Volare è uno dei sogni più grandi dell’uomo, lo accompagna da sempre e negli anni, dai primi studi del genio di Leonardo Da Vinci ai primi veicoli a motore, dai voli intercontinentali agli shuttle, non ha mai smesso di esercitare un fascino speciale. Volare è ancora idea di libertà, di superamento dei limiti della natura. Basta allargare un poco lo sguardo e l’obiettivo per trovare nuovi stimoli, non ultimo lo spazio tra le stelle.
Questo volume, opera di Noboru Rokuda, raccoglie una serie di racconti che si snodano nel tempo, slegati tra loro se non per i veri protagonisti: il volo e la voglia di volare.
Autore completo, Rokuda è conosciuto principalmente in Italia attraverse le serie animate di due suoi noti fumetti, pubblicati anche in Italia da Star Comics: Gigi la trottola e F: Motori in pista. Soprattutto il primo ha evidenziato maggiormente l’abilità comica delle suo opere, ma già nella seconda serie salta agli occhi la capacità narrativa a tutto campo, capace di passare da scene umoristiche a vicende drammatiche o sentimentali, raccontate con uno stile asciutto ed efficace.
Anche il tratto, che in Dash Kappei (titolo originale di Gigi la trottola) tende prevalentemente al caricaturale, sebbene di base piuttosto elementare e non aggraziato, si presta bene a raccontare episodi realistici e privi dell’elemento comico, pur se i protagonisti conservano alcune delle caratteristiche tipiche del suo stile che sembrerebbero più adatte a un contesto leggero. La mezzatinta utilizzata in queste storie, poi, riveste le tavole di Rokuda di una eleganza che ben si adatta al tono dei suoi racconti.
Sky è la conferma ulteriore di quanto detto sopra. Per quanto siano presenti momenti leggeri, non si ritrovano scene smaccatamente umoristiche, ma ci troviamo invece di fronte a racconti dai toni ora duri ora romantici, tra poesia e dura realtà. Se il sogno di volare e la gioia di innalzarsi nei cieli legano le storie a un unico filo narrativo comune, i protagonisti non sono per questo figure secondarie, anzi ognuno è ben caratterizzato, credibile e ben tratteggiato pur nel breve spazio del racconto. Figure umanissime e tridimensionali, alle prese con i propri desideri, i propri fantasmi, il proprio destino.
Non poteva naturalmente mancare, nella visione e nelle visioni sul tema del volo per un autore giapponese, un racconto sui piloti che, durante la seconda guerra mondiale, erano indottrinati e costretti al sacrificio come estrema resistenza a un nemico che oramai non era più possibile battere. Un racconto, come molti sul tema [1], carico di amarezza, sospeso tra l’amore per una vita che i protagonisti stanno abbandonando e la consapevolezza di abbandonarla di loro spontanea (per quanto potesse esserlo) volontà, sospinti da una cultura che poneva l’onore e la fedeltà alla realtà imposta dal re-dio sopra tutto il resto.
Gli altri racconti analizzano altri aspetti dell’esperienza del volo, delle pulsioni che spingono a volare, i motivi che legano un uomo al sogno di solcare i cieli o che lo trattengono al suolo, che sia un pioniere del volo, che abbatta aerei nemici durante la prima guerra mondiale, o che stia aspettando di partire alla volta dello spazio.
Una antologia delicata, poetica e coinvolgente, che conferma quanto fosse sbagliato giudicare Rokuda solamente come un autore comico, ma dimostrandone tutta la caratura come artista a 360.
Note:
Su tutti non possiamo non ricordare il bellissimo Ali d’argento di Ayumi Tachihara (1998, Panini Comics).
Riferimenti:
Star Comics: www.starcomics.com