Giorgio Salati, classe 1978, è uno sceneggiatore di fumetti noto soprattutto per il suo lavoro su Topolino.
Dopo avere frequentato nel 2003 la Scuola di Fumetto sotto la guida di Riccardo Secchi, l’autore comincia a lavorare sul settimanale Disney, dove ha scritto e scrive numerose storie, tra le quali alcuni progetti di rilievo come la saga Ultraheroes, una collaborazione al progetto Topolinia 20802 e la lunga storia Zio Paperone e la sfida da 50 $, per i disegni di Emilio Urbano.
Fuori dalla Disney ha tra le altre cose co-ideato e co-sceneggiato insieme a Davide Caci la miniserie legal-thriller in 6 numeri Law – Il lato oscuro della legge, pubblicata tra il 2012 e il 2013 da Star Comics e la serie Bookbugs, ideata insieme al disegnatore Donald Soffritti.
Christian Cornia, classe 1975, lavora in digitale e realizza fumetti, illustrazioni e characters, pubblicità, videogiochi e giochi di ruolo, per editori tra i quali Piemme Edizioni, Banca Intesa, Danone, Raven Distribuzione, Giochi Uniti. Ha lavorato come colorista per il mercato francese con editori come Soleil, Delcourt, Dargaud e come inchiostratore per la Marvel USA sulle testate Marvel Adventure Iron Man, Marvel Adventure The Avengers e Daken.
È uno degli artisti che lavora a Scooby Doo in Italia per la Piemme Edizioni, mentre per il mercato americano lavora a diversi libri con personaggi Warner Bros., tra cui lo stesso Scooby Doo.
Insieme hanno collaborato per la graphic novel Brina e la banda del sole felino, edita da Tunué nella collana Tipitondi, e proprio in relazione a questa loro opera erano ospiti allo stand della casa editrice durante Cartoomics 2018, dove li abbiamo intervistati.
Abbiamo iniziato chiedendo ai due autori una prima impressione sul riscontro ottenuto del libro a circa un anno dall’uscita: Giorgio Salati si è detto soddisfatto del percorso intrapreso da Brina, ha visto diversi giovani lettori molto interessati alla storia, che è piaciuta anche a molti genitori sfruttando il suo doppio livello di lettura. Anche Christian Cornia era d’accordo, rilevando come durante fiere e presentazioni ci siano state molte richieste di sketch a tema, principalmente con Brina stessa ma anche con gli altri comprimari.
Ci siamo poi fatti raccontare da Salati come si è mosso per rendere interessante e fresca una semplice trama da racconto di formazione e da Cornia il suo rapporto con l’animazione, riferimento per lui molto importante come già espresso in questa nostra intervista dello scorso anno.
Abbiamo infine cercato di capire se ci fosse una finestra aperta per un eventuale seguito, dal momento che la struttura lo permetterebbe: i due autori non hanno potuto sbottonarsi troppo ma hanno fatto intendere che qualche progetto relativo a Brina è in fase di sviluppo.