Alice Berti e le piccole cose che salvano (forse) il mondo

Alice Berti e le piccole cose che salvano (forse) il mondo

In "Un poema per le piccole cose" Alice Berti guida il lettore in un'avventura esistenziale tra apocalisse e speranza.

“Benedetti siano gli istanti, i millimetri, e le ombre delle piccole cose, ancora più umili delle cose stesse! Gli istanti, i millimetri: quale impressione di meraviglia e di coraggio mi provoca la loro esistenza, gli uni accanto agli altri così ravvicinati in un metro”.

( Fernando Pessoa)

Alice Berti torna in libreria con Un poema per le piccole cose, suo terzo fumetto dopo Calipso Neon Brothers, tutti editi da Bao. Nella nuova opera l’autrice bassanese confeziona un viaggio intimo e straordinario, in cerca di salvezza in un mondo più futuribile che futuristico.

Berti Cop

Anno 2075, Corea del Sud, notte. In una Seoul soffocata dalla modernità due ragazze si trovano su un ponte, pronte a compiere un gesto estremo. Salut, una idol star della musica e visual artist, e Xin-Yeong, una ragazza comune che lavora in un fast food, si ostacolano a vicenda proprio mentre stanno per lanciarsi nel vuoto. Il paradossale incontro, seguito da altre coincidenze, è l’inizio di una relazione complessa e profonda che, a partire da un “pollo fritto”, si evolve in qualcosa di più. Ad esempio salvare la Terra, oppure se stesse.

Oltre alla situazione contingente, è l’introduzione di due protagoniste in apparenza antitetiche a catturare subito l’attenzione. Salut, ragazza fortunata e viziata che dovrebbe avere tutto – fama, bellezza, ricchezza – nasconde un vuoto interiore e un’impossibilità a esprimere se stessa che la porta a desiderare la fine. Xin-Yeong è invece una giovane disillusa, insoddisfatta, e genera un interesse più sottile perché sembra avere sulle spalle un peso che va oltre la sua realtà quotidiana. Questo dualismo crea la dinamica narrativa che regge la parte iniziale del fumetto, e in seguito sostiene la trama di formazione e ricerca della propria identità che coinvolge le amiche.
La storia di Salut e Xin si intreccia però con un’apocalisse annunciata e con una profezia che potrebbe sventarla, sullo sfondo di una società divisa, individualista, che procede verso la fine a folle velocità fra fake news, intransigenza e mentalità retrograda.

La presunta fine del mondo, e il modo indifferente con cui la affronta l’umanità, consente ad Alice Berti di aggiungere agli elementi introspettivi e di maturazione personale, temi più esoterici e mistici. Si parla così di chakra, di destino, di universo, di problemi che esulano dalla ricchezza o dalla povertà, mentre le ragazze intraprendono un tour mondiale alla ricerca della salvezza: un’avventura popolata da numerosi comprimari, tutti abbastanza stereotipati.
Il viaggio si snoda dalla Corea del Sud agli Stati Uniti, passando per il Perù, l’Australia e altre nazioni. In ogni paese le protagoniste incontrano persone di etnia, estrazione sociale e indole differenti, che incarnano uno dei concetti cardine del fumetto: “siamo tutti esseri umani”.

La struttura narrativa, pur seguendo uno schema ripetitivo e lineare, non risulta monotona grazie alla precisione e alla cura dell’autrice. Il monolite Uluru in Australia e la torre di San Michele a Glastonbury, per esempio, sono raccontati e disegnati con peculiarità e dettagli frutto di un evidente lavoro di ricerca e documentazione. Lo stesso vale per gli usi, i costumi e gli atteggiamenti coreani: è addirittura presente una piccola guida con le indicazioni per la corretta pronuncia dei nomi di alcuni personaggi.
Anche il sottotesto relativo al cambiamento climatico e alle sue conseguenze si integra nel racconto, creando un mondo credibile e realistico, dove l’apatia umana di fronte alla catastrofe appare tristemente verosimile.

Nel finale, a partire da una scena cruciale con i genitori di Salut, Alice Berti riversa nei suoi personaggi, quasi con rabbia, i suoi sentimenti riguardo temi come la disinformazione, l’ottusità, la chiusura mentale e il consumismo. Si tratta di un climax lungo e a tratti ripetitivo nei dialoghi e nei concetti. Ma è potente, emotivamente intenso ed enfatizza le paure verso un futuro che, pur estremizzato nella narrazione, appare via via meno distante dalla realtà. Allo stesso tempo traspare però la speranza di una vita che può contenere bellezza, soprattutto nelle piccole cose. Come una coperta amata in cui avvolgersi, o una canzone sofferta in cui riconoscersi.

Berti Tav1

L’autrice sfrutta una griglia generalmente classica ma con una disposizione delle vignette spesso varia e dinamica, alternando impostazioni regolari a tavole più libere e fluide. Non mancano illustrazioni a tutta pagina e tavole al vivo.
Lo stile spazia da un cartoonesco abbastanza classico, con linee morbide e personaggi molto curati soprattutto nei primi e primissimi piani e nelle espressioni, a un segno ancora più stilizzato (ad esempio nelle doppie di tavole 64 e 65), utilizzato in prevalenza in vignette più piccole e per dar vita a brevi gag che rendono il racconto più leggero e giocoso.
L’attenzione ai dettagli si estende anche agli abiti dei personaggi: dalla semplicità dei vestiti quotidiani di Xin-Yeong alla complessità degli outfit di scena di Salut. È duplice anche la gestione dei fondali: quando è necessario sottolineare la recitazione di personaggi sono essenziali o assenti, quando vengono introdotte nuove ambientazioni il tratto è più complesso, realistico, come per il Monte Shasta a tavola 57 o per gli Ayers Rock a 85, di cui si intuiscono bellezza e vastità.
I colori sono brillanti, molto accesi sui punti luce e sfumati per rendere ombre o scenari notturni. Ottima la gestione del lettering di Sara Bottaini con Officine Bolzoni, che riesce a gestire dialoghi serrati e a volte corposi restituendo al lettore l’idea di botta e risposta sincopati e tesi.

Un poema per le piccole cose è un’opera avventurosa e intimista che, al netto di qualche carenza nella costruzione dei comprimari e della ridondanza di alcuni dialoghi, mescola con apprezzabile semplicità e leggerezza temi esistenziali e di attualità e spinge a riflettere sull’amore, sull’identità e sulla ricerca di significato in un mondo prossimo alla rovina. Ma soprattutto, come una delicata poesia, invita a considerare le piccole cose che compongono il nostro mondo, e che spesso diamo per scontate. Proprio come scrisse il poeta, Fernando Pessoa, nel suo Il libro dell’inquietudine.

Abbiamo parlato di:
Un poema per le piccole cose
Alice Berti
Bao Publishing, 2024
160 pagine, cartonato, colori – 21,00 €
ISBN: 9791256210503

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