernia la trama da lui ordita.
Uno dei tanti – e tra i migliori – filoni narrativi dampyriani è quello che colloca le avventure di Harlan e soci all’interno della Storia, unendo invenzione letteraria a eventi realmente accaduti. Boselli è un esperto in questo genere di racconti, ma va riconosciuto che Burattini non è da meno, soprattutto quando si tratta di storia fiorentina che ha toccato luoghi a lui biograficamente vicini, come nel caso in questione.
Francesco Ferrucci, infatti, fu un valoroso condottiero al servizio della Repubblica di Firenze che perse la vita nel 1530 durante la battaglia di Gavinana, dove l’esercito fiorentino venne sconfitto dalle truppe imperiali di Carlo V, decretando così la fine del periodo democratico del capoluogo toscano e il ritorno dei Medici al potere. Ferito mortalmente, Ferrucci venne finito dal napoletano Fabrizio Maramaldo, mercenario al soldo dell’imperatore, a cui prima di spirare rivolse la celebre frase: “Vile, tu uccidi un uomo morto!”.
Moreno Burattini, che proprio a Gavinana è nato e ha passato parte della sua infanzia e che a quei luoghi intorno a San Marcello Pistoiese è ancora oggi profondamente legato, imbastisce una sceneggiatura nella quale realtà storica, contemporanea e finzione si mischiano e si bilanciano con efficacia. Il risultato è una narrazione che da un lato si lega perfettamente alla continuity della serie riportando tra l’altro sulla scena i Lupi Azzurri, una confraternita che Dampyr annovera tra i suoi avversari, e dall’altro pone in primo piano una tra le vicende più importanti del Rinascimento italiano.
Rifuggendo sapientemente da un tono divulgativo e ancor di più didascalico, lo sceneggiatore toscano ha l’accortezza di presentare ai lettori le sequenze storiche raccontate in presa diretta dai loro protagonisti, rendendo viva e dinamica l’azione che si svolge nel XVI secolo al pari di quella del presente narrativo. Anzi, le parti più accattivanti e affascinanti dell’albo sono proprio quelle legate alla figura di Ferrucci, alla battaglia di Gavinana e alla Repubblica di Firenze.
Al contempo, l’ingranaggio della finzione funziona grazie a una serie di elementi reali (come il codice che dà il nome all’albo, che deriva dal metodo crittografico che Ferrucci usava per la sua corrispondenza) che si innestano nella trama, sostenendo e alimentando il mistero fino alla sua risoluzione.
A illustrare la storia è chiamato Fabrizio Russo, disegnatore di lunga data della scuderia di Dampyr (e più recentemente anche di quella dello Zagor burattiniano). Autore che si è formato secondo la lezione di Enea Riboldi (storico copertinista della testata fin dal suo esordio), Russo è dotato di un tratto pulito e preciso ed è da evidenziare la sua capacità nel ricreare su pagina i giochi di luce, resi sia attraverso il contrasto tra bianco e nero, sia con mezze tinte basate su retinature e campiture.
In questo speciale adotta una griglia canonica per le pagine e si concentra, giustamente, sulla resa di paesaggi, scorci urbani fiorentini (e di Gavinana) e ambientazioni storiche. L’effetto su tavola è vincente per il dettaglio e l’attenzione rivolti al realismo di architetture, vestiti, armamentari e arredi. Da evidenziare anche la cura nell’espressività dei volti, anche dei personaggi storici, che acquistano una vitalità che permette loro di uscire dalla piattezza delle immagini che si trovano sui libri.
Burattini, con questo speciale, porta forse in dote a Dampyr anche un nuovo comprimario, quel Giampaolo Orsini sottoposto del Ferrucci che potrebbe magari diventare protagonista di un’altra storia dell’autore toscano, magari con ancora Alessio Montanari al fianco di Harlan.
Abbiamo parlato di:
Dampyr Speciale #17 – Il Codice Ferrucci
Moreno Burattini, Fabrizio Russo
Sergio Bonelli Editore, novembre 2021
160 pagine, brossurato, bianco e nero – 7,40 €
ISSN: 9771826438001