Il Bepi Vigna più recente in cinque domande

Il Bepi Vigna più recente in cinque domande

Tra gli ospiti dell'imminente edizione del festival Komikazen l'autore sardo ci aggiorna sulle sue ultime sceneggiature e sui lavori futuri.

Bepi (all’anagrafe Giuseppe) Vigna, nuorese di nascita e cagliaritano d’adozione, a partire dagli anni ’80 si è affermato come autore di fumetti, scrivendo sceneggiature per l’editore Sergio Bonelli (Dylan Dog, Martin Mystere, Nick Raider, Zona X, Zagor) oltre a creare e a sceneggiare, insieme a Michele Medda e Antonio Serra, il personaggio di Nathan Never, divenuto una serie popolare anche a livello internazionale.
Oltre ad aver pubblicato diversi racconti e aver scritto vari saggi sui comics, sul cinema e sulle tradizioni popolari è autore di alcuni romanzi come “L’Estate dei Dischi Volanti”, “La Pietra Antica”, “Niccolai in Mondovisione”, “Si è fatto tardi”.
È attivo anche in ambito cinematografico con cortometraggi e documentari, oltre ad aver fondato e diretto la rivista di cinema Teorema.
Parallelamente all’attività di giornalista pubblicista per varie testate negli anni Vigna ha scritto anche per la televisione e il teatro (“L’uomo che sognava gli struzzi” è il suo ultimo lavoro in questo ambito).

Sei presente a questa ottava edizione di Komikazen per presentare la tua personale lettura delle tragiche vicende della Strage di Piazza Fontana attraverso i disegni di Mattia Surroz. Come nasce questo progetto e la collaborazione con il giovane fumettista torinese?
Stavo lavorando sull’idea di fare una graphic novel insieme a Giampiero Mughini – tratta da un suo libro – su questi stessi temi. Poi per vari motivi il progetto stentava a prendere corpo. Avevo parlato della cosa con l’amico Antonio Scuzzarella della 001 Edizioni, che mi ha proposto di lavorare con Mattia che aveva appena concluso un altro lavoro per lui.

 Questa vicenda, per come l’hai trattata, ovvero partendo da tutta una serie di ricerche e di informazioni desunte da testimonianze dirette per arrivare a narrare le vite private di Pinelli e Calabresi, sembra un prodotto in linea con le pubblicazioni Becco Giallo. Come siete arrivati a uscire per la 001 Edizioni e come ti sei trovato a lavorare con loro?
Becco Giallo ha presentato diversi lavori che riguardano la nostra storia recente, ma questo progetto è nato insieme ad Antonio Scuzzarella. Gli anni Settanta sono stati già oggetto di un paio di miei romanzi e inoltre ho scritto un saggio, dal titolo “Libro di Storia Recente”, dove ho cercato di tracciare una storia della Prima Repubblica, quindi mi sono mosso su scenari a me congeniali. 

Negli ultimi tempi vediamo sempre più case editrici, Major per lo più, lanciarsi nell’editoria a fumetti digitali che, per chi ama questo medium, è quasi come rompere un tabù (quello del supporto cartaceo). Molti non sanno che in quest’ambito sei stato un po’ un precursore con la tua casa editrice Hybris Comics, che ha lanciato giovani autori ma che ti ha anche permesso di pubblicare tuoi lavori in coppia con Otto Gabos e Nicola Mari. Puoi tirare un bilancio di questa esperienza? Hybris Comics è tuttora attiva?
L’esperienza di Hybris Comics (che non ho curato direttamente) nasceva un po’ prematuramente, forse senza la dovuta esperienza da parte di chi se ne occupava in prima persona. Resta tuttavia un tentativo interessante e innovativo. Adesso, come Centro Internazionale del Fumetto, collaboriamo con maniComix, una applicazione per i-pad, android e i-phone, che permette di scaricare gratuitamente fumetti. Crediamo molto in queste nuove piattaforme. Il linguaggio del fumetto è straordinario e permette di adattarsi meglio di altri a nuovi supporti tecnologici.

A differenza degli altri due papà di Nathan Never, Serra e Medda, non ti sei ritagliato uno spazio autonomo alla Bonelli mettendo in cantiere una serie creator-owned o semplicemente un one-shot come i recenti Romanzi a Fumetti, però recentemente ti sei dedicato a raccontare, oltre che questo “Pinelli e Calabresi”, una rivisitazione dell’episodio Omerico dell’incontro tra Ulisse e Nausicaa, per i pastelli Mattottiani di Andrea Serio. Questa fuga dalla fantascienza seriale dell’Agente Speciale Alfa nasce dall’impossibilità di trattare certe tematiche all’interno di un suo albo? Puoi anticiparci il tema della tua prossima fuitina?
In realtà io curo da oltre dieci anni Asteroide Argo – una serie spin-off di Nathan Never pensata interamente da me – di cui esce un volume ogni anno: il prossimo uscirà il gennaio venturo. Inoltre sto lavorando a una miniserie con Roberto De Angelis… una sorpresa per i lettori di Nathan Never, su cui non voglio anticipare nulla.
Nausicaa è un progetto che, credo, sia riuscito particolarmente bene grazie anche all’ottima intesa con Andrea Serio.
Ho in cantiere altre cose: una sicuramente con Andrea, ma anche con Mattia, e altro ancora… una con un disegnatore sardo, un’altra con uno romano. Progetti vari per l’Italia e per l’estero – dove in questi anni qualcosa di mio è uscito – attraverso i quali voglio provare a spingere al massimo le potenzialità espressive del linguaggio dei fumetti.

Sei spesso invitato a partecipare a festival del fumetto, non solo in Italia. Cosa ti aspetti dal Komikazen di quest’anno e a quale appuntamento tra quelli in programma sei particolarmente interessato?
Mi aspetto di trovare un pubblico interessato alla narrazione a fumetti e intellettualmente curioso. Siamo in un momento difficile anche per l’editoria, quindi la mia è più che altro una speranza. Ultimamente in Spagna i fumetti stanno registrando un incremento delle vendite pari al 7%, in controtendenza con la crisi editoriale… spero di vedere dei buoni segnali anche in Italia. 

 

www.komikazenfestival.org/komikazen-2012/ospiti/bepi-vigna

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