Ca.Co. Fest: una due giorni dedicata al fumetto nel cuore di Bari

Ca.Co. Fest: una due giorni dedicata al fumetto nel cuore di Bari

CaCo_Fest_locIl 26 e 27 aprile, Bari si è trasformata in una città a misura di fumetto, ospitando la terza edizione del Ca.Co. Fest, il festival dedicato ai fumetti e ‘ispirato al frutto dal nome buffo’, come recita il suo slogan.

Una edizione particolarmente riuscita quella di quest’anno, con un programma intenso, ospiti di rilievo e una nuova sede, la ex Caserma Rossani occupata, che da alcuni mesi – grazie all’opera di un gruppo di volontari – si è trasformata per il capoluogo pugliese in un centro nevralgico di rinascita culturale.

Il Ca.Co. Fest ha accolto autori italiani e alcune delle migliori firme europee del fumetto e dell’illustrazione, tra cui spiccano i nomi di Miguel Ángel Martín, Mp5, Akab, Paolo Altibrandi e Paolo Di Orazio di Splatter, e Carles God, autore della locandina dal sapore politically disgusting e di grande impatto visivo.

La prima giornata, con l’inaugurazione nel pomeriggio, è servita per scaldare i motori della manifestazione, con l’apertura dell’ampio spazio espositivo dedicato alle tavole di tutti gli artisti partecipanti, un laboratorio creativo e l’esibizione live de Le Velenoiser.

Particolarmente interessante si è rivelata sin da subito la performance di Sten & Lex, uno romano e l’altro tarantino, che con la loro street artist live panting hanno decorato la facciata di uno degli edifici presenti nell’area della ex caserma. Sten & Lex utilizzano lo stencil come poster e vi dipingono sopra per poi distruggere la matrice, in una tecnica definita ‘stencil poster’. Il procedimento ha inizio con l’affissione di uno stencil; quindi il poster viene ritagliato come uno stencil e affisso al muro come un manifesto, successivamente viene dipinto. Il tempo e gli agenti atmosferici lo rimuoveranno per lasciare spazio all’immagine impressa sulla superficie.

Al di là delle incursioni nell’ambito musicale e della street art del programma del festival, le più attese dal pubblico sono state le presentazioni tenutesi nella libreria sociale Pavlos Fyssas, sempre all’interno della Caserma Rossani: Mr Mango con Laura Nomisake, Mammaiuto con Sara Menetti e Claudia Razzoli, Vieni verso il municipio con Annalisa Trapani e Altre storie brevi e senza pietà con Marco Taddei e Simone Angelini, il primo giorno, Splatter con Paolo di Orazio, Il potere sovversivo della carta di Sara Pavan, Aka-b biblioteca onirica, La cosa più probabile di Gianfranco Bonadies, Lök Zine e WWL con Salvatore Giommarresi e Jacopo Oliveri, durante la serata conclusiva.

A questi appuntamenti si è aggiunta l’intervista del giornalista Michele Casella a Miguel Ángel Martín.

In particolare, durante questo incontro l’autore spagnolo ha avuto modo di ripercorrere nel dettaglio i suoi ultimi venti anni di carriera, esplorando a fondo l’intreccio con generi artistici che hanno ispirato il suo modo di fare fumetto, come il cinema e ancora di più la musica e rivelando una grande passione per un autore italiano in particolare: Benito Jacovitti.CaCo_Fest_1

Nel corso dell’intervista, Martín ha anche ricordato di stare attualmente lavorando alla terza parte della trilogia dedicata a Brian the Brain, senza però raccontare alcun particolare che possa indicare la direzione in cui andrà la trama, ma svelando semplicemente che la vita del Brian adulto si svolgerà lontana dal BioLab.

Infine ha portato l’attenzione su un progetto cui ha prestato la propria collaborazione: si tratta della rivista semestrale autoprodotta da Michele Nitri U.D.W.F.G., che raccoglie cinque storie illustrate autoconclusive dal taglio dark weird fantasy, una delle quali firmata dallo stesso Maestro di Leòn.

Divertente e goliardica, poi, la Comic Battle svoltasi nel pomeriggio del 27 aprile, che ha visto coinvolti una ventina di partecipanti, alle prese con un regolamento a sorpresa, una giuria composta, tra gli altri dagli stessi Miguel Ángel Martín e Carles God, e una sfida a colpi di vignette umoristiche.

Il Ca.Co. Fest, accanto alla sua funzione di sensibilizzazione verso la cultura del fumetto e dell’universo artistico underground, si è rivelato una importante occasione per incontrare diversi fumettisti e illustratori emergenti e indipendenti, alcuni dei quali circoscritti al territorio di appartenenza per quanto concerne la propria capacità espressiva e per questo forse penalizzati nella visibilità pur meritevoli di interesse.

Accanto ai nomi di Sara Menetti e Claudia ‘Nuke’ Razzoli – già piuttosto note ai lettori per le proprie pubblicazioni con Mammaiuto – sono infatti da segnalarsi quelli di Valentina Lorizzo, Gianfranco Bonadies, Fabio Mazzamurro, Angela Perrini e Gianvito Gentile, quest’ultimo dotato di un innato talento umoristico non ancora incanalatosi entro le canoniche forme di pubblicazione su carta e sul Web.

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