Athos in America – sei nuovi racconti di Jason

Athos in America – sei nuovi racconti di Jason

La nuova raccolta di racconti di Jason riunisce alla perfezio i temi cari all'autore norvegese. I suoi animali antropomorfi si muovono incerti in racconti malinconici contraddistinti da uno stile grafico unico, essenziale, ma ricco di risorse.

L’ultima produzione del prolifico Jason è una raccolta di racconti che non si distanziano particolarmente dal tono malinconico e riflessivo a cui da anni ha abituato il pubblico.
Segnando in un certo senso un ritorno a uno stile più scarno ed essenziale rispetto al precedente Isle of 100.000 graves, discutibile variazione sul tema (qui il nostro articolo), che si avvaleva di tentativi comici non sempre riusciti e vedeva per la prima volta Jason soltanto come disegnatore.

Nei sei racconti di Athos in America torna a indagare, spesso con malinconica rassegnazione, alcuni dei momenti più difficoltosi dei rapporti umani: ricerca di se stessi, perdita, inganno, successo. Ognuno di questi, e altri ancora, vengono raccontati da Jason in ogni singolo racconto, decostruendo le relazioni tra uomini talmente spogliati della loro individualità da diventare animali antropomorfi incastrati in contesti cittadini asciutti e spogli, e confinati in stanze schematicamente e rigidamente inserite nella tavola, come gabbie prigioniere a loro volta di altre gabbie.
La storia che dà il titolo al volume chiude il volume e si inserisce nel filone più surreale della produzione di Jason, di cui fanno parte titoli come Werewolves in Montpellier o I Killed Adolf Hitler (del quale è stata annunciata la trasposizione cinematografica). Racconta di un Athos – quello dei Tre Moschettieri – improbabilmente capitato nella New York di oggi dopo aver lavorato come attore in un film su di lui e i moschettieri. Lì finisce per raccontare le sue frustrazioni a un barista, in una lunga sequenza che unisce scene di introspezione da cinema noir americano alla comicità imbarazzata e confessionale alla Woody Allen.

A precedere questo racconto, So long Marie Annie (Addio Mary Annie), sua classica storia di tradimento ed inganno, dove le relazioni tra i protagonisti non sono mai come sembrano.

Altri due notevoli momenti della raccolta sono Tom Waits on the Moon e A Cat from Heaven. Il primo, il cui titolo è un gioco di parole col nome del noto cantautore americano, traducibile sia con Tom aspetta sulla luna che Tom Waits sulla luna, racconta le frustrazioni di quattro personaggi diversi che si alternano pagina per pagina e solo nell’ultima vengono uniti dal destino.

A Cat from Heaven è invece probabilmente il primo incontro di Jason con l’autobiografia. Lui stesso, rappresentato con le sembianze di un cane, si ritrova afflitto da problemi amorosi e in alcune situazioni sconvenienti. Nonostante il tono autocommiserativo del racconto, è divertente notare come Jason in più momenti si prenda gioco della celebrità inserendosi in vicende da vera star.

Nel complesso, i sei racconti si possono sì considerare variazioni su temi cari a Jason, ma vista la sua ormai vasta produzione, è inevitabile che l’autore continui la sua esplorazione, rivisitazione e perfezionamento di ciò che più gli è caro raccontare.
E lo fa incredibilmente bene, riuscendo a rendere sempre più incisive ed efficaci le sue soluzioni, sia narrative che grafiche.

Abbiamo parlato di:
Athos in America
Jason
Fantagraphics, 2012
196 pagine, spillato, colori – 24,99 $
ISBN: 978-1-60699-478-8

1 Commento

1 Commento

  1. docdinik

    18 Maggio 2012 a 13:16

    aggiungerei un plauso al colorista, Hubert, che qui ha saputo usare la colorazione digitale in un modo estremamente poetico rispettando la pulizia dl tratto di Jason.

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