Ogni nuova serie italiana merita una certa attenzione, perché frutto di un impegno produttivo e creativo comunque da non sottovalutare, e spesso da elogiare. Peccato che questo non sia sempre sufficiente per garantire la riuscita del prodotto. Real Crimes vorrebbe essere negli intenti dell’autore (Paolo Staderini) il tentativo di ridare vita a fatti di cronaca tragici, uscendo dalla didascalia dipica dei rotocalchi e dalle fantasie delle leggende urbane. Il risultato è un buco nell’acqua: le storie non riescono a uscire dalla sterile cronaca, le motivazioni psicologiche sono abbozzate e superficiali, l’emozione e il pathos non arrivano al lettore. Sinceramente, non si riesce a capire le motivazioni artistiche dietro a questo progetto. E a peggiorare la situazione andrebbero citati anche i pessimi disegni dei tre numeri fin qui pubblicati. Ma è meglio fermarsi qui (Guglielmo Nigro).