Nella storia del West secondo Manfredi, siamo arrivati alle trattative per la vendita delle Black Hills. I Sioux si riuniscono numerosi e divisi, per decidere come “morire”: se con la firma di un trattato o con le armi. Sappiamo tutti come andrà a finire e questo non può che avvilirci per quelli che appaiono come inutili sforzi da parte dei protagonisti, Magico Vento e Poe, impegnati nel tentativo di dare ragionevolezza alle due parti in causa, i pellerossa e i bianchi. Ma Manfredi utilizza questo contesto storico per parlarci in modo intimo, divertito ed efficacissimo di un universo allo sfacelo, in continuo conflitto: l’universo dei pellerossa. La sceneggiatura si muove con ritmo lento ma coinvolgente tra i dialoghi e le scaramucce dei molti personaggi, Rifiuta-di-smettere e Daino Rosso, Piccolo Grande Uomo, Lungo Sacerdote… Gli ottimi disegni di Goran Parlov permettono a questi personaggi di esprimersi anche solo con un sorriso o con un ringhio di rabbia, per quello che mi sembra essere uno dei migliori numeri della serie di Magico Vento (Guglielmo Nigro).